Il balletto Terza Sinfonia di
Gustav Mahler di John Neumeier,
presentato per la prima volta al Teatro dellOpera di Firenze con il
formidabile Hamburg Ballet, è un “poema coreografico” in sei “canti brevi”. Un continuum poietico, dal greco poiéin (“fare, comporre”), in cui la
musica e la danza fluiscono per esprimere emozioni e sentimenti.
Come spiega lo stesso Neumeier, uno dei più grandi autori del teatro
di danza del secondo Novecento e dal 1973 mentore del Balletto di Amburgo,
questa creazione sulla Terza Sinfonia di
Mahler non ha un vero e proprio
soggetto. Non racconta una storia e neppure sviluppa un tema ma assembla
quadri, o meglio canti, che seguono i Movimenti della sinfonia. Gestern (“Ieri”), Sommer (“Estate”), Herbest (“Autunno”),
Nacht (“Notte”), Engel (“Angelo”), Was mir die
Liebe erzählt (“Ciò che lamore mi insegna”) diventano loccasione per dare
libero corso al genio coreutico e coreografico del direttore americano.
Un momento dello spettacolo
® Michele Borzoni
Il lavoro, definito “opera di genio” e creato nel 1975, è un omaggio
al Balletto di Amburgo che torna a Firenze dopo quarantanni dalla sua partecipazione
al Festival del Maggio Musicale Fiorentino del 1977, mentre il Quarto
Movimento, Notte, è dedicato a John Cranko e allo Stuttgart Balle, la
compagnia di cui Neumeier fu ballerino solista sotto la direzione di Cranko.Questo “poema coreografico” si apre con un “proemio” (Gestern) per così dire al maschile, con
un nutrito gruppo di ballerini capitanati dallenergico Cartsten Jung. Un danzatore carismatico di grande tempra e tecnica
che tiene e tesse le fila di dinamici ed eleganti legati neoclassici. A torso
nudo e in calzamaglia bianca questi uomini sprigionano una forza ed una grazia
che si riverberano nella plasticità di movimenti apollinei eppure vigorosi e
fortemente virili.
E il neoclassicismo, senza dubbio di ispirazione balanchiniana ma di
matrice neumeieriana, torna prepotentemente nei “canti” Sommer e Herbest in cui
la forma dellensemble mette in luce
i delicatissimi passi a due che disegnano lo spazio, seguiti e accarezzati
dalle luci ideate dallo stesso Neumeier e da semplicissimi body che esaltano i
corpi dei protagonisti.
Un momento dello spettacolo
® Michele Borzoni
Nacht è un passo a tre ideato nel 1974 per Marcia Haydée, Richard Cragun ed Egon
Madsen e ora interpretato da Anne
Laudere, Carsten Jung, Edvin Revazov.
Un trio in cui la figura femminile vola leggera sorretta dalle possenti braccia
di Carsten e di Edvin.
Di grande impatto, pur nellessenziale nudità della scena, è il
Movimento Engel, un solo di Silvia Azzoni.
Un angelo in tuta rossa che, come dice Dante nellimmortale Tanto gentile e tanto onesta pare, sembra
«una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare».
LAzzoni in questa variazione solistica paradossalmente incarna
limmaterialità di un angelo e linconsistenza stessa della musica.
Unammirevole e mirabile capacità interpretativa che torna prepotentemente alla
fine in Was mir die Liebe erzählt,
dove questa volta Silvia, affiancata da Jung, abbandona linconsistenza per
farsi corpo e anima e duettare sullamore con il linguaggio della danza e della
musica. Proprio quella danza e quella musica che nellepilogo richiamano
lintera compagnia impegnata a sostenere una coreografia tutta dun fiato che
dura due ore senza intervallo e si chiude, come linizio, con una scena corale.
Un momento dello spettacolo
® Michele Borzoni
Balletto sinfonico, la Terza Sinfonia di Gustav Mahler è unopera ancora attualissima e
calorosi e convinti sono stati gli applausi dei numerosi spettatori presenti al
Teatro dellOpera di Firenze. Teatro che, se disgraziatamente ha perduto nel
2015 il suo Corpo di Ballo, lo storico MaggioDanza, non ha fortunatamente perso
il gusto di ospitare la bella e buona danza. Una danza di qualità e di pregio
che non manca di ricevere consensi. Quei consensi che non mancarono a
MaggioDanza quando nel luglio del 2004 per i Balletti nel Giardino di Boboli
interpretò Le Sacre (La Sagra della Primavera) dello stesso Neumeier.
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