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Alone in Berlin
Death in Sarajevo
Chang Jiang Tu


(La redazione)
  Chang Jiang Tu
Data di pubblicazione su web 15/02/2016  

Alone in Berlin 

Berlino, giugno 1940. Mentre la propaganda nazista celebra la vittoria del Reich sulla Francia, il dolore si è impadronito di un bilocale nel quartiere di Prenzlauer Berg. Anna e Otto Quangel hanno perso il loro figlio al fronte. La coppia, appartenente alla classe operaia, ha a lungo creduto nel Führer e lo ha seguito con passione, ma ora comprende che le sue promesse non sono altro che menzogne e imbrogli. Iniziano allora, come forma di resistenza, a preparare clandestinamente volantini contro il regime, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica: Basta guerra! A morte Hitler! Mettendo a rischio le loro vite, i due non si risparmiano nel distribuirli perfino lungo le scale d’accesso degli edifici pubblici. Presto le SS e la Gestapo si mettono sulle loro tracce, e anche lo sguardo indiscreto dei vicini diventa una minaccia. 

Il film si ispira all’ultimo romanzo di Hans Fallada. Completato nell’autunno del 1946, nel giro di quattro settimane di febbrile scrittura, l’opera registra le memorie di Otto e Elise Hampel, che offrirono la loro resistenza al nazismo negli anni 1940-1943 al prezzo della loro vita. Il testo – adattato diverse volte per il grande schermo – è considerato una testimonianza autentica della vita quotidiana a Berlino durante il nazional socialismo, oltre che un elogio del coraggio e della dignità umana messi alla prova in contesto di sorveglianza e intimidazione.

Voto medio della critica: 1,3/4

Proiezioni:


Martedì 16 febbraio, ore 10:00, Berlin Festspiele  

Martedì 16 febbraio, ore 12:00, Friedrichstadt-Palast

Martedì 16 febbraio, ore 18:00, Friedrichstadt-Palast


Una scena di Alone in Berlin
                                           
Death in Sarajevo

Sarajevo, 28 giugno 2014. All’Hotel Europa, il migliore della città, il direttore Omer si prepara ad accogliere una delegazione diplomatica di pezzi grossi. Ricorrendo il centenario dell’evento scatenante la Prima Guerra Mondiale, il famigerato omicidio avvenuto proprio a Sarajevo, si pensa che proprio da questa città debba partire un appello alla pace e alla solidarietà. Ma lo staff dell’albergo ha ben altre preoccupazioni: non pagato da mesi, pianifica lo sciopero. Hatidza, impiegato nella lavanderia dell’albergo, viene eletto a leader dello sciopero sebbene sua figlia, Lamija, che lavora alla reception, è fermamente contraria alla protesta. Intanto, nella super protetta suite presidenziale, un importante ospite francese fa le prove di un discorso. Da qualche altra parte, un giornalista televisivo conduce interviste sulla guerra e sulle sue conseguenze. Gavrilo Princip, l’omicida del 1914, è un criminale o un eroe nazionale? Quale lunga ombra getta sul presente il suo gesto?

Danis Tanovic, del quale ricordiamo An Episode in the Life of an Iron Picker presentato in concorso alla Berlinale nel 2013, propone una parabola ironica sui sogni e sugli incubi politici. Il suo Hotel Europa, che ci viene mostrato a partire dai corridoi dello scantinato fino all’assolato tetto della terrazza, diventa teatro di speranza, di violenza e di morte.

Voto medio della critica: 2,1/4

Proiezioni:


Martedì 16 febbraio, ore 12:30, Haus der Berlin Festspiele  

Giovedì 18 febbraio, ore 22:00, Haus der Berlin Festspiele

Domenica 21 febbraio, ore 20:00, Haus der Berlin Festspiele


Una scena di Death in Sarajevo

Chang Jiang Tu (Crosscurrent)

Gao Chun è un giovane capitano alla guida del proprio cargo attraverso il fiume Yangtze. Ha perso il padre da poco e, in base alla propria responsabilità di fede, crede di doverne liberare l’anima. Egli è inoltre in cerca dell’amore della vita, ma tutte le donne che incontra sono in realtà la stessa persona: una creatura magica che ringiovanisce più il protagonista si avvicina alle sorgenti dello Yangtze. Il percorso lungo il fiume diventa un viaggio nel tempo e nello spazio.

In questo viaggio Gao Chun incontra persone che lo accompagnano per un tratto e poi svaniscono. Si imbatte in una città che doveva far posto alla grande diga sullo Yangtze, per poi riapparire altrove. Ascolta la storia di fantasmi su una ragazza che si era insinuata nel corpo di un mercante. Entra in una pagoda dove la voce di Buddha riverbera ovunque. E si immerge nei versi di un poeta sconosciuto che gli rivela i segreti del suo passato e gli fa contemplare i propri crimini, espiandoli. L’odissea filmata da Yang Chao mescola la vita quotidiana cinese con la politica e la poesia, il mondo esteriore con quelli interiore, creando un universo magico.

Voto medio della critica: 2,4/4

Proiezioni:

Martedì 16 febbraio, ore 12:30, Zoo Palast 1  

Martedì 16 febbraio, ore 15:00, Friedrichstadt-Palast 

Martedì 16 febbraio, ore 20:30, Haus der Berliner Festspiele  

Domenica 21 febbraio, ore 14:45, Haus der Berliner Festspiele 



Una scena di Chang Jiang Tu



Berlinale 2016
(15/02)

Alone in Berlin
cast cast & credits
 
Death in Sarajevo
cast cast & credits
 
Chang Jiang Tu (Crosscurrent)
cast cast & credits
 



 
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