Sangue del mio sangue
Una scena del film
Ora quell'amalgama di certezze e di rassicuranti presenze pare avergli dato l'ispirazione per affrontare la Storia, la grande Storia, benché a misura di Bobbio: e gli ha permesso di costruire un dittico tra passato seicentesco e presente attualissimo. Ma non è che il dittico funzioni, tant'è vero che, pur nella proclamata libertà creativa, il regista cerca poi una sorta di ricomposizione finale ritornando indietro, al tempo e al personaggio che ha costituito la nervatura del racconto maggiore: Federico. Il legame è forse da cercare, più che nelle vicende umane, nello spirito dei luoghi. Comunque la storia, c'è, eccome, e nasce per diretta ispirazione dalla manzoniana monaca di Monza di cui Benedetta, monaca murata nella prigione convento di Santa Chiara a Bobbio, è la versione domestica. Benedetta forse non è una strega ma Fabrizio, prete e fratello gemello di Federico, si è ucciso per amore di lei e non può essere sepolto in terra consacrata a meno che risultino chiari i legami della giovane suora con il demonio e quindi Fabrizio venga in certa misura riabilitato. La famiglia di Federico è potente e tutto il clero che gravita attorno a questa vicenda allestisce per lei un percorso che la condurrà, innocente, alla condanna e quindi a essere murata viva. Non prima però di aver acceso anche il cuore del gemello di cui perderemo le tracce e che ritroveremo soltanto, ormai vecchio cardinale, nell'epilogo quando, richiamato in paese dall'ultimo desiderio della murata viva che aveva vissuto decenni in santità, morirà ai piedi di quel muro, mentre Benedetta, ridiventata giovane e bellissima, uscirà da quel muro finalmente abbattuto.
Una scena del film
Le scene della cerimonia dell'immuratio e della simmetrica demolizione sono indimenticabili mentre anche stilisticamente la seconda parte ripete molti moduli consueti, come consuete sono le ossessioni per le società segrete (descritte con ben altro vigore ne L'ora di religione) e i fastidi per una società inerte e protetta in cui la coscienza sonnecchia lasciando al malaffare le redini di ogni cosa. L'ispiratore è questa volta il Gogol' de Le anime morte ma il regista sembra andare a tentoni, si fa quasi prendere la mano dalla sua famiglia di attori che sembrano sopravanzare la fragile vena narrativa, divisi nei due blocchi ugualmente sgradevoli dei potenti che operano nell'ombra e degli stupidi che abitano la piazzetta e i bar del paese. Non manca certo lo stile, né alcune pagine visive memorabili quali la già ricordata scena dell'imprigionamento della monaca, o la cristallina prova d'innocenza nelle acque limpide del fiume, o i misteri del castello-prigione. Né mancano gli impeccabili consueti collaboratori, a cominciare dalla fotografia di Daniele Ciprì, da Roberto Herlitzka, Toni Bertorelli, Fausto Russo Alesi. Tra i più giovani vanno citati per ragioni opposte Alba Rohrwacher, presenza ormai quasi inevitabile ma sempre misurata e convincente, e Filippo Timi a nostro avviso completamente fuori registro. Lasciamo in fondo il protagonista assoluto, Pier Giorgio Bellocchio, del quale un film così domestico non avrebbe potuto fare a meno.
La locandina del film
Cast & credits
Titolo
Sangue del mio sangue |
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Origine
Italia, Francia, Svizzera |
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Anno
2015 |
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Durata
107' |
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Data trasmissione
8 settembre 2015 |
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Città rappresentazione
Venezia |
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Luogo rappresentazione
Sala grande |
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Prima rappresentazione
8 settembre 2015 |
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Evento
72. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica |
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Colore | |
Autori
Marco Bellocchio |
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Soggetto
Marco Bellocchio |
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Regia
Marco Bellocchio |
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Interpreti
Roberto Herlitzka (Conte) Pier Giorgio Bellocchio (Federico) Lidiya Liberman (Benedetta) Fausto Russo Alesi (Cacciapuoti) Alba Rohrwacher (Maria Perletti) Federica Fracassi (Marta Perletti) Alberto Cracco (Inquisitore francescano ) Bruno Cariello (Angelo) Toni Bertorelli (Dott. Cavanna ) Filippo Timi (Il Pazzo) Elena Bellocchio (Elena ) Ivan Franek (Rikalkov ) Patrizia Bettini (Moglie del Conte ) Sebastiano Filocamo (Padre Confessore ) Alberto Bellocchio (Cardinal Federico Mai) |
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Produttori
Simone Gattoni, Beppe Caschetto |
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Produzione
Kavac Film, in coproduzione con IBC Movie, con Rai Cinema |
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Distribuzione
01 Distribution |
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Scenografia
Andrea Castorina |
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Costumi
Daria Calvelli |
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Sceneggiatura
Marco Bellocchio |
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Montaggio
Francesca Calvelli e Claudio Misantoni |
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Fotografia
Daniele Ciprì |
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Musiche
Carlo Crivelli |