Tutto successe all'inizio del XX secolo. Il repertorio
popolare inglese sarebbe scomparso se un signore di nome Cecil Sharp insieme ad altri collezionisti non si fosse messo a
battere le campagne alla ricerca di testimonianze orali e scritte. Poi è
intervenuto anche un musicista classico come Ralph Vaughan Williams a trascrivere i brani facendoli diventare
inni della chiesa anglicana. Oggi la Cecil Sharp House nel quartiere londinese
di Camden è un centro per lo studio e la valorizzazione della tradizione popolare
inglese e britannica, e al suo interno c'è tutto il fondo lasciato da Vaughan
Williams. Recentemente, grazie ai fondi della lotteria nazionale britannica,
tutti i fogli e gli appunti dello stesso fondo e di altri collezionisti sono
stati digitalizzati e resi così disponibili anche in rete. Fay Hield, cantante e ricercatrice dell'Università di Sheffield, ha
rovistato in questo vasto archivio scegliendo alcuni brani e coinvolgendo sei
musicisti della scena musicale folk. È nato così il progetto The Full English, concretizzatosi poi in
un album della Topic Records che si è aggiudicato il Bbc Folk Award 2014 per il
miglior disco.
The Full English, un momento del concerto foto di Michele Manzotti Il
progetto fortunatamente è andato avanti nella sua proposta dal vivo, tanto che The
Full English si sono riuniti per un breve tour in Inghilterra. Insieme a Fay
Hield del gruppo fanno parte Nancy Kerr,
Seth Lakeman, Martin Simpson, i componenti dei Remnant Kings Sam Sweeney (lo è anche dei Bellowhead) e Rob Harbron, Ben Nicholls.
Tutti polistrumentisti e cantanti impegnati in diversi progetti che si sono
riuniti nel recupero dei brani, spesso abbozzati su carta. Il concerto riprende
in gran parte il repertorio del Cd. Una selezione che a un primo ascolto sembra
porsi come un esercizio di stile più che unoperazione discografica fatta per
piacere e per vendere. Anche la scelta di dark ballads piuttosto che di brani
più allegri e ritmati e la mancanza di un batterista, ormai usuale nei gruppi
folk, possono non conquistare il pubblico a un primo impatto. Eppure si tratta
di unoperazione dal grande fascino, con antiche canzoni che rinascono in
chiave moderna mantenendo intatto il loro spirito. Così è giunto,
meritatamente, il successo, come dimostrato nel concerto alla Union Chapel di
Londra.
Tornando
ai brani Awake Awake, canto damore,
è lintroduzione a cappella. William and Nancy è uno strumentale malinconico e suadente mentre Brigg Fair è eseguita sopra unincisione depoca. Rounding the Horn è un brano marinaro e Man in the Moon (forse la più
orecchiabile e proposta come festeggiatissimo bis) parla di un uomo diverso
dagli altri tra fantasia e realtà. Bella anche la versione del canto nuziale Arthur O'Bradley, mentre Seth Lakeman
propone il suo stile inconfondibile costruito sul canto bellico Stand by Your Gun. Altri pezzi nuovi sono entrati in repertorio come The King of The Cannibal Island. Segno che The Full English andranno
avanti e questo sarà un bene per la musica, non solo quella popolare.
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