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Magistrale Orsini

di Michela Zaccaria
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Data di pubblicazione su web 12/11/2014  

Umberto Orsini è attore di lunga prestigiosa carriera. Senza l’arrogante autoreferenzialità di tanti suoi illustri colleghi, a ottant’anni rifiuta di essere il monumento di se stesso, si mette in gioco davvero, sceglie di lavorare con gli esponenti più talentuosi ed anti canonici del teatro contemporaneo, produce spettacoli coerenti e rigorosi. Magistrale Orsini.

La leggenda del Grande Inquisitore non è una rivisitazione del celebre monologo tratto da I fratelli Karamazov di Dostoevskij, ma una riscrittura scenica intorno al tema della fede, della libertà, della vecchiaia, della passione e del disinganno. Orsini si aggira inquieto e meccanico dentro una stanza spoglia come un obitorio per novanta minuti filati e per lungo tratto silenziosamente. Intorno a lui sono pochi oggetti di scena alla luce intermittente di un neon, fra echi di passi, tonfi di specchi in frantumi, pulsare di cardiografo, canzonette d’antan da una radio a transistor (scene di Federico e Pietro Babina, costumi di Gianluca Sbicca).  

L’anziano Ivan Karamazov fa i conti con la sua coscienza in un incubo destinato a ripetersi ed i suoi fantasmi prendono corpo in un alter-ego che lo incalza e destabilizza anche fisicamente; il novello Mefistofele (il bravo Leonardo Capuano) rievoca pure la bionda giovinezza perduta del protagonista con le immagini del celebre sceneggiato televisivo di quaranta anni fa.


foto di Tommaso Le Pera
foto di Tommaso Le Pera


Lo spettacolo è emozionante e pone interrogativi senza la pretesa di fornire risposte senza appello. La drammaturgia a firma del regista Pietro Babina e dei due interpreti offre spunti interessanti soprattutto rispetto al tema della libertà individuale nella società contemporanea. Il format della conferenza democratica dai contenuti politically incorrect ribadisce non senza crudelissima ironia come le odierne masse conformiste siano manipolate e felicemente ubbidienti a pochi carismatici mistificatori. 


E’ infatti durante una TED Conference per attivare via web idee che cambino il mondo che Orsini pronuncia la requisitoria finale del Grande Inquisitore dostoevskiano. Le sue parole, dette senz’ombra di retorica e col sorriso sulle labbra, sono rivolte ad un ipotetico Cristo redivivo seduto fra il pubblico in platea e possono ancora fare paura. Cristo è un eretico, il suo ritorno rappresenta un pericolo: ha messo gli uomini di fronte alla scelta individuale ed al dubbio, fardelli troppo pesanti per esseri tanto fragili e mediocri; ha scompigliato l'ordine secolare della Chiesa, che si è assunta la missione di dirigere la vita umana per realizzare la felicità universale. Perché Cristo è tornato a disturbare? Brucerà nuovamente sul rogo, questo è certo e per mano di coloro che era venuto a salvare; il demonio correggerà questa follia, ristabilirà l’ordine. Perché un popolo -per essere felice- non può essere libero.



Principali tappe della tournée:


11-16 novembre 2014 Firenze, Teatro della Pergola

18 novembre 2014 Campiglia

21-23 novembre 2014 Torino, Teatro Astra

26-27 novembre 2014 Bologna, Arena del Sole

28 novembre 2014 San Marino

2- 7 dicembre 2014 Milano, Teatro Elfo Puccini

10 dicembre 2014 Vignola

14 dicembre 2014 Lodi

16 dicembre 2014 Pavia

 


La leggenda del Grande Inquisitore
cast cast & credits
 


Il video dello spettacolo in
 
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