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Virgilio Sieni - Esercizi di primavera

di Gabriella Gori
  Esercizi di primavera
Data di pubblicazione su web 24/03/2014  

 

C’è danza e danza e ci sono esercizi ed esercizi, quelli “di primavera” di Virgilio Sieni, più che ad un radioso risveglio primaverile, fanno pensare ad un quieto riverbero autunnale.

 

Presentato in prima regionale a CanGo, Cantieri Goldonetta Firenze, dopo l’applaudito debutto a novembre al Festival Aperto di Reggio Emilia, Esercizi di Primavera è un lavoro che si ispira a una conferenza del 6 ottobre 1951 del filosofo Martin Heidegger intitolata Poeticamente abita l’uomo su questa terra e ispirata a un testo di Friederich Hölderlin. Il poeta amico di Schelling e Hegel, vicino alla filosofia dell’idealismo ma distante nel modo di concepire la poesia, intesa come voce dell’assoluto, capace di assorbire in sé la filosofia, e di considerare il ruolo del poeta. Un vate che deve indicare la via di una rigenerazione radicale dell’umanità, attraverso una rinnovata armonia tra uomo e natura, tra il singolo e il Tutto, tra l’individuale e l’universale, in cui cielo, sole, terra, acque sono emanazioni della presenza divina nel mondo.

 

Un dotto riferimento che per Sieni diventa l’occasione per firmare uno spettacolo dedicato all’infanzia primordiale dell’umanità, quando ancora era possibile per l’uomo sentirsi parte di un’armonia persasi con la modernità.

 

Nella sua roccaforte creativa il coreografo fiorentino, direttore della Biennale Danza di Venezia fino al 2015, rappresenta queste “comunità scomparse” ed esplora la dinamicità del movimento puntando alla cinesia espressiva, senza tralasciare la teatralità del gesto. Ma se proprio di danza dobbiamo parlare, quella di questi Esercizi di Primavera è una danza strana, disarmonica che dimentica volutamente il concetto di armonia visiva per cercare, o meglio ricercare, una nuova espressività figurativa che duetta dal vivo con il violoncello e la voce di Naomi Berrill. Autrice della musica e unica concessione a un allestimento scabro, illuminato dalle luci di Fabio Sajiz in cui si muovono i sei protagonisti: Giulia Mureddu, Sara Sguotti, Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Paul Pui Wo Lee, Davide Valrosso.

 

Vestiti da Giulia Bonaldi con abiti semplici, quasi dimessi nei pantaloncini prima e gonnelline poi abbinate a magliette extra-large che assorbono sudore e fatica, questi interpreti generosamente non si risparmiano e si lasciano apprezzare per la tecnica e l’abnegazione con cui costringono i loro corpi, le loro giunture, le loro articolazioni a piegarsi al linguaggio e allo stile di Sieni.

 

Un’idiolessi che persegue l’off balance, disallineando la postura, ‘slogando’ le caviglie, sforzando l’articolazione del ginocchio, giocando sulla repentinità improvvisa dei passaggi tra accelerazione e decelerazione, cercando la spinta nel pavimento e concentrandosi sulla forza del respiro che, visceralmente, trasmette l’input al movimento stesso.

 

Così questo “eserciziario primaverile”, scandito da grossi numeri proiettati sul fondo che segnano il progredire degli stessi, si snoda tra riprese a canone e a gruppi sommando una serie ininterrotta di distoniche disarmonie, bilanciate da sequenze au ralenti in cui i performers sono chiamati a contrapporsi alla voce umana e strumentale o ad assecondarla in una strana partitura coreico-musicale che indulge alla ripetitività.

 

Tra movimenti a singhiozzo, acrobatici disequilibri, frenetici legati, questi sopravvissuti esplorano lo spazio della sala ovattata di CanGo in un crescendo di tensione cinetica fino allo scioglimento finale che li vede al centro di una scena corale che chiude Esercizi di Primavera. Una pièce accolta dagli applausi del pubblico ma anche da qualche perplessità su dove porti la ricerca performativa di Virgilio.

 

 

Esercizi di primavera
cast cast & credits
 

Fotografie di Alfredo Anceschi

 
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