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Stendiamo una velina, pietosa

di Roberto Fedi
  Teo Mammucari conduce "Veline"
Data di pubblicazione su web 10/06/2002  
Secondo una notizia che circola da parecchio, e che l'interessato non ha mai smentito, Antonio Ricci sarebbe un genio. Forse la questione va trasmessa per competenza ai posteri, come tutte quelle relative alla gloria; ma certo va riconosciuto al Ricci un certo geniaccio. Partito come ghost writer di Beppe Grillo fin dai tempi dell'università a Genova (furono, onestamente, gli anni migliori del Grillo, ormai ridotto al mestiere di comico-predicatore, e più spesso ahilui di predicatore comico), il Ricci colse subito l'onda e sbarcò a quella che adesso si chiama Mediaset, dove ha mietuto allori; inventando, da ultimo, il fenomeno di Striscia la notizia e soprattutto il duo Greggio-Iacchetti: che, insopportabili da soli, diventano fenomenali in coppia. Merito, c'è poco da fare, del Genio, o se volete Geniaccio.

Ora, costui ne ha inventata un'altra. C'era, su Canale 5, un 'buco' da riempire per le vacanze di Striscia. C'era anche da sostituire le due 'veline' in servizio, ormai vecchie. C'era anche il fatto che a fine estate sarebbe partito lo scemenzaio Rai (televisione pubblica - N.d.A.) di Miss Italia. Se la genialità è cogliere l'attimo e costruire qualcosa - qualsiasi cosa - dal nulla, beh allora togliamo la parola ai posteri e sentenziamo che il Ricci è, effettivamente, un genio.

Così, da un paio di mesi, per città e paesotti balneari d'Italia gira un piccolo circo, con il concorso a premio della Velina; e su Canale 5 alle 20.30 per una ventina di minuti lo vediamo tutti. Lo conduce un altro un po' fuori dagli schemi, tale Teo Mammucari: resosi celebre l'anno scorso facendo a Rai2 scherzi al telefono (come dire il grado sotto zero della comicità infantile), e soprattutto perché la scenografia dello studio prevedeva una gabbia in cui stava, e anche scomoda, una ragazza seminuda. Solite proteste delle femministe, dei genitori e dei preti. Era invece la sublimazione della gratuità e dell'assoluto nonsense. Ora, Veline è un po' la stessa cosa.

Il circo delle Veline presenta ogni sera un gruppetto di ragazzotte correttamente discinte, per la selezione. Del resto, tempo fa un sondaggio aveva rivelato che, per una buona fetta di fanciulline italiote, fare da grande la Velina era il massimo. Ma nessuna delle Ur-Veline pretende di essere una diva, né si comporta da tale né si prende sul serio come fanno, spinte da mamme dissennate e da truccatori in vena, quelle del concorso maggiore - di Salsomaggiore. Il Mammucari, vestito casual, le interroga e le presenta, su un palchetto poco più che da festa rionale, di fronte a una platea ululante e bonaria di concittadini, parenti & amici; e più o meno amabilmente le sfotte, invitandole a performances imbarazzanti (una imita uno spaventapasseri, un'altra parla come Paperino, tutte ballano in modi dopolavoristici). Le fanciulle sono 'vere', nel senso che non sono imitazioni malriuscite di Michelle Unziker o di Manuela Arcuri (si può essere un'imitazione non riuscita dell'Arcuri? questa sì che va girata ai posteri): si sono pettinate dalla parrucchiera e vestite non si sa dove, non piangono a comando, parlano con l'accento, e non sanno di Salsomaggiore. Soprattutto, non sono tutte uguali. Ci sono quelle alte e quelle basse, quelle magre e quelle grassotte, quelle intelligenti (diciamo così) e quelle sceme, quelle spiritose e quelle rintronate. Ce ne sono anche di brutte. Tutte vi sembra di averle già viste: al supermercato, alle Poste, in pizzeria, in qualche negozio. Nessuna sperate che sia come vostra figlia.

Insomma, siamo non al vero, ma al Verismo. Eppure non è nemmeno una parodia del Concorso dell'Idiozia Nazionale di Salsomaggiore. Semmai, è l'altra faccia di quella pacchiana medaglia di similoro. È un piccolo circo, quasi dignitoso come tutti i piccoli circhi, con in più l'autoironia. E, del resto, fra la Giuria (!) delle Miss-Tutte-Uguali-Come-Barbie, che seriamente interroga le candidate con domande di Cultura Generale in mutande (le candidate, non la Giuria - per fortuna), e la faccia di bronzo del Mammucari in jeans che chiede a una ragazzotta di fare il ballo del quaquà, preferiamo senza incertezze il palchetto delle aspiranti Veline. Per questo, su Salsomaggiore, Frizzi, la Rai (televisione pubblica - N.d.A. bis) e tutta quella disgustosa compagnia di rozzi griffati-falso-chic e di vecchietti in fregola, stendiamo volentieri una pietosa e salvifica Velina.



Veline

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