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Terra e pace

di Roberto Fedi
  Terra nostra 2
Data di pubblicazione su web 28/09/2002  
State andando con un'amica su un calesse a visitare un parente. Siamo sul finire dell'Ottocento. Fra voi e il vetturino si svolge più o meno questo dialogo: "buongiorno", "buongiorno", "sai dov'è la casa?", "penso di sì", "meno male", "eh la conosco bene", "meglio così", "ve l'assicuro", "bene, sono tranquillo","ma perché andate lì?", "tu sei troppo curioso", "no, chiedevo così per dire", "ti interessa?", "per carità!", "beh, allora attento al cavallo", e così via. Domanda: siete in un film, in un manicomio o in una telenovela?

Troppo facile (scartiamo il manicomio). Perché non solo la scena, dal punto di vista drammaturgico, è assurda e in un film neanche inizierebbero a girarla; ma il dialogo è risibile: quando mai un tassista vi ha chiesto perché diavolo andate dove andate? Ma facciamo un'altra ipotesi.

Vi chiamiate Matteo, e a Genova nel 1888 vi siete imbarcato per emigrare in Brasile. Siete anche un bel ragazzo - siamo generosi - e sulla nave incontrate la bella Giuliana, anche lei emigrante con genitori. Scoppia l'amore come sul Titanic, solo che qui siete tutti in terza classe. Tutto bene? Calma, è solo l'inizio. I primi a partire sono i futuri suoceri: epidemia in itinere. Quando finalmente arrivate è anche peggio: vi dividono e vi perdete, come Renzo e Lucia dopo il viaggetto in barca (nei romanzi l'acqua è sempre un passo per l'ignoto). Solo che, a differenza di quei due morigerati sempre col rosario al collo e mamma, preti e frati nei paraggi, voi fra un'epidemia e l'altra non siete stati a guardare i pesci (la traversata è lunga). Giuliana, che aspetta un figlio, va a lavorare da Francesco, e voi nelle piantagioni di caffè, dove stanno le belle figlie di madama Dorè, pardon del proprietario: e Rosana - un tipino alla caffeina - vi vuole. E Giuliana, lontana? di lei si innamora Massimiliano, figlio di Francesco. Voi, nel frattempo, vi siete incasinato in storie di politica con certi rivoltosi (come Renzo) e di sesso con Rosana (Renzo neanche con una damigiana di vino in corpo). E intanto…

Basta. Siete anche qui in una telenovela (e anche un po' in un manicomio), dove la realtà ha giravolte da labirinto, tempi lunghi, e i dialoghi sono da gente fuori di testa. È il 'segno' stilistico di questo genere narrativo. Di solito, la cosa è anche aggravata dal fatto che gli attori sono da canile, le scene da filodrammatica, e le storie da morir dal ridere. Ma non sempre. C'è almeno un caso che fa eccezione.

In questo senso, la brasiliana Terra nostra da cui abbiamo tratto l'inizio della trama (Rete 4, ogni giorno, ore 19.35: e sta per iniziare la seconda serie > vd. cast & credits in questa pagina) è interessante. Intanto perché rappresenta uno sforzo produttivo notevole (oltre 30 miliardi): per esempio ha attori accettabili anche se, come in tutti i serials, troppo pettinati. E poi perché è un eccellente caso di mescolanza, o - se ci passate il termine - di mescidazione.

Terra nostra, che è la versione televisiva del genere del romanzo storico (misto di storia e d'invenzione), è infatti curiosamente a metà fra un'ambientazione che in qualche scena è degna (quasi) di Via col vento, e i retaggi delle telenovelas più ridicole, anche sul piano dello stile (primissimi piani ossessivi) e soprattutto dei dialoghi che (come quello da teatro dell'assurdo citato in apertura) sette volte su dieci non muovono l'azione ma solo l'orologio, e talvolta con spunti comici - per dire: se si commenta la fuga da casa di una fanciulla, e si dice "ha scelto la sua strada, non parliamone più", potete scommetterci che come minimo segue un dibattito degno della De Filippi.

Comunque, le intenzioni sono buone. Alla base - ma il tema centrale si perde tra caffè e corna - è la lotta degli immigrati per conquistare la terra, e affrancarsi dalla condizione di salariati. In una parola, la Storia. Che si incrocia con amoreggiamenti involontariamente umoristici: "se scopri che sono anarchico, mi amerai ancora?", dice Matteo alla fidanzata di turno - e sul drammatico interrogativo finisce la puntata. L'anarchia come un'amante nascosta nell'armadio è il simbolo di questo tentativo epico-romanzesco un po' serio e un po' - nonostante tutto - da 'cacao meravigliao'. Chi gliel'avrebbe detto, ai poveri emigranti, che una volta arrivati nel Nuovo Mondo si sarebbero comportati all'incirca come Ridge?


Terra nostra 2

cast cast & credits
 
 

 




 
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