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Atomos

di Gabriella Gori
  Atomos
Data di pubblicazione su web 02/12/2013  

 

Atomos di Wayne McGregor,  andato in scena in prima nazionale al Teatro Valli di Reggio Emilia  con la Random Dance, è una coreografia che parte dal presupposto di riuscire a rendere visibile l’invisibile aggregarsi, apparentemente spontaneo e casuale, di atomi in continuo movimento. Un fluido pulviscolo di passi, gesti, legati, figure, che rifletterebbero l’identico aggregato fluire delle particelle che sono alla base di qualsiasi forma di vita.  

Un esperimento legato agli studi di McGregor sulle neuroscienze e sul rapporto tra danza e nuove tecnologie che da tempo accompagna la ricerca espressiva di questo dancemaker britannico, nome di punta della scena coreutica internazionale e firmatario di pezzi d’autore per corpi di ballo del calibro dell’Opéra di Parigi e del Royal Ballet.

Proposto con successo in ottobre a Londra al Salder’s Wells, Atomos ha debuttato in Italia riscuotendo lo stesso gradimento e confermando la predilezione dell’artista inglese a far interagire la danza, in questo caso atomizzata, con la multimedialità interattiva e a collocarla in una dimensione volutamente tecnologica.  

Un imponente fondale accoglie infatti cinque mini schermi calati dall’alto che proiettano immagini in 3D di individui, esplosioni, insetti, ciminiere, che il pubblico osserva grazie all’ausilio di specifici occhiali consegnati prima di entrare in sala.
 


Un momento di Atomos

 

A paragone del precedente FAR, presentato al Valli nel 2011, Atomos è uno spettacolo di cui è necessario cogliere  l’intento, in parte riuscito, di andare oltre le leggi della mise en danse – ovvero della coreografia – per soffermarsi su quelle della mise en espace di corpi chiamati a raffigurare atomi in movimento in un contesto tridimensionale. Contesto sapientemente curato anche nell’accompagnamento musicale, melodico prima ed elettronico poi, della A Winged Victory for the Sullen, nelle luci chiaroscurali di Lucy Carter e negli essenziali e colorati costumi di Nancy Tilbury.

E se la partitura coreografica indulge alla ripetitività inanellando scene corali, rielaborando in vari modi e misure la forma del duetto, collezionando assoli e lasciando spazio all’improvvisazione, quello che non passa inosservato è la bravura dei dieci ballerini della Random Dance. La compagnia fondata da Wayne nel 1992 che si autorigenera e dimostra come corpi normodotati – e non necessariamente iperdotati – possano raggiungere livelli di esecuzione molto alta grazie allo studio della tecnica McGregor.

 

Una tecnica contemporanea che parte dalla mobilità del bacino che sblocca le articolazioni e consente un’estrema libertà di movimento agli arti inferiori e al busto. Un tilt che il dancemaker inglese pone alla base del suo metodo collocandosi su quell’innovativa scia che, a cominciare da Balanchine e proseguire poi con Cunnigham e Forsythe, rifiuta la rigida assialità orizzontale e verticale della tradizionale impostazione coreutica e fa pernio sulla centralità del bacino. Il tilt dà impulso a tutta una serie di passi, legati, figure off balance che estremizzano le linee, macinano virtuosismi iperdinamici ed evitano l’atletismo acrobatico in virtù di corpi reattivi e pensanti.
 


Un momento dello spettacolo

 

In Atomos, a cominciare dalla sequenza iniziale che mima l’aggregazione di atomi e il loro svilupparsi in ogni direzione, la diagonalità e la circolarità del movimento del busto nascono dal bacino, sono controbilanciate dall’uso velocissimo delle gambe, delle braccia, della testa, e mostrano come la danza contemporanea abbia raggiunto con McGregor  una sua riconoscibile identità stilistica. Intendendo per  identità stilistica la piena coscienza dello strumento-corpo che si muove e danza nello spazio consapevolmente.

Atomos è una creazione di cui, al di là dell’indubbia debolezza del dettato coreografico, va colto il tentativo di McGregor di sondare le possibilità cognitive del corpo costringendolo a misurasi con idee e concetti sempre più astratti e cerebrali. Uno sforzo estremo in cui la realizzazione del pensiero coreografico, partendo dalla mente dell’autore, si invera nella resa di corpi pensanti in movimento e impatta in quella riflessa degli occhi dello spettatore.


Atomos
cast cast & credits
 



 
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