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L'amicizia (e la televisione) prima di tutto

di Paola Valentini
  Fiorello
Data di pubblicazione su web 11/05/2002  
La stagione televisiva entra nella sonnacchiosa fase estiva lasciando in eredità alla Rai alcune ormai innegabili sconfitte, come la perdita di milioni di spettatori di Carramba, che sorpresa, e alcune consolidate conferme, tra le quali il fortunato ritorno di Stasera pago io, protratto nel suo successo dalla formula finale del "Best of". La trasmissione di Fiorello ha fatto acclamare alla rinascita del varietà televisivo e al rinnovo del suo patto fiduciario con il pubblico, sancito sin dalla prima puntata, in cui il duetto tra Fiorello e Gianni Morandi con la canzone Finalmente tu è giunto a sfiorare i 10 milioni di telespettatori.

Il successo era annunciato: l'edizione del 2001 aveva registrato picchi d'ascolto elevatissimi raggiungendo uno share del 43%; Sanremo 2002 aveva consacrato l'affetto tanto del pubblico quanto, più raro, del mondo dello spettacolo per il giovane conduttore; e infine era stato preparato da una sapiente strategia di marketing che ha proposto per settimane una batteria di filmati promozionali. Un lancio non solo sicilianamente scaramantico, ma rivelatore del personaggio e del suo rapporto e le sue sfide al medium: Fiorello vi appariva, infatti, mentre tentava di entrare a viva forza nelle case degli italiani scontrandosi da un lato con il vetro del piccolo schermo (che incrinava…), dall'altro con i rigidi tempi televisivi di una voce narrante che gli rimandava l'accesso al video inderogabilmente alla data stabilita.

Autentico erede di Renzo Arbore, che negli ultimi tempi ha più volte incoraggiato il passaggio di testimone, Fiorello ne ripropone innanzitutto l'ideale del lavoro televisivo come gioco di squadra: gli sono sempre accanto i "tre siciliani", compagni della precedente edizione del programma, ma anche spalle fedeli (Tommasino negli spot di una nota azienda telefonica), o l'amico e collega radiofonico Marco Baldini qui presente tra gli autori e già al suo fianco nella recente avventura di Viva Radio2 (diffusa con successo dal secondo canale radiofonico, e a sua volta riedizione di un'altrettanto celebre radiotrasmissione degli anni Novanta). Esattamente come la televisione di Arbore, Fiorello gioca tra amici. È lavoro di arboriana memoria anche il travalicare i singoli media, coinvolgendo innanzitutto radio e cinema, ma anche trasmissioni e messe in onda pubblicitarie. E infine mescola sapientemente alto e basso, vocazione nazional-popolare e sperimentazione, impegno e disimpegno; così, nel corso delle puntate Liza Minnelli si è trovata "accanto" a Mojo, la nostalgica eleganza di Carla Fracci all'icona giovanilistica Lenny Kravitz, le ricerche visivo-musicali dei Gotan Project si sono mescolate alle canzonette di Tiziano Ferro e l'ugola di Bocelli al rap degli Articolo 31.

Ad essere portati avanti tra radio e televisione, tra passato e presente, sono i ruoli comici in cui Fiorello si cala semplicemente con un giro su se stesso, una scompigliata ai capelli, talvolta non più che un leggero baffetto posticcio e una provvidenziale modificazione della voce; dalle onde radiofoniche riemergono quindi le parodie di Nanni Moretti ma anche vecchi cavalli di battaglia come Franco Califano, già confrontatosi con pubblico e "originale" nella precedente trasmissione televisiva, nuove rivelazioni come Ignazio La Russa o macchiette ben note ora del siculo ora dell'italiano medio.

Ma soprattutto a riaffiorare è la complessa drammaturgia di un personaggio che esce ed entra continuamente tra ruoli opposti, conduce e duetta, dirige e si lascia dirigere (le imitazioni a richiesta), sorride nei panni di Fiorello e riaffiora in un batter d'occhi nello sguardo di un altro. Rispetto alle grezze macchiette televisive (Mario il bagnino o il Pio Bove di Panariello che tanto hanno fatto rimpiangere i tempi in cui Sordi incarnava Mario Pio, "compagniuccio della parrocchietta", e il suo seguito di caratteri), e rispetto alle infestanti imitazioni televisive (dal noto Valentino di Striscia la notizia ai numerosi La Russa della satira del piccolo schermo), il trucco è inesistente proprio mentre l'enfasi vocale o mimico-facciale è iperbolica e nel corso della performance trapela più volte il riso dell'attore e il suo potere di ridiscussione della credibilità del personaggio. Non è semplicemente l'ex animatore tuttofare che affiora ma un vero e proprio provocatore della comunicazione e del patto con il pubblico, una sorta di camaleonte che entra ed esce continuamente dai ruoli, che si muove sulle soglie tra realtà e finzione e che accetta la maschera lasciando trapelare in filigrana sempre se stesso.

Questo aspetto proteiforme trova esemplare traduzione drammaturgica nella spazialità particolare che il programma impone. Lo sfondo su cui si staglia Fiorello è infatti proprio la televisione stessa, incarnata dal grande potere fascinatorio dello grande studio 'da varietà'. Sparite le tipiche locations, ora piattamente stereotipiche ora velletariamente simboliche, dai salotti della Raffaella nazionale (Carramba, che sorpresa), alle ex aree industriali dismesse di Adriano Celentano (Esco di rado), ai carrozzoni da fiera alla Giorgio Panariello (Torno sabato. La lotteria), ritorna prepotente lo studio attrezzato, quasi feticizzato nelle sue tecniche (gli oltre 300 proiettori che ne illuminano la volta), esaltato nella sua professionalità ed efficienza (la poderosa orchestra diretta dal maestro Leonardo De Amicis), ed esibito sapientemente nel suo backstage e nelle sue risorse tecniche (le inquadrature frequenti, a volte sottolineate dallo stesso Fiorello, sui cameraman, gli autori e in generale lo staff dietro le quinte). È uno spazio che ricorda gli anni di Studio Uno di Antonello Falqui: anche quello di Fiorello è uno spazio affidato spesso al ruolo determinante del gioco di luci (di Pino Quini) e non a caso valorizzato dalla regia - come ha dichiarato lo stesso conduttore - un po' anni Cinquanta di Duccio Forzano.


Stasera pago io

cast cast & credits
 



Fiorello con Liza Minnelli

Fiorello duetta con
Liza Minnelli






 
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