Unaliena (Scarlett Johansson) prende le sembianze di unumana, in Scozia, quindi seduce tutti gli uomini che incontra sulla sua strada, poi li cattura e li uccide. Scopre a poco a poco la sua nuova fisicità e i sentimenti, finché non muore anche lei. Under the skin, di Jonathan Glazer, è un film faticoso, ripetitivo, che scade spesso nel ridicolo. Lidea alla base è quella di girare un film sulla realtà vista con gli occhi di un alieno, con lausilio di macchine da presa nascoste, ma la sua unica ragion dessere sono le patinate sequenze in cui Scarlett Johansson si spoglia di fronte alle proprie vittime: girate come lo spot pubblicitario di un profumo, sono “cucite addosso” allavvenenza dellattrice, peraltro brava a infondere un po di credibilità a un ruolo inconsistente, caratterizzato da una recitazione alienata, come del resto si addice al personaggio. Molte le incongruenze dal punto di vista narrativo: spiace indulgere in pedanterie ma, come può laliena saper guidare e scegliere il rossetto che più le dona, salvo poi mostrarsi sorpresa di fronte alla scoperta di possedere un apparato genitale? Ecco, appunto, non ha senso, come tutto il film. Si consiglia vivamente alla brava Johansson di scegliere più attentamente in quali progetti profondere le sue energie e le sue grazie. A Jonathan Glazer, già regista di svariati spot pubblicitari, di riconsiderare lidea di tornare a quel tipo di produzione.
|
|