drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Un ottimo serial tv

di Elisa Uffreduzzi
  Come un tuono
Data di pubblicazione su web 30/04/2013  

Le vite di Luke (Ryan Gosling), abile motociclista in uno spettacolo circense e dell’ufficiale di polizia Avery Cross (Bradley Cooper) si scontrano quando il primo intraprende la “carriera” del rapinatore di banche, per poter mantenere il figlio che ha appena scoperto di aver avuto da Romina (Eva Mendes). Dunque un delinquente e un rappresentante delle forze dell’ordine contrapposti: fin qui nulla di straordinario, ma i ruoli si invertono proprio a partire dal loro incontro-scontro. Dal momento della sparatoria che li vede protagonisti-antagonisti, infatti, diventa sempre più difficile individuare “buoni” e “cattivi”.




Impegnato in un ruolo smaccatamente simile a quello del protagonista di Drive (Nicolas Winding Refn, 2011), in Come un tuono l’iperattivo Ryan Gosling fa ancora un ottimo lavoro, prestando a Luke la sua faccia da insolente, capace di momenti di sofferta commozione come nella sequenza strappalacrime del battesimo del figlio, appena trovato e già perso. Seguiamo in piano ravvicinato la sua reazione, le lacrime che scendono silenziose, muto commento al ridente quadretto della famiglia perfetta che gli si staglia di fronte in campo lungo.

Bradley Cooper dal canto suo recita la parte del poliziotto corrotto e redentore – nei confronti dei colleghi – al tempo stesso, costituendo lungo tutto il film una sorta di doppio di Gosling/Luke, cui le più limitate capacità mimiche consentono tuttavia una ridotta gamma espressiva. A loro volta i due personaggi speculari di poliziotto e rapinatore sono duplicati dalle figure dei rispettivi figli, in un gioco di rimandi che vorrebbe aggiungere suspense alla trama, recuperando il tema dantesco delle “colpe che ricadono sui figli”.

Il volto dai lineamenti naturalmente “drammatici” aiuta la Mendes, molto convincente nella sua interpretazione di madre ferita. Completa e dà lustro al cast la presenza di Ray Liotta, in un cammeo tagliato su misura per lui: il ruolo da caratterista del poliziotto corrotto e senza scrupoli.

Stilisticamente la regia di Derek Cianfrance presenta felici soluzioni come il piano sequenza iniziale che segue Luke dal camper all’ingresso nell’arena o le scene in cui il paesaggio sfreccia accanto alla moto scomponendosi in miriadi di pixel che assumono suggestive note pittoriche impressionistiche. La fotografia “effetto polaroid” di Sean Bobbitt è responsabile del coinvolgimento emotivo spettatoriale, mentre aderisce impercettibilmente a un cliché di “vite dannate”, cui dà man forte l’evocativa colonna sonora scritta da Mike Patton.




Cianfrance ancora una volta (si pensi a Blue Valentine, 2010) rivolge la sua attenzione al microcosmo familiare, pur rivisitato in chiave di thriller poliziesco. Il potenziale di un plot non straordinario ma avvincente si esaurisce strada facendo, diluito - fino a disperderne le sostanze - da un andamento episodico, frammentario e discontinuo, che stanca e non trova ragion d’essere. Ne risulta che sembra di assistere non tanto a un film, quanto piuttosto al montaggio in sequenza di una serie di puntate di un buon serial tv. Forse avrebbe avuto più fortuna in quella forma.





Come un tuono
cast cast & credits
 





 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013