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Piove, governo ladro

di Roberto Fedi
  il colonnello Bernacca
Data di pubblicazione su web 22/12/2002  
Riconosciamo che l'argomento è effimero e instabile, proprio come il tempo. Ma come tutti sanno è nei particolari che si riconosce l'eleganza: avere un bel vestito e le suole bucate non è il massimo. La stessa cosa anche in Tv: spendere miliardi su miliardi per un programmone e poi raffazzonare le rubriche 'di servizio' è solo indice di sciatteria, e di scarsa considerazione per il pubblico. Caratteristiche queste, secondo noi, assolutamente tipiche della Rai.

Qualcuno dirà che non ci si contenta mai. Va bene: allora provate a guardarvi i programmi delle previsioni del tempo. Anzi: siamo pronti a scommettere il nostro ombrello che nessuno in Italia, neanche i più fissati, sa rispondere a questa domanduccia: quando vanno in onda sulla Rai le previsioni del tempo? È più facile, riconosciamolo, indovinare se domani sarà bello, pioverà o avremo la nebbia (in Val Padana). Se ne deduce facilmente che questo piccolo ma importante servizio di pubblica utilità, alla Rai, è considerato appunto alla stregua del tempo: variabile.

Una volta non era così. Non rivanghiamo i tempi eroici del colonnello Bernacca, che divenne un personaggio così noto (e gradevole) che ancora oggi viene evocato post mortem, e talmente radicato anche nel suo grado che continuava ad essere chiamato colonnello anche quando fu promosso generale. Rimaniamo pure a ieri: quando, ad esempio, più o meno si sapeva che c'era una rubrichetta fissa dedicata al tempo appena prima del Tg della sera. Era breve, non c'era nessun anchorman degno di ricordo, ma assolveva al suo compito senza infamia. Infatti venne abolita, spostata, insomma disintegrata nei nuovi assetti desiderosi del 'traino' per i Tg. Un cataclisma, per restare in tema.

Ora chi vuol sapere qualcosa del tempo deve aspettarlo in coda ai Tg, con scarsa soddisfazione (tutto si svolge in pochi secondi, perché in genere manca il tempo: chiediamo venia per il gioco di parole), oppure in rubriche rapide e anonime tipo Meteo 2, in orari assurdi e soprattutto non fissi sul secondo canale Rai. Un po' meglio sul Terzo il Meteo regionale, sempre in coda ai Tg locali. Le cose non sono diverse a Mediaset (Meteo 5): lì, l'uomo del tempo è regolarmente preso di mira da Striscia per il curioso modo di salutare, facendo un saltino o quasi alla sua destra. Accidenti che disinvoltura.

È uno spreco, un'occasione mancata anche per il concetto di pubblico servizio. In Usa, tanto per dire, la rubrica delle previsioni (Weather Report: sempre esatte, provare per credere) è quasi uno spettacolo, con grandi schermi alle spalle del giornalista, chiarezza assoluta, perfetta leggibilità delle immagini, completezza di spiegazioni. Un piacere (c'è gente che guarda solo quello). Qui un tale strizzato in una divisa blu, gli occhi fissi alla telecamera, catatonico, recita spesso con accento marcatamente dialettale un compitino incomprensibile, usando ogni tanto termini tecnici che non spiega, e ripiegando poi sulla schermata dell'Italia sommersa da nubi. Nessuno è capace di usare lo schermo virtuale di spalle, al punto che l'hanno abolito. L'unica, per lo spettatore, è affidarsi al solito dolorino alla schiena, o al Calendario di Frate Indovino, buonanima.

Abbiamo volutamente sorvolato su quello che a non pochi sarebbe sembrato il clou del problema: l'attendibilità delle previsioni. È solo perché a questa, l'attendibilità, abbiamo rinunciato da un bel pezzo, e già dai tempi del Bernacca, che era talmente simpatico che la gente neanche badava alle improbabili figurine (nuvolette, pioggerelle) sul cartellone. A questo proposito, la Rai (ma anche Mediaset) hanno dimostrato la fallacia del calcolo delle probabilità: il quale vorrebbe che, di fronte a una percentuale secca fifty-fifty (o bello o brutto, insomma), nessuno può sbagliare sempre, perché anche tirando a indovinare alla lunga si imbiffa la risposta giusta la metà delle volte.

Avremmo perciò una modesta proposta: si prenda un bambino, lo si bendi, si metta una palla nera (brutto tempo) e una bianca (bel tempo) in un'urna girevole, e si peschi la palla. L'attendibilità della previsione è sicuramente maggiore: e, in più, ci si potrebbe collegare anche un'altra bella riffa nazionale. L'Estrazione del Tempo.





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