Non luccica il Brillante di Mendoza

di Sara Mamone

Data di pubblicazione su web 13/02/2012

Captive

Se il film più bello pensiamo che debba ancora venire per il più brutto ci stiamo attrezzando fin da ora e vi pronostichiamo che difficilmente sarà scalzato. E quindi leviamocelo subito: è Captive (prigioniero ma in questo caso pensiamo vada letto al femminile e si riferisca alla protagonista, una Isabelle Huppert qui in uno dei rarissimi scivoloni della sua sublime carriera). Il film è diretto dal pluridecorato regista filippino Brillante Mendoza ed è ispirato ad una storia incredibile come solo la realtà sa inventarle e cioè la storia della cattura da parte di una banda di pirati filippini seguaci di Bin Laden, di un gruppo eterogeneo di ospiti in un resort filippino. 

Alla cattura, di per sé banale nella lucrosa pratica piratesca dei rapimenti a scopo di estorsione, si aggiunge il tragico vagare per mari e per foreste del consistente gruppetto di ostaggi costretti al terrore dalla brutalità degli aguzzini che però ogni tanto li portano a mangiare in qualche missione e pure (nella lunghissima peregrinazione che dura più di un anno) in un ospedale dove assistiamo alla cruenta nascita di un bambino. E poi a rotta di collo. Diminuito di qualche defunto ma rimpolpato dai nuovi ostaggi ospedalieri, tra piogge tropicali, pipistrelli appesi all'ingiù e pure un matrimonio un po' forzato tra un‘infermiera cattolica e un voglioso islamico dell'esercito di Allah (dopo la non evitabile conversione della sposa) il drappello si incontra con non ben chiari trafficanti d'armi. Poi arriva pure una troupe televisiva alla quale alcuni ostaggi confidano la loro pena e poi, quando abbiamo perso totalmente il filo del racconto e dopo un inevitabile intenerimento tra Huppert e il più giovane guerrigliero, ci pare che la signora si salvi. 

Speriamo che almeno lei riesca a levarsi dalle orecchie il martellante grido di «Allah Akbar» che i guerriglieri innalzano ad ogni piè sospinto, insieme ai Kalashnikov di ordinanza come nella parodie dei matrimoni palestinesi. Se abbiamo provato qualche sensazione in questo film è stato il fastidio dall'inizio alla fine; l'insegnamento invece quello di non andare nei resort delle filippine. Ma probabilmente il film è molto meno ruspante di quanto ci sia apparso e, insomma, non abbiamo capito nulla. Se è così ce ne scusiamo immediatamente.                                                 

Captive

Cast & Credits

                                  

La locandina



Cast & credits

Titolo 
Captive
Origine 
Francia / Filippine / Germania / Regno Unito
Anno 
2011
Durata 
120 min
Evento 
Berlinale 2012
Formato 
1,85 : 1
Colore 
Altri titoli 
Captured
Autori 
Boots Agbayani Pastor, Patrick Bancarel, Arlyn dela Cruz, Brillante Mendoza
Regia 
Brillante Mendoza
Interpreti 
Isabelle Huppert (Thérèse Bourgoine)
Joel Torre
Maria Isabel Lopez (Marianne Agudo Pineda)
Mercedes Cabral (Fiancée)
Kristoffer King
Ronnie Lazaro
Sid Lucero
Madeleine Nicolas
Raymond Bagatsing
Baron Geisler
Mon Confiado
Rustica Carpio (Soledad)
Bernard Palanca
Perry Dizon
Evelyn Vargas
Bianca Zialcita
Katherine Mulville (Sophie Bernstein)
Timothy Mabalot (Ahmed)
Catherine Cornell
Marc Zanetta (John Bernstein)
Chanel Latorre
Produttori 
Produttori: Larry Castillo, Didier Costet, Brillante Mendoza; coproduttori: Alex Brown, Jamie Brown, Antonio Exacoustos; produttore esecutivo: Didier Costet
Produzione 
Swift Productions, Arte France, Centerstage Productions, B.A. Produktion, Studio Eight Productions
Scenografia 
Simon Legré, Benjamin Padero; architetto scenografo, Carlo Tabije
Costumi 
Deans Habal
Montaggio 
Yves Dechamps, Kats Serraon
Fotografia 
Odyssey Flores
Suono 
Laurent Chassaigne, Albert Michael Idioma, Addiss Tabong
Musiche 
Teresa Barrozo
Lingue disponibili 
Tagalog, Inglese
Note 
Dipartimento artistico:
assistente direttore artistico, Patrick James Arboleda
arredatore set, Jerico de Leon e Ramon Recana
oggetti di scena, Jesus Galindez

Riprese e attrezzature elettriche:
operatore Steadicam, Joel San Juan

Costume e guardaroba:
guardaroba, Hedjie Calagui e Xivkatrina Napigkit

Dipartimento editoriale:
colorista, Elie Akoka
assistente al montaggio, Zaghini Flora