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Concerto di Richard Thompson

di Michele Manzotti
  Richard Thompson
Data di pubblicazione su web 25/01/2011  

Richard Thompson è uno dei senior più rispettabili e rispettati della musica britannica. Fondatore dei Fairport Convention nel 1967 e autore di alcuni dischi di grande fascino con l’ex moglie Linda, da anni se ne sta negli Stati Uniti, ma nonostante questo la Regina Elisabetta II gli conferirà presto la qualifica di OBE (Officer of the British Empire) per meriti musicali. Al  tempo stesso visita il suo paese d’origine con molta frequenza per tour che riscuotono un grande successo di pubblico. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello legato all’album Dream Attic (Proper records) uscito nella seconda metà del 2010 e considerato da alcune testate specializzate come uno dei dischi dell’anno. Dream Attic ha una particolarità, quello di essere una raccolta di inediti registrati dal vivo, perché nella dimensione live sono indubbiamente brani che risultano di grande efficacia. Così il tour inglese è stato dedicato in buona parte al disco con il pubblico preparato a un tipo di sonorità più spontanea e immediata. E che ha avuto nella tappa londinese alla Royal Festival Hall, Southbank Centre, uno dei momenti più attesi (tra il pubblico Ashley Hutchings e Dave Pegg, ex e attuale bassista dei Fairport Convention).

 


Foto di Vincent Tseng

 

Va detto che Thompson, pur essendo uno dei padri del folk rock britannico, è in tutto e per tutto un musicista rock, grazie anche alla sua residenza abituale. Non per questo sono assenti nella sua musica figurazioni melodiche e ritmiche che rimandano alla tradizione popolare inglese, ma restano un fatto episodico più che stilistico. La sua è una scrittura matura che trova nel rock’n’roll un materiale da plasmare a seconda del testo e della melodia. In questo è coadiuvato in modo esemplare da quattro musicisti eccellenti con due menzioni speciali, quella per Pete Zorn, fiatista, cantante e polistrumentista tanto umile negli atteggiamenti quanto prezioso nel lavoro di rifinitura dei brani, e quella per il batterista Michael Jerome che accompagna la potenza del suono alla capacità di rinnovare i ritmi con figurazioni  diversificate. Una caratteristica che si nota in particolar modo nelle ballate lente: a partire da Crime Scene, splendido momento dark con la voce di Thompson immedesimata in un racconto tragico, a Strumble On. Ma anche le più movimentate Demons in their Dancing Shoes e Sidney Wells dove un ritmo di danza antica viene contaminato con lo swing.

 

La prima parte del concerto era dedicata al nuovo disco: oltre alle canzoni già citate, ricordiamo per valore l’altra ballata A Brother Slips Away, Haul Me Up e la sua atmosfera country e i due rock’n’roll Bad Again e The Money Shuffle, brano iniziale del disco e dello spettacolo. Nel secondo set è prevalsa l’anima del musicista da palcoscenico che propone i suoi hits. Sottolineaiamo The Angels Took My Racehorse Away del 1972, Wall of Death, l’acustica One Door Opens e soprattutto la tiratissima e conclusiva Tear Stained Letter, con lunghi assoli e sedici minuti di orologio di durata. Con un fuori programma indimenticabile, I Want To See That Light Bright Tonight con Kamila Thompson nella parte vocale della madre. Tanto per far capire che l’OBE regale è meritato fino alla fine.

 

Concerto di Richard Thompson
Dream Attic Tour


cast cast & credits


Copertina di Dream Attic (2010)


 
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