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Non ci resta che piangere

di Roberto Fedi
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Data di pubblicazione su web 22/06/2003  
Ci dispiace tornare sull'argomento, ma qui si esagera. Ci riferiamo a un programmino di cui abbiamo già dovuto occuparci, che il giovedì su Rai Uno, prima serata, conduce un'Antonella Clerici riguardo alla quale recitiamo coram populo un contrito mea culpa. L'avevamo infatti vista tra i fornelli della Prova del cuoco e lì non c'era dispiaciuta, e l'avevamo anche scritto. Posso aver fallato - disse Renzo a don Abbondio, e lui non c'entrava nulla. Noi, che conosciamo anche il latinorum, abbiamo fallato senz'altro.

Dunque, il programmino è noto. Una ragazza (qualche volta, più raramente, un ometto) va in studio: lì, vestita da sposa come nei peggiori film della nostra vita, accoglie uno stupefatto fidanzato convocato sul posto e ignaro. Il quale, in un minuto, deve decidere se sposarla o no, facendo anche una formale promessa di matrimonio. Roba da far accapponare la pelle.
 
Giovedì 19 giugno la Clerici presenta in studio una ragazza, dichiarando che la sua è una storia difficile. La fanciulla, bionda e graziosa e timida, non fa in tempo a sedersi per raccontare con un fil di voce la sua vicenda che si mette a piangere. La regia inquadra fra il pubblico, continuamente, una signora (la madre) che piange a dirotto. Lì intorno altri spettatori, probabilmente parenti, piangono che è una bellezza, con fazzoletti intrisi come spugne.

La Clerici, che ormai assomiglia sempre più a Mara Venier (pardon), insiste. La ragazza ha avuto un'infanzia infelicissima: un padre autoritario (ma si capisce che è un eufemismo) che ha abbandonato la famiglia (tre figli), una madre che si è ammalata di tumore (testuale) e che non ha potuto aiutare i figli, la fanciulla che ha dovuto fare anche da madre ai fratelli. Tutti piangono.

La Clerici insiste: tu, che hai avuto un'infanzia difficile… La ragazza annuisce e piange. La madre piange. Tutti hanno i volti rigati di lacrime. 'Ma era anche violento?', suggerisce la Clerici riferendosi al padre. La fanciulla annuisce e piange. E tu, che hai così sofferto… E giù lacrime. Ma ora la ragazza, con un filo sempre più sottile di voce e naturalmente piangendo, dice che ha incontrato un ragazzo che le vuol bene, l'unico che le abbia mai voluto bene, ed è lui che vuole sposare. Lui che ha una famiglia felice, suggerisce la Clerici, al contrario della tua. La ragazza piange, irrefrenabile.

Arriva il ragazzo, stupito. La ragazza piange e quasi non sa spiccicare parola. La Clerici gli dice che lui può aiutare quella ragazza infelice che ha sofferto tanto, eccetera. La madre singhiozza, i parenti giù lacrime come se piovesse. Il ragazzo è sconvolto.

Al momento di dire sì o no, lui, completamente rintronato, dice che ci vorrebbe pensare un po'. La Clerici lo guarda come se volesse mandarlo in galera: ma tu sai che lei ha avuto una vita difficile… Lei piange, la madre è in deliquio. Gli concedono tutta la trasmissione per pensarci. Arriva un'altra coppia, ma ogni tanto la Clerici dà i passaggi, come al Giro (del resto, ha cominciato con lo sport): ci sta ancora pensando, è lì che pensa.

Si arriva alla fine della trasmissione, e bisogna decidersi. Rientra la ragazza, che piange. Come va? dice la Clerici. Male, risponde lei. Ma come, con il tuo passato difficile…? Si ripiange a tutto spiano. Rientra il ragazzo, catatonico. I due sono di fronte. Lo so che hai avuto una vita difficile e infelice, dice lui, ebbene sì, ti sposo. Pianti, urli, strilli. La Clerici finge di piangere anche lei. Il pubblico strapiange. La ragazza, ormai distrutta, che fa? Piange.

Alla poveretta avranno detto una ventina di volte che aveva avuto una vita infelice, come se fosse una dato anagrafico. Le hanno ripetuto fino allo sfinimento che il padre non voleva accompagnarla all'altare (pianti), che però forse chissà (pianti), che la madre l'aveva anche lei trascurata (pianti), che aveva avuto un tumore (pianti). A noi, in tutta onestà, è sembrato che, fra tutte le sue infelicità, l'essere capitata lì non fosse la minore.
Abbiamo sperato che fosse tutto finto. Ma anche per le bufale bisogna saperci fare, e lì non sembrano all'altezza. Tutto questo su Rai Uno. Servizio pubblico.


Adesso sposami

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