Come andare a rotoli - in cinque episodi
![Dies irae](../recensioni/img/cat6/1010_dirae_big.jpg)
“Cosa devo fare nel primo minuto di spettacolo? Ditemi cosa devo fare, e io lo faccio”, Matteo Ceccarelli ripete la domanda al pubblico anche in tedesco, avviando così i sessanta minuti di performance di Dies Irae_5 episodi intorno alla fine della specie, presentato dal collettivo “Teatro Sotterraneo” al Volksbühne di Berlino.
Sessanta minuti contati: due orologi digitali sono sospesi in alto al centro della scena, indicando l'uno l'ora esatta, l'altro il conto alla rovescia verso la fine dello spettacolo. D'altronde Dies Irae nel suo insieme ricorda un orologio: il tempo di un'umanità che si precipita verso la propria fine è il suo oggetto, e le parti di cui si compone sono inserite l'una nell'altra come un meccanismo ad orologeria. L'esecuzione è esatta, distaccata, professionale.
Ad ogni episodio la scena viene cambiata, a sipario aperto, mentre Claudio Cirri riassume con dovizia di dettagli l'azione appena conclusa.
Dopo che Ceccarelli ci ha intrattenuto per un minuto cantando Alleluja di Leonard Cohen – canzone che in continue variazioni accompagnerà l'intero spettacolo – entrano Sara Bonaventura, Jacopo Braca e Claudio Cirri in tenuta anticontaminazione bianca, con tanto di maschere antigas. Squartamenti, esecuzioni, lotte e accoltellamenti animano questa prima scena, mentre a turno i performer accompagnano la festa di violenze aerografando spruzzi di liquido rosso.
In ognuno degli episodi seguenti gli attori coinvolgono il pubblico, lasciandogli decidere parte dello svolgimento. Una prima volta dettano un numero di cellulare e invitano i presenti ad inviare un sms con un “What if...?” “Cosa sarebbe accaduto se...” “...Hitler fosse morto in culla”, per esempio. In seguito introducono una carrozzina in scena, sul cui fianco è scritto: “ADOLF”, e puntano una pistola contro il suo interno. Sarà il pubblico a decidere se il piccolo Adolf Hitler morirà o potrà vivere. In un terzo momento le ceneri delle sette meraviglie del mondo vengono vendute all'asta: una spettatrice si aggiudica un sacchetto con le polveri del colosseo per dieci euro.
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Dies Irae non si sviluppa secondo una logica narrativa evidente, né il testo o la struttura sembrano suggerire una chiave di lettura privilegiata, consentendo così molteplici interpretazioni. Ciò nonostante la successione degli episodi presenta una coerenza temporale, e alle azioni resta come attaccata un'impressione, che non consente di vivere questa rappresentazione solo come un ventaglio di trovate divertenti. L'umanità sta a guardarsi imperturbata mentre va alla rovina. Un'umanità distratta davanti al reality show della propria estinzione: questa è l'impressione che sembra legare le singole scene di Dies Irae, e trova l'espressione quasi simbolica nell'episodio finale, dove sulla scena oscurata dei vecchi brancolano appoggiati al bastone, e si voltano verso gli orologi per aspettare inermi la fine.
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La locandina
Cast & credits
Titolo
Dies irae_5 episodi intorno alla fine della specie |
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Origine
Italia |
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Anno
2010 |
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Città rappresentazione
Berlino |
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Luogo rappresentazione
Volksbühne |
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Autori
Daniele Villa |
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Interpreti
Sara Bonaventura Iacopo Braca Matteo Ceccarelli Claudio Cirri |
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Produzione
Teatro Sotterraneo/Fies Factory One |
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Costumi
Lydia Sonderegger, Claudio Paganini, Laura Dondoli |
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Luci
Roberto Cafaggini |
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Note
creazione collettiva di: Teatro Sotterraneo |