No alarms and no surprises
![Le scarpe](../recensioni/img/cat6/09190_scarpe_big.jpg)
“Le scarpe sono infinite, come i tipi umani: mocassini, triste; col tacco, appariscente; da ginnastica, sportivo; decolleté, classico…” Di sicuro, però, tutti si vergognano a far sapere che gli si riparano le scarpe: quelle vecchie dunque saranno riconsegnate in sfiocchettate confezioni, come nuove.
Il paradosso di un business calzaturiero risolleva le sorti economiche di quel che resta di una famiglia: due fratelli all'incirca trentenni, Vittorio (Continelli) dalle belle speranze e Michele (Sinisi) in sedia a rotelle; l'eredità della mamma scomparsa, che ha lasciato scatole vuote e un pappagallo malato, ripetutamente calato in scena per cantare il suo ritornello di lamenti; Rosi (Paola Fresa), fidanzata del primo fratello ma complice del secondo in faccende oscure, che le causano lividi e ferite. Si aggiungono al gruppo la stralunata Anna dalle calze gialle (Alice Bachi), “penfriend” di Michele, fidanzata per corrispondenza e ignara del suo handicap, e il convulso Antonio (Sergio Raimondi), che ha conosciuto Rosi nella veste incognita di prostituta, e ora la perseguita, forse per amore, per ossessione, o per solitudine.
![](img/cat6/0910_scarpe_int1.jpg)
Lo scenario misero e ingarbugliato de Le Scarpe nasce dall'arguta penna del pugliese Michele Santeramo, che nel
Lo sfondo ligneo della casa/bottega, piena di porte e di tranelli, disegna con efficacia l'intricarsi di una tragicommedia degli equivoci, con sprazzi di comicità, che non predominano sul tono amaro dei dialoghi. Gli scambi di persona, i malintesi, i segreti inconfessabili ma già noti almeno a uno degli altri personaggi, delineano la vicenda con qualche momento di lentezza, che lascia spazio all'eccezionale bravura degli interpreti. Chiusi nel tormento di una finzione su più fronti e più bugie, si muovono tentando di ricucire l'esistente, e limitare i danni. Se ognuno ha il suo segreto, il punto è quando, come, chi confessa a chi, e soprattutto se dopo la confessione il segreto si dimentica, o se la rivelazione peggiorerà una situazione già in equilibrio precario. Con grande rassegnazione, gli autori raccontano che niente è importante, niente può sconvolgere l'equilibrio di relazioni vissute al ribasso: si crede solo quello che conviene, per paura di affrontare un cambiamento, probabilmente in peggio. Ecco il paradosso delle scarpe: se vecchie si riparano, e fuori sembrano nuove. La tensione della verità non scioglie i nodi, ma solo i sentimenti: “Devo andarmene per stare di nuovo da sola? L'amore non esiste, bisogna accontentarsi…”.
![](img/cat6/0910_scarpe_int3.jpg)
La distensione al compromesso nei vari personaggi oscilla tra il surreale e l'iperrealista, con incerta coerenza registica: se la convincente Rosi si strugge di lacrime e strazi per non aver suscitato alcuna rivoluzione emotiva con la sua drammatica rivelazione, Anna è raggelante e straniante nell'accettazione di una vita vuota di passione. Antonio infine, rimasto fuori dal gioco delle coppie, è l'unico a denunciare, occhi al vuoto, in un'arringa violenta e surreale, fino alla soluzione estrema di un colpo in testa: Voi fate finta, e voi farete il mondo. “No alarms and no surprises”, cantano i Radiohead nell'unica canzone dall'inizio dello spettacolo, dolcissima nenia dell'alienazione. Lo sguardo angosciato resta sugli occhi degli attori anche durante i molti applausi del pubblico del Festival di Andria. L'unico che riesce a sorridere è quello morto.
![](img/cat6/0910_scarpe_coldx.jpg)
Cast & credits
Titolo
Le scarpe |
|
Origine
Italia |
|
Anno
2010 |
|
Città rappresentazione
Andria |
|
Evento
Festival Castel dei Mondi |
|
Autori
Michele Santeramo |
|
Regia
Michele Sinisi |
|
Interpreti
Vittorio Continelli (Vittorio) Michele Sinisi ( Michele) Alice Bachi (Anna) Paola Fresa (Rosi) Sergio Raimondi (Antonio) |
|
Produzione
Produzione Teatro Minimo e Fondazione Pontedera Teatro |
|
Scenografia
Michelangelo Campanale |
|
Costumi
Michelangelo Campanale |
|
Fotografia
Mirella Caldarone |
|
Luci
Michelangelo Campanale |
|
Note
organizzazione: Antonella Papeo direttore di scena: Nicola Cambione in coproduzione con: Festival Castel dei Mondi / Teatri Abitati, una rete del contemporaneo Città di Andria |