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Struggle for Life

di Roberto Fedi
  Ciao Darwin
Data di pubblicazione su web 10/05/2003  
Paolo Bonolis e Luca Laurenti rappresentano un fenomeno interessante nel panorama della Tv di intrattenimento. Che di solito prevede un presentatore o conduttore, affiancato da quelle che una volta si chiamavano vallette e che ora, dopo che hanno cominciato a parlare (perché, si sa, era ingiusto che quelle fanciulle servissero solo per sorridere e porgere buste anche se era l'unica cosa che sapevano fare), non si sa più come chiamare. Sempre, infatti, fanno rimpiangere quelle che tacevano.

Ma questo è un altro discorso. Il Presentatore Unico è uno che si mangia da solo tutta la scena, più o meno bene; e che di solito, salvo eccezioni (non chiedeteci quali), risulta alla fine insopportabile proprio per la sua debordante onnipresenza: Pippo è, in questo, insuperabile, una vera icona della Tv vecchia e autocelebrativa. Così ogni innovazione è da salutare con entusiasmo, se non altro perché eventualmente ci consente di dividere salomonicamente la nostra insofferenza su due teste, invece che su una sola. È già qualcosa.



ciao darwin

Ecco: Bonolis e Laurenti sembravano aver capito, dopo lunghi rodaggi, che da soli forse stancavano (anche se non sono antipatici), ma in coppia erano notevoli. Era una dimostrazione di intelligenza, soprattutto da parte del Bonolis, che dei due era all'inizio il più noto e sperimentato, e che sembrava aver capito la forza della strana coppia: che va a braccetto anche nella pubblicità, oltre che in Striscia, rappresentando così un caso a nostra conoscenza unico di un duo non necessariamente comico e non nato come tale, che si è affinato nel tempo fino a divenire inseparabile. E dove esiste una certa par condicio (ci scusiamo per la parolaccia), dato che ognuno dei due è un singolo, con una sua personalità e una sua riconoscibilità, che però accetta volentieri di stare con l'altro avendo toccato con mano la forza televisiva dell'accoppiata.

Più o meno potrebbe andare così anche in Ciao Darwin, il venerdì su Canale 5 in prima serata, ora alla sua quarta serie. Che invece vede Bonolis in primo piano (anche troppo), e Laurenti nelle casuali vesti del guastatore, in brevi interventi in scena quasi tutti così straniati da essere spesso divertenti. È l'unica ragione per cui vale la pena di vedere lo spettacolo: che è, come è probabilmente noto, una gara senza esclusione di colpi (bassi) fra due squadre con un pubblico che giudica le prove. Le squadre sono ognuna legate da una caratteristica: ad esempio, il 9 maggio, le Vergini contro le Esperte (sic).

Per carità di patria (televisiva) sorvoliamo sulle battute, le prove (due ragazze sdraiate in una teca coperte di topi - altre volte sono stati serpenti, per gradire), le risposte dei quiz e così via. Il pubblico è sguaiato; le squadre pure. Non ci si diverte neanche per scommessa.

Per questo, nonostante tutto, apprezziamo Bonolis e Laurenti. Perché portare in fondo una trasmissione così, con queste concorrenti, con queste banalità pseudo-sadiche, è una vera lotta per la vita. Altro che Darwin. Così pensiamo che il riferimento alla lotta per la sopravvivenza sia relativo a loro due: Bonolis suda come una bestia, fa le faccine, finge stupore, strilla, insomma ce la mette tutta; Laurenti si guarda intorno incredulo come a dire 'ma dove sono capitato'. Quando sono insieme funzionano. Da solo, Bonolis fa venire l'affanno per come canta e porta la croce. Nella trasmissione del 9 maggio c'era, a guidare le Esperte, Alba Parietti, alla quale abbiamo dedicato già una triste riflessione, e a cui bisognerebbe, proprio per il suo bene, impedire di partecipare a trasmissioni così.
Dura la vita.



Ciao Darwin

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