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Utopia di spettacolo

di Assunta Pertrosillo
  L’ascesa e rovina della città di Mahagonny
Data di pubblicazione su web 22/06/2010  

L’opera musicale Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny) di Bertolt Brecht e Kurt Weill, rappresenta la parabola scenica di una società dominata dal denaro, dalla prostituzione, dallo sfruttamento. Brecht anticipa in quest’opera i problemi e vizi del mondo odierno. Mahagonny è un luogo utopico, in cui esiste tutto ciò che si desidera e non si possiede. Il nome dal tedesco mahogany riconduce al legno pregiato, il mogano, conferendo al luogo una connotazione ‘altra’: lontano e quindi prezioso. Gli uomini che si trasferiscono in quella terra credono di trovarvi l’amore, l’alcool, la carne, il gioco. Scoprono invece che Mahagonny è una città-trappola dentro la quale si diventa schiavi.

 



La rilettura che ne fa Lisa Ferlazzo Natoli risulta poco convincente e noiosa. L’idea era quella di innestare sulla storia della città di Mahagonny quella della città partenopea. In realtà nella messa in scena si assiste ad uno spettacolo frammentario, costruito senza alcuna coerenza, dove l’opera brechtiana rimane isolata. Gli uomini vestiti di marrone con bandierine rosse − immaginati da Brecht −  si trasformano in una serie affollata di figure evanescenti. Tutto ha inizio con un antefatto. Nella cappella del Real Albergo dei Poveri di Napoli, su tre schermi di juta sbiancata, si racconta il passaggio dei personaggi di Mahagonny in alcuni luoghi disabitati di Napoli. Da lì si procede nel cortile esterno dove in una scenografia essenziale fatta di oggetti appesi e led frontale, si muovono freneticamente alcuni personaggi. Al centro della scena, nel mezzo di Mahagonny, troviamo un impiegato del catasto, costretto a presentare una relazione sul nuovo piano regolatore della città di Napoli. Intorno a lui gli attori-personaggi che ritoccano le scene e spiano l’impiegato. Sul led frontale scorrono immagini di un vecchio film sulla città napoletana. Da qui comincia il racconto per quadri enunciati di volta in volta dal narratore. Si accenna al risanamento napoletano, allo spostamento di migliaia di cittadini da un posto all’altro della città. Di Mahagonny ci viene ripetuto solo il nome, ma non c’è alcun accenno o intreccio con Napoli. In alcuni momenti si aggiungono stralci dall’Opera di tre soldi mentre alcuni versi rimandano all’imbianchino hitleriano dello stesso Brecht. Lo sforzo risulta vano, nonostante la fatica e il lavoro degli interpreti.



L’ascesa e rovina della città di Mahagonny
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