Lopera musicale Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny) di Bertolt Brecht e Kurt Weill, rappresenta la parabola scenica di una società dominata dal denaro, dalla prostituzione, dallo sfruttamento. Brecht anticipa in questopera i problemi e vizi del mondo odierno. Mahagonny è un luogo utopico, in cui esiste tutto ciò che si desidera e non si possiede. Il nome dal tedesco mahogany riconduce al legno pregiato, il mogano, conferendo al luogo una connotazione ‘altra: lontano e quindi prezioso. Gli uomini che si trasferiscono in quella terra credono di trovarvi lamore, lalcool, la carne, il gioco. Scoprono invece che Mahagonny è una città-trappola dentro la quale si diventa schiavi.
La rilettura che ne fa Lisa Ferlazzo Natoli risulta poco convincente e noiosa. Lidea era quella di innestare sulla storia della città di Mahagonny quella della città partenopea. In realtà nella messa in scena si assiste ad uno spettacolo frammentario, costruito senza alcuna coerenza, dove lopera brechtiana rimane isolata. Gli uomini vestiti di marrone con bandierine rosse − immaginati da Brecht − si trasformano in una serie affollata di figure evanescenti. Tutto ha inizio con un antefatto. Nella cappella del Real Albergo dei Poveri di Napoli, su tre schermi di juta sbiancata, si racconta il passaggio dei personaggi di Mahagonny in alcuni luoghi disabitati di Napoli. Da lì si procede nel cortile esterno dove in una scenografia essenziale fatta di oggetti appesi e led frontale, si muovono freneticamente alcuni personaggi. Al centro della scena, nel mezzo di Mahagonny, troviamo un impiegato del catasto, costretto a presentare una relazione sul nuovo piano regolatore della città di Napoli. Intorno a lui gli attori-personaggi che ritoccano le scene e spiano limpiegato. Sul led frontale scorrono immagini di un vecchio film sulla città napoletana. Da qui comincia il racconto per quadri enunciati di volta in volta dal narratore. Si accenna al risanamento napoletano, allo spostamento di migliaia di cittadini da un posto allaltro della città. Di Mahagonny ci viene ripetuto solo il nome, ma non cè alcun accenno o intreccio con Napoli. In alcuni momenti si aggiungono stralci dallOpera di tre soldi mentre alcuni versi rimandano allimbianchino hitleriano dello stesso Brecht. Lo sforzo risulta vano, nonostante la fatica e il lavoro degli interpreti.
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