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Lasciate che i fanciulli vengano a me

di Roberto Fedi
  "Novecento" di Pippo Baudo
Data di pubblicazione su web 19/04/2003  
Secondo quanto si legge sui giornali e si sente alla televisione, dal papa all'ultimo sagrestano, per Pasqua l'atmosfera è pasquale. Non sembri una tautologia: è anzi un'estensione semantica, diciamo così, perché la settimana (questa settimana) è quella in cui tutti, anche i più cattivi, si sentono buoni. Oddìo, c'è chi fa una certa strage di agnellini, e così a occhio e croce tanto buono non sembrerebbe: ma, si sa, è il rito. Deus vult.

Così, il giorno prima del Venerdì santo, giorno buonissimo per eccellenza (al punto che in inglese si chiama Good Friday), con spirito quasi ecumenico ci siamo messi a guardare Pippo, un po' pentiti di come l'avevamo trattato una decina di giorni fa. D'accordo, ci siamo detti: è decotto, stantìo, dice sempre le stesse cose, da trent'anni ha in testa un elmetto, ma in fondo è buono di sicuro.

Così abbiamo acceso la televisione, ancora su Novecento, Rai uno. E abbiamo visto Pippone con accanto una bambina, proprio piccola piccola: 'na creatura, come dicono da Roma in giù. Un agnellino, via. Ecco - abbiamo pensato - guarda come sei stato cattivo l'altro giorno. E invece Pippone (la creatura gli arrivava sì e no alla cintola), nella settimana di Pasqua, parla ai bambini: come Quell'Altro, che chiamava i fanciulli a sé. Magari, ci siamo detti, questo è uno spot che Pippone Nostro fa a favore dell'Unicef, dei bambini iracheni, insomma di tutti i pargoli dell'Universo. E magari lo fa gratis, perché è buono.

Con gli occhi già umidi guardavamo, ammirati e pentiti. Si è aperta una finestra nello schermo, ed è apparsa non la Madonna, ma Maria Rita Parsi, psicologa in collegamento video. Che ha cominciato a parlare dello sfruttamento dei bambini in Tv. Sorpresa. Con l'occhio tornato asciutto abbiamo così capito che la creatura (anni dodici) non era una bambina, ma una cantante. Allo Zecchino d'Oro? no, a Sanremo: che, siccome ci siamo rifiutati di guardare (come debitamente qui riferito), non avevamo mai visto. Un po' agghindata da velina in fieri, e spaurita - o così ci è sembrato: siamo buoni, l'abbiamo detto.

Pippo si è inferocito. Si è messo a litigare in diretta con la psicologa, invitandola (anzi: ordinandole) di andarsene. Come se fosse in casa sua. Smanacciando e urlando, ma senza spettinarsi, ha inveito contro gli "intellettuali". La psicologa se l'è filata, visibilmente scossa. La creatura, pardon: la cantante, se ne stava lì senza capire niente. La finestra sul video si è chiusa con l'immagine della Parsi (che, onestamente, non s'è capito cosa diavolo ci fosse andata a fare in quell'ambiente, se non per farsi pubblicità) che si alzava precipitosamente dalla sedia e batteva in ritirata.

Lui ha preso sottobraccio la creatura, pardon: la cantante.
"Non ti preoccupare, ti proteggo io", le ha detto il Pippone. A noi, che siamo buoni ma fino a un certo punto, è corso un brivido su per la schiena.


Novecento VI edizione

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