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È un mistero

di Roberto Fedi
  Misteri
Data di pubblicazione su web 27/05/2010  

Lasciatecelo dire: come faccia qualcuno a guardare una trasmissione come questa, e come faccia Italia Uno a metterla in onda, è veramente un mistero (Mistero, mercoledì, prima serata). Non perché sia incredibilmente indecorosa – a quello ci siamo abituati, e Italia Uno ci ha abituato anche a peggio –, ma perché ci si chiede come, cioè con quale coraggio, gente come Marco Berry, ex Iena e in passato autore di programmi neanche malaccio o almeno vedibili, ci metta, appunto, la faccia.

 

Si tratta di una serie di servizi su, più o meno, cosiddetti eventi inspiegabili del passato o del presente. Il concetto di base, come si capisce assolutamente scientifico, è questo: ci sono i marziani. O almeno gli alieni. Cosa su cui concordiamo totalmente.

 

Infatti, Raz Degan, che inspiegabilmente conduce, con aria misteriosa e pizzetto (tutt’e due comici) il programma, è sicuramente un alieno. Non si capisce altrimenti come farebbe a resistere senza sganasciarsi dal ridere di fronte a ‘servizi’ come quelli per esempio andati in onda il 26 maggio. Per dire: in una fossa in Sardegna furono trovate delle statue gigantesche (in realtà, come si è visto quando in un museo dove le restaurano ce le hanno mostrate, poco più che grandicelle: insomma, mezzi giganti). Ergo: i giganti esistono, o almeno sono esistiti. Del resto tutte le culture più o meno ne parlano, nei lontani passati (e qui le date si sprecano: centomila anni, trecentomila…). Si intervista addirittura un tale, che si qualifica non si sa perché come esperto (e di che?), che giura di aver visto, quando da bambino faceva il pastorello, uno scheletro enorme di un gigante in un fossato. Si va lì: c’è lo scheletro? Ovviamente no. E dov’è? L’hanno portato via uomini misteriosi, più o meno dice pensoso l’ex pastorello, ora uomo fatto e – si direbbe – strafatto. Che poi gironzolando trova per terra qua un osso di gigante, qua un dente o altro reperto sempre di gigante (‘attento, stai per pestarlo!’ dice al suo intervistatore: e il miracoloso reperto era lì, bello visibile appoggiato ad hoc). Se ne deduce che, con ogni evidenza, in Sardegna i giganti c’erano fitti. Sintesi ovvia e scientifica: i giganti esistono. Non siamo soli nell’universo.

  

 

A noi viene il mente il David di Michelangelo. Altezza: metri 5,16. È evidentemente una prova inconfutabile che a Firenze, all’inizio del secolo XVI, esistevano i giganti. E che giganti, mica come quelli sardi. Passiamo la notizia a questi scienziati del mercoledì sera: è tutta vostra, ragazzi.

 

Verrebbe da ridere, onestamente, se questo fosse o volesse essere un programma comico. Invece è serio. Raz Degan parla e si atteggia come uno scienziato oscuro e un po’ maniaco dei film di serie B degli anni Cinquanta, solo che qui è a colori. Il Berry vuol addirittura farci credere, intervistando ‘studiosi’ di UFO, che uno di questi oggetti volanti non identificati atterrò addirittura alla fine degli anni Trenta, preoccupando anche Mussolini (ci mancava anche l’UFO, come se non fosse bastato lui). Ci porta poi in una specie di sottoscala o fogna a Milano, si immagina puzzolente e sicuramente abbandonata, dove erano o dovevano essere di sicuro conservati dei segreti. Inutile dire che è vuota. E perché lì? Boh. Poi ci fa vedere un tizio sovrappeso, imbranato come pochi, che come se fosse la Sindone squaderna un foglio dove un ingegnere, dice lui, ha rozzamente disegnato una specie di disco volante. Si immagina che sia quello dell’UFO mussoliniano. No, ammette il poveretto: è del 1967. Ma  sarà sicuramente una copia di quello! Sicuramente sì, bofonchia un po’ vergognandosi il ciccione. Evidenza scientifica: non siamo soli.

 

A noi, invece, di fronte a queste gigantesche prese per i fondelli (ci siamo censurati), viene spontanea una considerazione: per fortuna che siamo soli. Sempre meglio che accompagnati da questi buontemponi.

 

 




 
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