È successo tutto in un botto e la danza italiana, a distanza di una sola settimana, annuncia la nascita della prima Biblioteca Nazionale di Danza, inaugurata il 28 gennaio 2010 a Roma, e il Liceo coreutico, previsto dalla Riforma Gelmini approvata giovedì 4 febbraio. Due notizie che cambiano il ‘volto di questa forma darte, non più tanto “minore”, e confermano il ruolo di primo piano della danza nel settore degli studi dello spettacolo, anche dal vivo, e nellambito formativo ed educativo istituzionale. A parlarci di queste due tappe fondamentali, e a chiarire alcune questioni scottanti, è Margherita Parrilla, nominata Direttore dellAccademia Nazionale di Danza di Roma nel 1996 dopo una luminosa carriera di ballerina al Teatro dellOpera di Roma e di étoile ospite al Bolscioi e al Marijnsky.
Direttore, come si è arrivati alla nascita della Biblioteca Nazionale di Danza?
La Fondazione dellAccademia aveva una biblioteca interna accessibile ai nostri studenti ma era tenuta così male che ho deciso di chiuderla per due anni. Grazie ad un progetto che ha visto coinvolti lAccademia Nazionale di Danza, la Fondazione dellAccademia e ARCUS, la società che promuove lo sviluppo dellarte, della cultura e dello spettacolo, è nata lidea di riaprirla come sezione distaccata della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Una nostra pianista, Manuela Canali, esperta bibliotecaria, ci è stata di grande aiuto e adesso siamo collegati con tutte le biblioteche.
Come è organizzata la Prima Biblioteca Nazionale di Danza?
La Biblioteca, che si trova nel villino liberty del parco dellAND, è suddivisa in vari settori. Il patrimonio librario è di valore inestimabile e comprende più di 3000 volumi di storia della danza dal 1600 fino ai nostri giorni. Inoltre sono presenti enciclopedie, testi critici, materiali didattici, unemeroteca con riviste italiane e internazionali, una ricca collezione di dvd e di video, come quella della “George Balanchine Foundation”, e una sezione musicale di cd e vinili con incisioni depoca. Senza contare le collezioni e le donazioni fra cui quella di Jia Ruskaya, fondatrice dellAND, e di grandi studiosi e maître de ballet. In una sala ci sono sei postazioni computer, è attivo un sistema di digitalizzazione di molti testi e stiamo preparando il catalogo per mandarlo anche in rete. Lobiettivo è quello di rendere la BND un polo di studio, di ricerca e divulgazione, per promuovere la cultura della danza e coinvolgere specialisti, studenti, danzatori e appassionati.
Il taglio del nastro è avvenuto una settimana prima del ‘varo della Riforma Gelmini con il liceo musicale e coreutico. Non è incredibile questa coincidenza?
Apparentemente sì ma in realtà no perché fin dallepoca del Ministero Moratti lAND ha lottato per ottenere il Liceo coreutico. Siamo felicissimi e possiamo dire di aver raggiunto lambito traguardo. Un traguardo che è stato preparato in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione per unofferta formativa di alto livello e lAND ha già laureate che possono insegnare in questi licei. Docenti preparatissime che porteranno la professionalità nella didattica coreutica italiana.
Chi saranno gli abilitati ad insegnare le cosiddette materie teoriche e pratiche?
Su questo punto è necessario fare chiarezza e colgo loccasione per spiegare che Storia della Danza, una materia teorica, sarà insegnata con la Laurea di II livello in lettere indirizzo danza o Lauree di II livello in lettere o musicologia, purché il piano di studi abbia compreso almeno 12 crediti nello specifico settore danza. Tecniche della danza classica e contemporanea e laboratorio coreutico le insegneranno i laureati dellAccademia Nazionale di Danza di Roma con la Laurea di II livello in danza classica e la Laurea di II livello in danza contemporanea. LAccademia contribuirà alla stesura delle graduatorie dei professori secondo le direttive del Ministero e della legge. Come i licei musicali dovranno appoggiarsi ai conservatori di zona, così lAccademia svolgerà analoga funzione per le dieci sezioni di licei coreutici previsti dalla Riforma Gelmini.
Una questione spinosa è quella relativa a ballerini che vantano un curriculum professionale di tutto rispetto ma non sono laureati allAND. Cosa è previsto per casi del genere?
Anche qui è necessario fare chiarezza. Per i professionisti che desiderano prendere la laurea e insegnare nei licei coreutici è previsto un biennio specialistico in cui studieranno materie teoriche come psicologia delletà evolutiva, pedagogia, anatomia, musica, storia della danza, e avranno la possibilità di ottenere un credito alto in virtù dei meriti acquisiti con la loro carriera. Bisogna rendersi conto che ballare è una cosa e insegnare unaltra e poi la Riforma Gelmini, inserendo il liceo coreutico nel sistema scolastico italiano, richiede una laurea come per le altre materie curricolari e la danza e la musica non fanno eccezione. Certo una grande ètoile non avrà bisogno, se non per sua libera scelta, di laurearsi ma farà lezione allAND come docente ospite per ampliare il bagaglio culturale e la preparazione dei nostri studenti. Unistituzione di alta formazione artistica come lAccademia può chiamare un artista di chiara fama anche se non ha un diploma o una laurea, cosa che non è possibile nel liceo. Con questo non voglio dire che in Italia i bravi insegnanti sono solo quelli usciti dallAND, ma purtroppo nel nostro paese impera il dilettantismo e la superficialità. Per fortuna con la Riforma Gelmini le cose cambieranno e di sicuro in meglio.
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