drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Pulle e fate

di Roberta Balduzzi
  Emma Dante in una scena
Data di pubblicazione su web 02/02/2010  

Emma Dante è una delle figure più interessanti e apprezzate della drammaturgia europea contemporanea, in virtù del suo metodo personale di fare teatro, con cui è in grado di muovere l’emotività più profonda dello spettatore. Formatasi come attrice, ha iniziato a dirigere, quindi a scrivere personalmente i suoi spettacoli, ottenendo svariati premi e riscuotendo un considerevole successo di pubblico e di critica. Realizzazioni come La Scimmia, Mpalermu o Carnezzeria hanno messo in risalto le doti registiche e drammaturgiche della teatrante palermitana e hanno delineato le tematiche e i metodi su cui il suo lavoro trova fondamento. L’emarginazione sociale, la tragedia familiare, la denuncia dei soprusi e della mafia: questi sono i principali argomenti che ispirano il teatro di Emma Dante, che li sviluppa in rappresentazioni visionarie e di forte impatto scenico, che l’hanno resa una dei registi più complessi e controversi del panorama teatrale italiano.

 


Il cast in una scena

 

Reduce dalla discussa regia della Carmen di Bizet al Teatro alla Scala di Milano, Emma Dante è ora in tournée nei teatri italiani con il suo ultimo spettacolo, da lei definito «operetta amorale». Le Pulle, prodotto dal Teatro Mercadante di Napoli e dal Théâtre du Rond-Point di Parigi, in coproduzione con il Théâtre National de la Communauté Française di Bruxelles, affronta, infatti, un tema lontano dalla morale comune: cinque “pulle” (“puttane” in palermitano), quattro travestiti e un transessuale, raccontano le loro storie di prostituzione e di emarginazione. Si tratta di un argomento scomodo che la Dante mette in scena in una forma teatrale a lei inusuale, in cui alla recitazione si alternano danza e canto, in una via di mezzo tra l’operetta e il dramma. All'inizio dello spettacolo, un profluvio di immagini disorienta lo spettatore e apre una rappresentazione che si definisce scena dopo scena, attraverso le storie dei cinque personaggi, le cinque pulle, che si raccontano, cantando e recitando. Sulla scena drappi rossi si abbattono sul palco per coprire o svelare le protagoniste mentre compiono le operazioni di routine all’interno di un bordello: si truccano vistosamente, indossano parucche, si vestono e, a fine giornata, tolgono gli abiti da lavoro. In questo contesto, ogni oggetto si carica di significato, diventando parte integrante della messinscena. 

 


Una scena dello spettacolo


Sul palco le pulle non sono sole: tre fate e la loro shakespeariana levatrice, Mab, le guidano attraverso un lacerante rituale iniziatico che aprirà loro la strada alla femminilità. In sogno, Rosy, Sara, Moira, Ata e Stellina incontrano la fata parlante, quella cantante e quella danzante, che le invitano a raccontare le proprie esperienze. Danza e canto affiancano, così, la recitazione e scandiscono gli interventi delle fate e di Mab, cui è affidato il compito di introdurre, cantando, le protagoniste. Dai racconti delle pulle, emergono storie di discriminazione, di disturbi alimentari e di soprusi familiari. Si descrive la difficoltà di un uomo nato in un corpo che non sente proprio e il desiderio di avere una vita comune: lo spettacolo culmina nel matrimonio finale di Stellina, ottenuto a costo di lottare contro la morale dominante e l’intolleranza. I sogni delle pulle, tuttavia, svaniscono, in una società che non permette che si realizzino, come le bambole gonfiabili, che, nell’ultima scena, si sgonfiano e vengono portate via, “agonizzanti”, da una delle fate.

 

Gli attori si esibiscono in un’interpretazione corale e ricca di suggestioni artistiche. Le ricercate musiche di Gianluca Porcu accompagnano la danza e le canzoni con testi scritti dalla stessa Emma Dante. La recitazione si esprime nella fisicità degli interpreti, attraverso un linguaggio gestuale e corporeo, fatto di contorsionismi e smorfie fino alla caricatura. Merito della regista è realizzare un teatro tanto onirico e distante dalla realtà, quanto saldamente ancorato ad essa nella sua più brutale atrocità.

Le Pulle
cast cast & credits
 

© Giuseppe Di Stefano



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013