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Il bonolis del dolore

di Roberto Fedi
  Un'immagine dal film: "L'occhio che uccide" ("Peeping Tom", Michael Powell, 1960)
Data di pubblicazione su web 14/01/2004  
Ci è già accaduto di esprimere il nostro parere sulla Domenica In di Bonolis, e non ci vogliamo ripetere (Lo famo strano, Povero diavolo). Ma quello che è accaduto l'altro giorno, domenica 11 gennaio, invita a riprendere la questione.

Si era verso le 20, ora di maggiore ascolto, e quella evidentemente in cui al Bonolis piace dare le stoccate finali (dopo si chiude: e si sa che a chi guarda un programma come quello, che dura quasi tutto il santo giorno, resta in mente solo l'ultima cosa che ha visto). Era accaduto, un mese e mezzo prima, che lo stesso Bonolis avesse intervistato in studio, con tutti gli onori, una medium (ripetiamo: medium) che sosteneva di parlare con i defunti (ripetiamo: defunti). Il tutto su RaiUno, domenica pomeriggio, fascia di grande ascolto.

Ora vabbè che a quell'ora la 'gggente' che guarda quel programmaccio più o meno è sulla digestione, o dorme sul divano, o sta litigando co' su' mojie o co' li regazzini e pensa a Novantesimo minuto: ma insomma forse anche a questi sarà sembrato strano, a dir poco, che il Bonolis non avesse nulla da obiettare, e presentasse la cosa come una verità acclarata e incontestabile. E che non avesse nulla da ridere o da ridire su una che sosteneva di parlare con l'aldilà, di mettere in relazione a richiesta i vivi con i loro cari morti, e così via.

Giorni fa Striscia la notizia ha fatto il solito servizietto sulla cosiddetta medium (che per 80 euro mette in relazione i vivi e i defunti), ovviamente ridicolizzandola. E protestando per lo sfruttamento del dolore. Si capisce che sotto c'è una guerricciola per l'audience. Ma è difficile sostenere che non avesse ragione.

Eccoci al punto. Domenica 11, in chiusura verso le otto (minestra già nei piatti, odore di fritto in casa o di minestrone: stiamo parlando di una ipotetica casa di fans del Bonolis), il Bonolis fa vedere un paio di spezzoni di Striscia. Poi si avvicina alla telecamera, come fa spesso (l'ha imparato da Gianfranco Funari). È in primissimo piano. Si rivolge direttamente ad Antonio Ricci. Gli dice che lui, Bonolis, non specula sul dolore, non ci pensa neanche. Non lo farebbe mai.

La voce si fa bassa, quasi commossa. La telecamera ormai inquadra solo gli occhi, per far vedere che sono lucidi. Lui, continua e chiaramente alludendo a sua figlia che - sembra - non è stata bene, il percorso del dolore l'ha fatto, tutto. Lui sa che cos'è il dolore: Ricci no, che è fortunato. Non il dolore suo, ma quello di chi si ama. E quindi lui non specula sul dolore, non lo farebbe mai. Occhi lucidi che occupano ormai tutto lo schermo. E quindi, Ricci: vergognati. Lo studio salta su con un applauso oceanico. Urlacci: "Bravo!". Standing ovation, come d'obbligo negli stupidi riti della Tv. Fine.

A noi, che non cuociamo il minestrone, rimangono alcuni dubbi. Primo. Se sia lecito usare così il 'mezzo' televisivo, in un delirio di onnipotenza sguaiato (si potrebbe anche aggiungere: se sia lecito alludere così al dolore proprio, ma questo rientra nell'etica personale). Secondo. Se basti dire 'vergognati' per avere ragione, dato che il Bonolis (come lo Scalfaro del tristemente celebre 'non ci sto') non ha smentito proprio nulla, né poteva: ha detto solo che lui nella vita ha provato tanto dolore e Ricci no (Ricci avrà fatto gli scongiuri), e che quindi 'non ci stava'. E allora? E la medium che parlava coi poveri morti e li metteva in comunicazione a richiesta coi parenti vivi?

Terzo, e ultimo. Invece di stare lì a pesucchiare con il bilancino su tutte le volte che alla Rai si parla, e su come si parla, di Berlusconi, perché Cattaneo, l'Annunziata, il Consiglio di Amministrazione e tutti questi ben pasciuti signori non danno un'occhiata anche a questa roba? Ingollino meno minestrone, la domenica. Stiano svegli. Guardino che uso si fa, di fronte a milioni di cittadini, del servizio pubblico. È da questo che si vede se una Tv di Stato è decente, non dai secondi che dedica, o da come li dedica, al Presidente del Consiglio o a Prodi o a Fassino o in genere a tutti (ripetiamo: ma proprio tutti) questi tristissimi compagni della foresta. Per entrare in comunicazione con i quali sì, che ci vorrebbe un medium.

 




Domenica In

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Paolo Bonolis
 
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