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La vitalità (digitale) del genere

di Marco Luceri
  Johnny Depp
Data di pubblicazione su web 12/11/2009  

E' sempre valido l'assunto, accettato dai più, che un film di Michael Mann riconcilia quasi sempre lo spettatore con il sapore più autentico del cinema? Sì, e questo appare vero soprattutto se si guarda l'ultima pellicola di quello che è uno dei più grandi autori americani di oggi, Nemico pubblico. Mann ha la professionalità del mestiere, la passione e il gusto del narratore forte, la spericolatezza dello sperimentatore e negli anni è riuscito, proprio grazie a questo suo poliedrico modo di fare, a rivitalizzare un tipo di cinema che altrimenti sconterebbe una perenne e asfittica situazione di crisi. Grazie all'uso del digitale, che nelle sue mani sembra trasformarsi continuamente, per essere destinato a qualcosa di nuovo e di antico al contempo, il regista americano sta rifondando, per quel che gli è possibile, un immaginario di cui il cinema americano non potrà mai fare a meno, quello, appunto, del genere.


una scena del film

Nel caso di Mann l'uso di questa tecnologia non serve a dire qualcosa di “nuovo”, ma nel restituire al “vecchio” una nuova dignità espressiva: veloce, dinamica, attuale, senza mai scadere però nel gusto facile e stucchevole della cinefilia e della citazione ostentata. Il tocco di Mann sta proprio qui, in questo suo intestardirsi nel voler proporre qualcosa di “già visto”, seguendo un modello “già collaudato”, ma adattandolo a un nuovo contesto, legato all'innovazione tecnologica e ai ritmi rutilanti della contemporaneità. Questo, beninteso, lasciandosi come riserva di lusso, una certa libertà. A ben guardare, infatti, la storia di Nemico pubblico è un concentrato di genere: il celebre e spericolato boss malavitoso John Dillinger (Johnny Depp) terrorizza Chicago rapinando innumerevoli banche: è bello, seducente, elegante, astuto, spericolato, coraggioso, ama alla follia una donna semplice e determinata a seguirlo dovunque (Marion Cotillard) ed è in perenne lotta con un super-poliziotto (Christian Bale) deciso a catturarlo a ogni costo, nonostante la mediocrità dei suoi uomini e dei politici che gli stanno intorno.


Marion Catillard e Johnny Depp

I personaggi sono dunque caratterizzati come tipi fissi e ben definiti e a irrobustire le loro fisionomie ci pensa un tris di divi perfettamente calati in parti che sembrano essere state ritagliate apposta per loro, a conferma di come Mann si trovi sempre a suo agio quando dirige – ovvero sempre -  le grandi star dell'empireo hollywoodiano. Johnny Depp sfodera una performance a metà tra il più romantico Clark Gable e il più spericolato Marlon Brando: la sua recitazione camaleontica e “spudoratamente” fisica gli permette di cambiare continuamente registro e di trasformare il suo volto in una macchina espressiva dalle pressoché infinite risorse; Christian Bale è perfetto nella parte dello scialbo ispettore che dà la caccia a Dillinger: simile al Bruce Wayne de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, l'attore si ritrova nuovamente in abiti eleganti e in una parte da buono “suo malgrado”; anche Marion Cottilard esce ben presto fuori dal ruolo della sciocchina che non sa resistere al fascino straordinario del male e nel corso del film riesce a ritagliarsi uno spazio sempre più autonomo e convincente, in concomitanza con l'evoluzione del suo personaggio.


Marion Cotillard 

Mann non rinuncia però a costruire il film come un grande affresco d'epoca ripreso in chiave moderna: al montaggio serrato e vorticoso delle scene delle rapine alle banche (rapidi ed elegantissimi movimenti della mdp, che vanno dal totale al primo piano) sovrappone la macchina a mano usata nelle scene ambientate nelle carceri: un cambio di registro piacevolmente disorientante, che riesce a trasmettere tutta la freschezza dello stile di Mann, tanto che proprio grazie all'uso del digitale egli non rinuncia a girare molte sequenze di Nemico pubblico come se si trattasse di un piccolo film indipendente. E' così che la pellicola appare, come si diceva in precedenza, una modernissima variazione su un tessuto epico (quello del gangster-movie) classico. Si prenda ad esempio lo straordinario episodio della sparatoria notturna nel bosco, alla fine della quale vengono trucidati tutti gli scagnozzi di Dillinger, ma non lui. Nella prima parte la tensione emotiva viene fatta crescere attraverso lo scontro tra interni ed esterni (si tratta del classico motivo dell'accerchiamento del criminale), mentre nella seconda parte, quella dell'inseguimento, si dà maggior risalto alla dimensione fisica e insieme epica dei personaggi (i buoni che rincorrono i cattivi, sempre più braccati e debilitati), fino all'esplosione finale (la morte dei criminali): tutta la scena, interamente girata in un digitale sgranato e volutamente “esibito” ha un ritmo serratissimo perché interamente costruita su una moltiplicazione davvero impressionante dei punti di vista, assai simile in questo a un'altra celebre sparatoria del cinema di Mann, quella all'interno della discoteca di Collateral.


Christian Bale e Billy Crudup

Anche i brani musicali (si va dal jazz d'atmosfera con brani di Billie Holiday all'elettro-blues contemporaneo), come la fotografia e i costumi, sono orchestrati per rassicurare e stupire allo stesso tempo lo spettatore. Nemico pubblico non smentisce perciò, anzi rafforza, la posizione di assoluta preminenza che Mann riesce ancora a conservare nell'ambito del cinema contemporaneo. E' uno che accetta le sfide e intende giocarsele fino in fondo, vincendo il più delle volte. E questo a Hollywood continua a non essere così scontato.



Nemico pubblico
cast cast & credits
 

 


La locandina
 
 

il regista Michael Mann
 
 
 

Johnny Depp in una scena


 
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