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Il sentiero di Godot

di Roberta Balduzzi
  Aspettando Godot
Data di pubblicazione su web 30/10/2009  

Nonostante gli ingenti tagli ai fondi per lo spettacolo abbiano complicato indiscutibilmente l’attività dei teatri, la tenacia dei teatranti e la voglia di realizzare cartelloni all’altezza delle aspettative hanno dato vita ad un impegno generale affinché le stagioni potessero apportare i risultati sperati. Così è stato anche per il Teatro Stabile di Genova, cui si deve riconoscere il pregio di avere mantenuto alti i livelli della programmazione anche per la Stagione 2009-2010. La prolificità del teatro genovese si è da sempre espressa nella realizzazione di spettacoli classici affiancati a testi contemporanei. Quest’anno, la scelta della direzione dello Stabile ha voluto raccontare il Novecento per il tramite di tre grandi autori, che hanno segnato profondamente la letteratura del secolo scorso: Samuel Beckett (Aspettando Godot), James Joyce (Esuli) e Marguerite Duras (Il dolore). 

 

Eros Pagni e Ugo Pagliai
Eros Pagni e Ugo Pagliai
 

La prima stagionale del Teatro Stabile di Genova è stata affidata a una pietra miliare della letteratura teatrale, l’opera senza dubbio più nota di Samuel Beckett, quell’Aspettando Godot, che ha così fortemente influenzato il teatro successivo e la cui fortuna dal secolo scorso si è, inevitabilmente, tramandata a quello attuale. Il testo di Beckett s’inserisce a pieno titolo nel genere del teatro dell’assurdo, inteso come profonda riflessione sul senso, o meglio, sul non-sense dei gesti quotidiani e dell’esistenza degli esseri umani. Gogo e Didi aspettano Godot in una landa deserta, caratterizzata esclusivamente dalla presenza di un albero (un salice piangente senza foglie) e di un sentiero: i due cercano continui pretesti per dare un senso all’attesa, così come nella vita si trova sempre “qualcosa per dare l’impressione di esistere”. Nella visione di Beckett, l’esistenza dell’uomo è, quindi, un insieme di gesti senza senso, ripetitivi, surreali, forse (addirittura) inesistenti, in un tempo indefinito e nell’attesa di qualcosa di cui non si conosce l’entità, né si sa se mai arriverà.
 

una scena dello spettacolo
una scena dello spettacolo

 

Il regista Marco Sciaccaluga ha scelto di dirigere lo spettacolo affidandosi alla concretezza dei gesti e delle situazioni rappresentate, attuando mirate scelte sia a livello di allestimento scenico, sia nell’interpretazione. Se si considerano le tematiche affrontate nel testo di Beckett, sembrerebbe che si tratti di un paradosso, se non fosse che la messinscena ha luogo all’interno di una sorta di bolla, che dà la sensazione di trovarsi davanti a un diorama e invita il pubblico a osservare con distacco la sequenza degli eventi, inducendolo alla riflessione. Il regista ha, inoltre, potuto avvalersi dell’interpretazione di due attori del calibro di Eros Pagni e Ugo Pagliai (nei panni, rispettivamente, di Vladimiro ed Estragone), che non hanno tradito le aspettative; va però segnalata anche l’ottima interpretazione di alcuni giovani provenienti dalla Scuola del Teatro Stabile di Genova, tra cui si è distinto, in particolare, Gianluca Gobbi.



Aspettando Godot
cast cast & credits
 



Eros Pagni e Ugo Pagliai
Eros Pagni e Ugo Pagliai


 
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