Ale&Franz, che idea vi siete fatti della comicità musicale, incarnata dagli ospiti internazionali che vedremo nel vostro show, in particolare Umbilical Brothers, Voca People e Igudesman&Joo.
È una variazione sul tema della comicità molto interessante. In certi casi potrebbe sembrare un modo per banalizzare qualcosa di complesso come la musica classica (penso a Igudesman&Joo per esempio), e invece è tuttaltro. Può sembrare paradossale, e forse sta proprio lì la comicità, che attraverso lesasperazione di un esercizio di stile si ottenga una seriosità drammatizzata comica, ma è esattamente quello che succede.
Un aggettivo a testa per Umbilical Brothers, Voca People e Igudesman&Joo.
Ale: Direi che bravi, precisi e stupefacenti si addicano a tutti e tre i gruppi.
Cosa avvicina questi artisti e voi nel modo di fare comicità?
La nostra comicità è basata essenzialmente sul dialogo, un dialogo spesso surreale che si diverte, appunto, a rileggere la realtà, capovolgendone tempi e situazioni. La loro non ci sembra molto diversa. Anche lì si parte da un punto di vista per così dire “esterno” alla realtà dei fatti, riuscendo a far ridere, pur non usando le parole.
Se musicisti il più delle volte si diventa, comici si nasce?
Ale: In linea di massima non sono molto daccordo. Penso che entrambi i mestieri, soprattutto quando diventano tali, non possano prescindere dallapplicazione e dallo studio. Cioè, puoi avere del talento innato, e quando te ne rendi conto è una bella sensazione, ma non puoi pensare che sia sufficiente. Il talento va prima scoperto, e poi veicolato.
Con Buona la prima avete dimostrato una non comune versatilità e abilità improvvisativa e, soprattutto, di non aver problemi a condividere il palcoscenico con altri comici e personaggi dello spettacolo. Immaginate possibile una collaborazione in contenitore simile con “musicomici” ?
Perché no? Si potrebbe tentare. Non sarebbe affatto male come esperimento.
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