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Un’umanità svitata e smarrita

di Sara Mamone
  Persécution
Data di pubblicazione su web 07/09/2009  

Recensiamo con sincero disagio quest’ultima opera di Patrice Chéreau, il grandissimo regista teatrale, il grande regista cinematografico. Il disagio non nasce dal fatto che l’opera ci pare mal riuscita, questo non sarebbe un problema, i grandi hanno tutti i diritti di sbagliare, di dormicchiare, di non azzeccare un film, di ricredersi, di contraddirsi, di morire e rinascere. Hanno tutti i diritti di non essere capiti.  Stavolta vorremmo davvero che fosse colpa nostra, vorremmo esser noi a non aver capito la bellezza, lo strazio, la profondità e l’originalità di quest’ultima prova in cui Daniel (il sempre eccellente anche se un po’ troppo ingrugnato Romain Duris), lavoratore a tempo alterno e disadattato a tempo pieno, assiste misteriosamente i degenti di una casa di riposo; Daniel è gentile, generoso, oblativo con gli estranei, solidale con gli amici, innamorato disperatamente, e pacatamente ricambiato, di Sonia (una solita Charlotte Gainsbourg) sulla quale scaraventa tutte le insicurezze di un narcisismo ancora irrisolto. Arriva un tizio che si intrufola con violenza sempre crescente nella vita di Daniel (di cui è innamorato con un‘invadenza pari a quella del protagonista de L’amore fatale di McEwan) diventandone poi l’incongruo confidente.

 


 


Tra riprese accurate di suggestivi notturni parigini e macchina addosso ad un’umanità svitata e smarrita (nei bar, in auto, in garage), con un uso insistito dei primi piani e una pregevole limpidezza formale, i protagonisti si lasciano (né con te né senza di te)  in una declinazione à la page del balzacchiano La duchessa di Langeais  di cui qualche tempo fa Rivette ha dato un’insopportabile versione ciné litteraire  dove lo spiazzamento dialogico dal comune (id est banale) sentire era di per sé segno di amore eccezionale.

Romain Duris


 

Vorremmo aver trovato sullo schermo un’eco delle fascinose parole del regista secondo il quale “Persécution è un film sulla decisione che è preferibile essere infelici. Quest’uomo io l’ho visto, lo conosco, mi preoccupa, mi sembra che sia al centro delle contraddizioni che mi interessano e che credo di conoscere”, vorremmo aver trovato nell’addio dei protagonisti, quella “remissione”, quella “rinascita”. Ne riparleremo quando il film uscirà in sala e lo rivedremo solo, non travolto dal tritacarne festivaliero.




Persécution
cast cast & credits
 



 
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