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Duel(lo) all’ultima nota

di Claudia Cefalo
  Duel
Data di pubblicazione su web 20/07/2009  

Scherza coi fanti e lascia stare i santi. Questo il pucciniano sottotitolo dello spettacolo andato in scena il 25 giugno al Teatro Rasi di Ravenna per la ventiseiesima edizione del Ravenna Festival: Duel, “leggera” variazione sul tema della spiritualità e della preghiera, a cui la rassegna quest’anno è – è proprio il caso di dirlo – votata, come significativamente espresso dal titolo arabo lâ ilahâ illâ (non c’è altro che Dio), memore di un antico versetto Sufi. Ma ci sono buone ragioni di credere che nessun santo sia stato scomodato dai Duel, alias Laurent Cirade e Paul Staïcu, raffinati musicisti (violoncellista il primo, pianista il secondo) che hanno dato vita a uno spettacolo, diretto da Agnés Boury, davvero delizioso, non a caso pluripremiato dalla critica al Festival di Avignone nel 2007. Sprezzanti del giudizio della critica musicale più retrò e forti dell’apprezzamento che il pubblico di tutto il mondo tributa a ogni loro apparizione, i Duel hanno infilato uno dietro l’altro sketch esilaranti in un crescendo di risate.


Sul palcoscenico del Teatro Rasi di Ravenna è salito, pianoforte e violoncello d’ordinanza a parte, davvero di tutto: grimaldelli, sedie a sdraio, seghe elettriche e barbecue, che hanno prestato la loro “voce” a Bach, così come ai Beatles, passando per Ennio Morricone. Ballata per una Piccinina Abbandonata, Concerto per Carta di Credito, Toccata per un sequestro, Rap della depressione sociale e Minuetto del sadismo militare sono solo alcuni dei brillanti titoli con i quali i Duel si sono presentati al pubblico. Roba da far rabbrividire i puristi, ma da far sbellicare dalle risate tutti gli altri. Alcuni erano sketch storici, altri nuovi di zecca, grande assente lo spettacolare volo del calabrone, con tanto di Cirade-pilota alla guida di un violoncello svolazzante sul palcoscenico, ma pazienza.


Le emozioni non sono certo mancate: dal tema di Star Trek a una singolare Smoke on the Water, dai Beatles a Chopin e Berry White, da Stravinsky a Lou Reed passando per Fauré, tutto è stato impeccabilmente eseguito, come era ragionevole aspettarsi da due musicisti del calibro di Cirade (che ha suonato con l’Orchestre National de France e ottenuto due volte il premio Molière per il miglior spettacolo musicale) e Staïcu (compositore e jazzista di primo piano, fondatore della classe di musica dell’Ècole Normale de Musique di Parigi, che ha lavorato spesso con Steve Coleman). Dunque, un perfetto mix di abilità esecutiva e irresistibile istrionismo che si inserisce in un filone comico-musicale ancora forse poco sperimentato in Italia ma che altrove (Giappone, America, Francia) sta diventando un vero e proprio fenomeno, critico e di pubblico, di cui i Duel sono una – ma non l’unica – declinazione, dai tratti soft, un po’ “francesi”, di grande efficacia teatrale. Plauso al triunvirato artistico Mazzavillani Muti – Masotti – Nicastro che archivia così l’undicesimo concerto del Ravenna Festival 2009 nella cartella “successi”.



Duel



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