drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Che bel paese il Marocco!

di Carmelo Alberti
  .
Data di pubblicazione su web 09/03/2009  

In un’atmosfera di vivace acclamazione, soprattutto da parte dei numerosi esponenti della comunità magrebina, è andato in scena al Teatro Universitario di Santa Marta “Giovanni Poli” Bladi mon pays, testo e regia di Driss Roukhe, un artista molto conosciuto sia in Marocco, sia in Europa.

Il lavoro, che per il notevole successo nel mondo arabo ha avuto più edizioni, è stato prodotto dal Teatro Nazionale Mohammed V di Rabat-Marocco, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura in Rabat.

A Venezia è stato presentata l’ultima versione, elaborata dallo stesso Roukhe nel 2007, con la partecipazione di Abdelkebir Rgagna e Said Bay, due bravi interpreti che in una lingua mista tra l’arabo e il francese delle banlieue descrivono le vicende di due fratelli, Habib, colui che narra, e Kader, il perseguitato, giunti in Francia da clandestini. Si tratta di un lavoro aspro e violento che svela il devastante destino degli immigrati africani, sospinti fuori dai margini della società, perseguitati dalle polizie e costretti di continuo a nascondersi.

Per reagire all’apartheid Kader continua a sognare la sua patria; rinchiuso tra le pareti spoglie di una stanza semioscura, spesso in preda ad attacchi convulsivi, sempre pronto a puntarsi una pistola alla testa per la voglia di farla finita, scrive il romanzo impossibile di una vita negata, riempie pagine e pagine di pensieri malinconici. Habib, invece, si è inserito subito tra le schiere della malavita parigina e non esita neppure a coinvolgere nei suoi loschi traffici gli amici, provocando l’uccisione della fidanzata del fratello.

Il rapporto conflittuale tra i due rimanda con insistenza al miraggio di un Marocco bel paese, una terra sognata e accogliente, al contrario delle contrade europee, insidiose e razziste: è un atto d’accusa esplicito che condanna l’atteggiamento del mondo occidentale verso chi non può più tornare più indietro, pena l’ammissione di aver fallito. Mentre un’ultima crisi di respirazione travolge il destino infelice di un uomo senza nazione, a Habid non resta che dichiarare la inevitabile fine dell’innocenza.






Bladi mon pays

cast cast & credits
 






 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013