È certamente un ottimo film questultimo di Stephen Frears, regista che non ha certo bisogno di presentazioni, sulla breccia da circa 40 anni, tra film trasgressivi (rivelazione con My beautiful laundrette), solidissime produzioni (Dangerous liaisons) e anche recenti colpi dala (The Queen).
Kathy Bates è Madame Peloux
Tratto da un romanzo di Colette, di cui mantiene il titolo, Chéri è una prova di alta recitazione, di altissima ricostruzione depoca. Racconta per immagini, come meglio sarebbe difficile raccontare, sorretto da un cast di primordine dove dominano la bellezza incredibile di una Michelle Pfeiffer al limite dello stregonesco e del bellissimo e giovane Rupert Friend, che ricopre il ruolo del titolo. Chéri è il giovane figlio di Madame Peloux, cortigiana di grande envergure, ricchissima, egoista e madre intermittente, Lea è una sua collega, assai più giovane e ancora luminosa nel firmamento mondano di Parigi. Le due donne si accordano per dare al ragazzo una buona iniziazione alla vita. Quella che doveva essere unistruzione passeggera diventerà un grande amore che si protrarrà per sei anni fino a che la madre deciderà di riprendersi il figlio per sposarlo convenientemente. Tutti reciteranno la loro parte, tranne forse la giovane sposa Edmée, sinceramente innamorata, immolata dalla madre, mostro anchessa di frivole ambizioni. I due innamorati separati si applicheranno con impegno e forza di volontà alla loro lontananza, fino a che lamore, irresistibile, avrà il sopravvento. Si rivedranno ancora, si ameranno ancora ma Lea capisce che il tempo ha giocato loro un brutto tiro, che la differenza di età rende impossibile la continuazione della storia. Non si rivedranno mai più, Cheri vivrà la sua vita da uomo, combatterà in guerra e un giorno, inspiegabilmente, si tirerà un colpo di pistola. La belle époque è finita.
Michelle Pfeiffer, Rupert Friend e il regista, Stephen Frears
La critica alla società passa da tutte le inquadrature con la sovrabbondanza di addobbi, stoffe e composizioni floreali, la perfidia del bel mondo non è certo implicita. Nellinsieme però tutto appare illustrativo, un po vuoto, sostanzialmente inutile. Forse in sala, meno assediato da opere di ben altra forza e novità, il film potrà trovare maggior risalto e apprezzamento.
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