Sapete la storia: le quattro W sono le regole anglosassoni del giornalismo. Where, why, who, when: dove, perché, chi, quando. Bello, eh? A noi, almeno, piacerebbe uninformazione così: sintetica, precisa per quanto possibile, chiara.
E allora: alzi la mano chi, guardando i vari tiggì (che sembra uno starnuto, ma è il telegiornale), ha capito perché in Grecia da due o tre giorni le città stanno andando a ferro e fuoco – cè stato anche un morto. Boh. Si sa solo – citiamo per esempio dal Tg5 di lunedì 8 dicembre, ore 13: terza notizia, se non abbiamo contato male – che è un bel problema, perché la polizia è entrata in (e qui un nome incomprensibile), dove non è molto gradita. Bella notizia. A cui mancano almeno tre W,e cioè nellordine: dove? quando? perché? Lasciamo perdere il ‘chi?, perché almeno il soggetto cera: la polizia.
Ora, dare una notizia così equivale, più o meno, a dire che in una città sul mare in Italia due squadre hanno giocato a un gioco con un pallone, e una delle due ha vinto. Che sarebbe, in altri termini, Sampdoria-Genoa, 0 a 1 di domenica 7 dicembre. Chiunque facesse un ‘servizio così sarebbe considerato a dir poco brillo. E laltra no?
Siamo sconcertati, ma il Tg5 continua. Con cosa? Notiziona, naturalmente: le vacanze sulla neve. Che, capirete, è un scoop sensazionale, l8 dicembre quando è nevicato a tutto spiano per giorni, e non solo sulle Alpi. Qui la notizia rispetta tutti i canoni, si capisce: un inviato tutto infagottato sui campi di sci alpini, precisione dei dettagli (quanti centimetri, eccetera), interviste. Che sono più o meno queste, da premio Pulitzer: lei sta bene al sole sulla neve? Risposta: sì. È bello? Risposta: bellissimo. Siete contenti che è nevicato? (chiesto al presidente degli albergatori o qualcosa del genere). Risposta: contentissimi. E che doveva dire, no?
Speriamo solo, si fa per dire, che un giorno o laltro scoppi una guerriglia sulla neve. O che nevichi in Grecia, durante gli scontri. Almeno, si spera, saranno precisi.
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