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Prova d'attore per un teatro d'autore

Chiara Bettinelli
  Una scena de Una domanda di matrimonio
Data di pubblicazione su web 07/10/2008  

Il Maly Teatr di Mosca, per il suo debutto in Italia, sceglie di mettere in scena l’autore russo più amato: Cechov. La nota istituzione moscovita è ospite del Piccolo di Milano che all’interno del Festival del Teatro d’Europa, importante appuntamento con la migliore produzione internazionale, dedica quattro giorni al rigoroso genio russo focalizzando l’attenzione sulla produzione giovanile cechoviana. In scena, per la regia di Vitalij Ivanov, due brevi atti unici Una domanda di matrimonio e l’Orso, scritti tra il 1888 e il 1889, e definiti dall’autore «scherzi».

I due testi, sin dalle prime messe in scena in Russia, godettero di grande successo e popolarità: la loro brevità e il perfetto meccanismo sotteso all’invenzione comica li resero perfetti per le beneficiate ottocentesche degli attori russi. 
Si intravedono già i temi del Cechov di produzione matura, ma la giovane età dell’autore - ha solo vent’anni e sta ancora studiando medicina - toglie ai testi le tristi ombre a cui le messe in scena cechoviane più note ci hanno abituato. Piacevole sorpresa per il pubblico - in gran parte russo - ridere fragorosamente ai doppi sensi dei personaggi, seguendo il ritmo dei meccanismi comici sostenuti alla perfezione dagli attori che meravigliano sempre il pubblico italiano per il rigore della recitazione e la facilità della presenza in scena.

In Una domanda di matrimonio si narrano, in chiave grottesca, i maldestri tentativi del possidente terriero Ivan Vasiljevic Lomov - interpretato da G.V. Podgorodinski - di sposare la giovane e bella figlia del rubicondo vicino Stepan Stepanovich Chubukov, A. S. Potapov. I tic e le insicurezze del giovane pretendente, che danno la possibilità all’attore di costruire numerose gags comiche, si scontrano con i modi volitivi della giovane Natal’ja - O. G. Zhevakina - che, a dispetto delle trecce bionde e dei merletti, mette in campo un carattere da vero padrone di casa. Si susseguono liti, svenimenti e finte morti fino all’immancabile lieto fine. L’Orso narra invece la vicenda dell’inconsolabile vedova Elena Ivanovna Popola - E.G. Kharitonova - alle prese con un creditore dell’infedele marito. L’uomo, con i modi rudi e impacciati di chi si innamora per la prima volta, anziché chiudere il suo debito, farà cascare tra le sue braccia la bella vedova. Anche in questo caso la donna non è né fragile né svenevole: arriverà ad ingaggiare un finto e comico duello con il creditore per convincerlo ad andarsene.

Filo rosso che lega i due atti unici è quindi il matrimonio, o meglio, secondo le parole del regista Ivanov, le «innumerevoli strade per raggiungere la felicità». Ci accorgiamo subito che non si tratta solo di semplici commedie: del resto come  potrebbe esserlo trattandosi di un, seppur ancor giovane, Cechov? In scena è la tragicommedia dell’amore, straordinariamente familiare al pubblico. L’autore − e il regista lascia alle sue parole tutto lo spazio necessario − manda in scena eroine che, grazie ad un sapiente sarcasmo, rendono irreali svenimenti e duelli riportando così il tema nella quotidianità. La regia sostiene bene l’ironia presente nel testo cechoviano e restituisce al pubblico uno spettacolo pieno di brio e leggerezza che raccoglie consensi.





Una domanda di matrimonio/L'orso
cast cast & credits
 

Una scena de Una domanda di matrimonio
La protagonista O.G. Zhevakina de Una domanda di matrimonio




Una scena de Una domanda di matrimonio
Una scena de Una domanda di matrimonio






 
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