Nel diroccato e suggestivo cortile quadrato del Real Albergo dei Poveri è andato in scena, in prima assoluta, per il Napoli Teatro Festival Italia, il Viaggio, naufragio e nozze di Ferdinando principe di Napoli, riscrittura di Carlo Presotto da The Tempest di William Shakespeare. Un testo complesso quello di Shakespeare portato in scena dal Seicento ad oggi in tante varianti ed altrettante riscritture da The Mock Tempest or the Enchanted Castle di Thomas Duffet del 1675 a The Enchanted Isle di William and Robert Brough del 1848, da Caliban di Ernest Renan del 1877 a This Islands Mine di Philip Osment del 1988.
Lo spettacolo si presenta come un viaggio itinerante, tra magia e sogno, in luoghi sinistri e tenebrosi. Gli spettatori sono portati per mano da due spiriti, un Ariel sdoppiato in un uomo e una donna, in un corridoio scuro, poco illuminato, in cui li aspetta un Prospero sdoppiato: uno dormiente in una tinozza e laltro attento lettore di simboli magici. Unico elemento scenografico: un mantello appeso ad un filo, sospeso nelletere. Gli spettatori entrano in scena insieme agli attori, percorrono il viaggio in piedi e si lasciano trasportare dalle suggestioni e dalla musica. Gli spiriti prendono il mantello appeso al filo, lo appoggiano sulle spalle di Prospero dormiente che attraversa la sala e, insieme al suo alter ego, invita il pubblico a seguirlo. Il viaggio ha inizio. Ariel lascia il posto di traghettatore a Calibano, animalesco e terrigno, che si presenta con un forte espressionismo linguistico, arcaico e shakespeariano insieme, che rimanda alla lingua del Testori nella Trilogia degli scarrozzanti.
Calibano invita gli spettatori a seguirlo fuori nel cortile, tra alberi e piante, li dispone in cerchio attorno ad un totem azzurro e rami intrecciati. Ha inizio la tempesta. Il totem si apre a lenzuolo e da sotto compare Prospero che si muove e si agita quale provocatore ed elemento stesso della tempesta. Una scena già vista nelladattamento della Tempesta di Giorgio Strehler e che riconduce alle scene dellEdipo re di Virginio Puècher dove i personaggi sbucavano da lenzuola allora bianche. Prospero racconta della tempesta da lui stesso scatenata, con le sue arti magiche, per far naufragare sullisola, dove si trova da circa dodici anni, suo fratello Antonio usurpatore del titolo di duca di Milano, aiutato a sua volta nellintrigo da Alonso, re di Napoli.
Dallalto una piccola nave, già vista in altri allestimenti, appesa ad un filo, metafora del viaggio e del naufragio, tirata in basso da un bambino. Prospero viene riavvolto nel totem, e il pubblico rimasto in piedi, è invitato a spostarsi. Gli spettatori-naufraghi sbarcano sullisola, disegnata circolarmente nel terreno, si siedono sugli spalti di fronte allantro magico di Prospero: un relitto di legno diviso su due piani delegati uno alla magia (quello in basso), laltro al potere (quello in alto). Ha inizio il racconto. Prospero narra alla figlia Miranda la loro storia riproducendo su tele bianche i tratti significativi della vicenda. La giovane donna in abito bianco si addormenta per risvegliarsi sposa di Ferdinando, futuro re di Napoli. Al risveglio i due saltano su una scacchiera come ne Il gioco dei potenti di Strehler, di potenti e usurpatori. Nelladattamento del Presotto è del tutto assente la vicenda di Trinculo e Stefano, creduti da Calibano come due esseri divini discesi dalla luna che cercano di ribellarsi a Prospero senza riuscirci. La storia di Miranda e Ferdinando - e qui sta loriginalità dello spettacolo nella contaminazione di generi teatrali diversi- è raccontata da burattini (ben manovrati) che parlano in dialetto milanese e napoletano.
Il pubblico si diverte mentre il bambino-Gonzalo-burattino sentenzia sulle verità della vita aprendosi allattualità con riferimenti allo sfruttamento e maltrattamento dei bambini. La pace è fatta, i teatrini-illusione esplodono, Prospero torna a casa mentre spunta una pianta dulivo. Ladattamento di Carlo Presotto si presenta come una creazione collettiva, in cui artisti di diversa provenienza raccontano in maniera semplicistica e quasi favolistica il dramma shakespeariano, tralasciando il significato più intimo della storia. Una rilettura fiabesca, una piccola isola incantata per bambini.
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Viaggio, naufragio e nozze di Ferdinando, principe di Napoli
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