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Scherzando coi santi

Roberto Fedi
  Devozione
Data di pubblicazione su web 30/04/2008  

Lo so. Lo diceva sempre mia nonna: scherza coi fanti, ma lascia stare i santi. Che ora si rigirerà nella tomba, povera donna (scusa, nonna, ovunque tu sia). 

Ma mia nonna, ancorché devota, mica era sorda e cieca. Anzi. Una volta che andò, per sbaglio credo, a Lourdes tornò allibita. Un’altra volta che si spinse fino a San Giovanni Rotondo o da quelle parti, non ne parlò più. Se avesse visto la diretta Tv dell’ostensione del corpo di Padre Pio, trapassato in odore di santità  nel 1968 – madonna che data il 1968! è successo di tutto, cioè nulla – avrebbe fatto un salto sulla sedia. Lo stesso io, sia pure laico, ma sempre nipote, che diamine.

Sapete di che si tratta. Migliaia di persone scatenate (vedere le foto, please: non inventiamo nulla). Gente che è arrivata dal Belgio camminando per 62 giorni. Gente che a piedi scalzi sale strusciandosi e ferendosi su scale di pietra. Pianti. Baci alle foto del Santo. Urla. Si attendono circa ottocentomila o un  milione di pellegrini entro un anno, quando le spoglie (ricoperte di cera: come Lenin) saranno rimesse al loro posto: e già c’è chi si litiga sul luogo dove dovranno finalmente riposare, si dice in eterno.

Il commentatore della diretta Rai, interminabile, Giuseppe De Carli, straparla. I giornali o le agenzie rilanciano interviste come questa, fatta a tre sorelle, fra le tante che invocano miracoli come se fossero prebende: «c'è una attrazione fatale». Che ci sembra una sintesi involontariamente perfetta fra ipotetico sacro, sicuramente profano, lapsus freudiano, ignoranza (eh, sì), melassa massmediologica, perdita di senso, semantica impazzita, blob insomma.

I giornali il giorno dopo scrivono cronache come questa: «Oltre il cristallo, il volto di Padre Pio. Il suo corpo avvolto nella tonaca, la stola bianca, le scarpe nere ai piedi. C'è gran folla fuori e dentro il santuario di San Giovanni Rotondo in coda per l'esposizione della salma del santo cappuccino. Milioni nelle case guardano. La telecronaca di Giuseppe De Carli su Rai 1 è commossa, parla di mistero. In che senso? Mistero di ignoranza, di infantilismo spirituale: lo dicono gli intellettuali al caviale spirituale (e questi mi interessano poco)» (da Libero, 25 aprile, a firma R. Farina: ma è solo una scelta a caso). Lascio il commento ai lettori, restando però nel dubbio di cosa sia il «caviale spirituale».

Mentre scrivo, 25 aprile ore 12.40, su Rai Due, ridài. Padre Pio con Magalli e giornalista televisivo. Il quale dice senza alcuna interferenza né obiezione che Padre Pio è stato «perseguitato» dalla Chiesa, citando padre Gemelli come il suo persecutore e Giovanni XXIII al tempo suo come complice o quasi (sia pure senza esagerare). Anche qui non commento – personalmente sono dalla parte di padre Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica, e con il cosiddetto Papa Buono, che – come tutti i santi veri, ammesso che esistano – non era affatto buono nel senso banale che si dà al termine. Anzi. Era un grande intellettuale (scusi, dottor Farina).
 

Che dire? È il 25 aprile, e nell’imbarazzo generale la banda sotto casa mia non suona Bella ciao o l’inno di Mameli, ma non sapendo che pesci prendere esegue la colonna sonora del Ponte sul fiume Kwai, non si sa mai.

Meno male è una bella giornata, dopo un mese di pioggia. Almeno quello.

 

PS 1. Sussidio bibliografico. Sulla storia dei santi esposti e simili forme di venerazione popolare, si rinvia a P. Camporesi, La carne impassibile, Milano, Il Saggiatore, terza ed., 1991. Che infatti si rifà al Medioevo e va su fino alla Controriforma. Così, per prevenire le lettere che, presumibilmente, arriveranno.

PS 2. Codicillo del giorno 26 aprile. Mattina, La7, Omnibus. Indovinate di che si parla? Avete detto Padre Pio? ragazzi, siete troppo forti. Qui ci sono giornalisti vari, in studio e in collegamento (fra cui Paola Saluzzi). C’è anche Marcello Veneziani, di Libero. Tutti a favore di Padre Pio, in modi assoluti. Ma  c’è anche lo psicoterapeuta (così viene indicato: avrei detto più semplicemente psichiatra, docente alla Sapienza di Roma) Luigi Cancrini. Unico naturalmente a portare il senso della pacatezza, della ragionevolezza, e della scienza. Mi ha rimesso al mondo. Finalmente una persona pacata, un intellettuale, uno scienziato, rispettoso e che si ascoltava con il cervello, non con le viscere. Grazie.

PS 3. Contrariamente al solito, come si vede, in questo pezzo ho usato la prima persona singolare. Sono opinioni personali, che non implicano quelle della Direzione né della Redazione. Padre Pio (e nonna cara), nel caso: prendetevela solo con me. 







 



 


 
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