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Il calcio è più serio

di Roberto Fedi
 
Data di pubblicazione su web 27/03/2008  

Nel calcio, ma pensiamo che sia così anche in altri di quelli che impropriamente si chiamano sport, esiste una regola ovvia, ma non per questo meno importante. Che è la seguente: se, ad una partita, una squadra non si presenta, l’altra vince ‘a tavolino’ due a zero. Si presume cioè che, volenti o nolenti, a giocare ci si debba andare: perché altrimenti il campionato dove va a finire? e gli spettatori, avranno pure qualche diritto o no?

In politica, che non è una cosa seria, le cose vanno diversamente. Stasera, 27 marzo, alla trasmissionciona che tutti aspettavamo (si fa per dire: comunque, che gli elettori aspettavano da un pezzo) del vespista Porta a porta, dovevano esserci  due contendenti, che per non fare propaganda involontaria chiameremo Mister W e Mister S. Sono due, lo sapete, che ultimamente non si sono mai incontrati – lo fecero un par di mesi fa, si piacquero, più o meno, e da allora si mandano ogni tanto qualche esse-emme-esse a distanza, si presume, perché non c’è verso di vederli seduti intorno a un tavolo, a dirci pacatamente ma con buoni argomenti perché il 13 aprile invece di andare al mare ci si dovrebbe infilare in una cabina scomoda a fare il segno della croce (attenzione! abbiamo detto ‘a fare’ non ‘a farci’).

Beh, anche se avevamo promesso di non guardare né occuparci della campagna elettorale, un’eccezione stasera l’avevamo prevista. Già avevamo cominciato a intingere la nostra penna nell’inchiostro della severità, e magari anche dell’ironia (la metafora è un po’ grottesca: ma mica potevamo intingere il computer), quando ecco la notizia. La trasmissione ‘salta’. Perché? Per caso Vespa è malato, o c’è uno sciopero, o l’Air France già che c’è ha deciso di comprare anche la Rai (magari…) e trasmettere cose più serie?

Macché. Semplicemente, Mister W ha detto che stasera non viene. Stupore: e che ha da fare? Stare un po’ in famiglia? Andare a letto presto? Giocare al Subbuteo o  a calcio balilla? Aggiornare la collezione delle figurine Panini? Mistero.

Uno potrebbe anche dire: e chi se ne frega? Saranno fatti suoi. No, miei piccoli lettori. Perché questo non è il Campionato di calcio, che è una cosa seria. Questa è la Rai. E allora esiste una mostruosità che si chiama par condicio. Secondo la quale se, come in questo caso, uno dei due non viene a giocare la partita, non può giocare neanche l’altro: perdono tutti e due. Ergo (visto che abbiamo citato la par condicio, continuiamo col latino) neanche Mister S può andare in televisione.

Ora: parliamoci chiaro. Secondo noi, alla fine, è un bene. Magari si va al cinema (consiglio spassionato: Onora il padre e la madre, di Sidney Lumet), magari si fa anche qualcosa di meglio. Ma  rimane una piccola, infinitesimale quisquilia o pinzillacchera, come avrebbe detto Totò – che era una persona seria.

Ma, e il diritto degli spettatori? Anzi, degli elettori? A essere informati un po’ meglio che nei comizi, a vedere in faccia questi due ometti? E può, in un paese serio, un Mister Pinco qualsiasi privare, per sue ragioni vattelappesca quali, del diritto di parlare un altro Mister Pinco-bis solo perché così gli sconfinfera?

Aspettando la prossima apparizione del Madonno, una volta che si sentirà in grado, su qualche teleschermo insieme al Madonno-bis, attendiamo speranzosi il Campionato Europeo di Calcio. O provatevi lì a non presentarvi allo stadio, e vedete che vi succede.

Ma quella è gente seria, mica questa.


















 
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