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L'amore clandestino

di Marco Luceri
  L'innocenza del peccato
Data di pubblicazione su web 04/09/2007  

“La perversità è l’arte di trasformare il bene in male”. Con questa enigmatica frase di presentazione Claude Chabrol è tornato quest'anno alla Mostra di Venezia (tre anni dopo La damigella d’onore) avvicinandosi sornione al protagonista del suo ultimo film, L'innocenza del peccato, un famoso scrittore di mezz’età (François Berléand), che ama vivere di citazioni. Quelle sue e quelle altrui. Rintanato in una splendida dimora immersa nella campagna vicino Lione, egli vive con la moglie, un’amica-amante sempre presente, circondato da un gruppo di amici professionisti ricchi e annoiati, dediti a perverse pratiche erotiche. Un giorno incontra in uno studio televisivo la bella conduttrice del meteo (Ludivine Sagnier), lei perde la testa per lui e iniziano una relazione all’insegna dell’amore clandestino, mentre un giovane milionario psicolabile (Benoît Magimel) tenta di strappare vanamente la ragazza dalle braccia dell’anziano scrittore. Seguirà la fine della relazione, non prima di aver iniziato la ragazza alle sessualità libertina, il matrimonio dei due giovani, con lei che resta però ossessionata dal ricordo dell’uomo, fino a spingere il novello sposo all’insensato, estremo gesto dell’omicidio dello scrittore.

Benoit Magimel e Ludivine Sagnier
Benoît Magimel e Ludivine Sagnier



Fin qui L'innocenza del peccato resta un film sostanzialmente mediocre, privo di ritmo e di mordente, un triste appannaggio dei temi e dei motivi dell’ormai stanco maestro francese: la ricca borghesia cittadina, le sue storie sentimentali, le sue perversità posticce da vecchi rimbambiti, l’artificiosità delle situazioni, l’eccessiva  e semplicistica caratterizzazione dei personaggi, sempre più improbabili, rendono il film così uguale a tanti altri “del genere” (un cancro che attanaglia da parecchi anni gran parte del cinema d’autore francese, soprattutto quello della vecchia guardia), da sembrare “inutile”, nel senso che riesce a svilire completamente anche quello che di buono potrebbe esserci, come appunto la faccenda del libertinismo.

Ridotto a semplice pratica erotica da retrobottega, buono al massimo a insegnare alla giovane ragazza la pratica della migliore fellatio, privo delle adeguate fonti letterarie che ne sostengano, nell’insieme narrativo del film, una giustificazione convincente, il libertinismo, pratica di libertà rivoluzionaria così cara alla cultura francese, perde infatti tutto il mordente possibile: in un film che avrebbe voluto reggersi sulla difficoltà di coniugare queste pratiche erotiche con il consolidarsi di un legame sentimentale tra un uomo di mezz’età e una ragazzina, tutto alla fine scivola sul bozzetto macchiettistico, in un tono da vaudeville per vecchi annoiati.

E’ solo negli ultimi venti minuti del film che esce fuori il miglior Chabrol, quello più riconoscibile e a noi più caro, quello più hitchcockiano, per intenderci, con la vicenda della ragazza costretta a deporre in favore del marito, ma poi raggirata dall’astuta suocera, che le toglie in seguito qualsiasi diritto sull’eredità, e sul finale assolutamente inaspettato che, anche se un po’ retrò, chiude il cerchio sulla vicenda in maniera surreale. Peccato che tutto ciò avvenga alla fine e appaia come semplice scampolo di una creatività, quella di Chabrol, forse irrimediabilmente perduta. Non è un peccato certo, anche se l’età non è una giustificazione, ma di fronte al costante sperimentalismo di un Godard o di un Rivette, ma soprattutto di fronte alla straordinaria freschezza del Rohmer de Gli amori di Astrea e Celadon, tra quelli che una volta erano i “giovani turchi”, Chabrol, insieme a Resnais, sembra ormai quello più attempato e legato a formule vecchie, ormai superate da molto tempo. Peccato, però, che si trovi in compagnia di una folta schiera di autori, anche molto più giovani di lui, che tutto potranno essere, tranne che il futuro del cinema francese. Sarebbe forse il caso di rispolverare il vecchio motto sessantottino “Épater les bourgeois”?











L'innocenza del peccato
cast cast & credits
 

Claude Chabrol
Claude Chabrol


 

 

 

 



 

 

 

 


 



La locandina del film
La locandina del film



 

 
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