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Grande discarica

di Roberto Fedi
  Buster Keaton
Data di pubblicazione su web 18/01/2007  
Ragazzi, brutte notizie: sta per ricominciare il Grande fratello. Dal 18 gennaio su Canale 5, rieccolo: con le volgarità, le stupidaggini, il nudo ‘vedo-e-non-vedo’, le chiacchiere falso-spontaneo, qualche bestemmia in diretta con conseguente squalifica (quando lo share langue), qualche scenetta d’amore notturna a beneficio dei guardoni, le parolacce, e personaggi squallidi che pur di farsi notare sono disposti (o disposte) a tutto. Insomma: la Grande Discarica di sempre.

Quest’anno, poi, di più: perché «il Grande fratello 7 si preannuncia ancora più osé del passato. Oltre che cattivo, cinico e baro. Nella casa di Cinecittà ci sono solo sei letti matrimoniali per i 14 concorrenti che da stasera saranno reclusi per 92 giorni. E le due stanze da letto sono divise da una lastra di vetro» (queste cose non le abbiamo scritte noi, ovviamente: citiamo dal "Corriere della Sera" del 18 gennaio). E ti pareva.

Insomma, novità «bollenti», come ancora si esprime il più grande quotidiano italiano (‘grande’ sta per ‘diffuso’, precisiamo). Non basta. La conduttrice, Alessia Marcuzzi (anno secondo: recidiva) ha espresso profondissime riflessioni sulla sua trasmissione. Eccole (dalla stessa fonte): «In tv passano cartoni animati molto più sguaiati e violenti ». Intanto: quali? E poi: signorina, è un problema di ‘genere’. Perché, se è per quello, anche La dolce vita, tanto per dire, è probabilmente più osé. Vorrebbe dire che questo legittima i rutti e il trash della GD (Grande Discarica)?

Già, il trash. Paolo Bassetti, amministratore delegato di Endemol Italia, che produce lo show, osserva: «Il Grande Fratello è stato definito il simbolo della tv trash, per me è un esperimento sociale che mostra piccoli pezzi di vita quotidiana» (ivi). Questa è grande, dovete ammetterlo. Che la settima edizione della Grande Discarica sia da considerarsi un «esperimento sociale» è una delle più strepitose battute di spirito che si siano mai sentite dai tempi di Lumière. Mentre consigliamo al sig. Bassetti un master (come minimo) presso qualche Corso di laurea in Sociologia, notiamo en passant che la GD sta alla vita reale e quotidiana come l’acqua gassata sta all’Oceano Pacifico (o Atlantico, a scelta). Sempre acqua è, ma insomma.

Il bello, quest’anno, è che i concorrenti non sono, come nelle prime versioni, scelti ‘dalla strada’. Siccome già alcuni nomi sono usciti, abbiamo preso conoscenza del fatto che trattasi, almeno in parte, di fanciulle ovviamente bonazze già sperimentate in calendarietti o simili, in ospitate seminude in qualche pseudo-quiz, e in foto porno-soft su Internet. Ah già: dimenticavamo che quest’anno s’era sul «bollente». E questo sia detto a proposito della spontaneità, della vita quotidiana, e dello spaccato reale di vita sociale (o sociale di vita reale, se preferite).

Non ne parleremo, per rispetto dei nostri lettori – che, dal momento che frequentano questo sito, sono evidentemente abituati molto meglio. La cosa curiosa è che quest’anno alla ‘casa’ sarà associata la ‘discarica’ (prendiamo le notizie dalla stessa, preziosa fonte), dove saranno mandati in punizione i reprobi. Se chi inventa queste cose avesse studiato l’abbiccì della retorica, saprebbe che siamo in presenza di una forma metonimica, detta sineddoche. In altre parole: la parte per il tutto. E quindi: la Grande Discarica, come volevasi dimostrare.





 
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