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Pensieracci di fine anno

di Roberto Fedi
  Danny Lloyd in "The Shining" di S. Kubrick
Data di pubblicazione su web 02/01/2007  
Il 31 dicembre è il giorno più curioso dell’anno, ne converrete. Quest’anno poi è domenica. Il fatto è che più o meno tutti stiamo aspettando la festa (qualunque sia) di mezzanotte, o almeno una cenetta come si deve. Quindi, che si fa? Nell’attesa, uno si ricorda di qualche augurio che s’è dimenticato di fare, e magari accende un po’ la televisione.

Qui viene il bello, anzi l’orrore. Perché per la Rai (e per Rai Uno in particolare) stando al pomeriggio di domenica, 31 dicembre 2006, si capisce bene qual è ormai lo spettatore medio. Prendete per esempio Domenica In, ore 15 più o meno. Abbiamo uno spettacolo (chiediamo scusa agli spettacoli) che nemmeno su una rete di provincia, ma di quelle proprio poverette, parrocchiali, sarebbe considerato accettabile. Musica, naturalmente. Presenta quella insipiente ragazzuccia che una volta si vedeva, sempre alla domenica, nelle trasmissioni cattoliche della mattina, Rai Uno naturalmente. Una che – speriamo non arrivi un’altra querela di fine anno – anche alle mamme d’un tempo, quelle tutte casa-e-chiesa e pievano, sarebbe sembrata una nuora un po’ troppo banale. Insignificante è già un attributo eccessivo. La quale presenta, si fa per dire, il bel nutrito gruppo di cantanti che ci allieteranno in questo luminoso pomeriggio di festa.

Che ci crediate o no, il più giovane è Tony Dallara (così a occhio e croce). Vediamo anche Gianni Nazzaro, che ci faceva orrore già alle elementari, cantare (male) un successo recente, O sole mio. Poi abbiamo come ospite di lusso Antonio Lubrano, non si capisce perché e in quale veste, che con spiccato accento napoletano (dopo che il predetto Nazzaro ha fatto gli auguri in napoletano, inspiegabilmente) racconta l’ennesimo, deprimente, umiliante aneddoto dei napoletani che non si fermano al semaforo rosso. Madonna. Poi uno che vagamente ci ricorda un cantante più o meno sfiatato degli anni Sessanta canta, ovviamente molto impettito (gli anni pesano…) nientemeno che Il tuo bacio è come un rock. Poi Tony Dallara si fa pubblicità (stasera fo tre concerti…) e canta, indovinate un po’, Come prima – metà in inglese, roba da non credere: For the first time, e con un finale urlato da brivido (l’ugola trema).

Tutto l’insieme è talmente kitsch, ma così kitsch, che sembra finto. Arriva poi Sandro Giacobbe (e chi è?) a cui la conduttrice chiede (domanda geniale, ne converrete), cosa si auguri per il 2007. "La salute", risponde lui. A vederlo gli si dà ragione. Poi si fa una patetica self-promotion chiedendo a Pippo Baudo (altro giovane emergente) di invitarlo a Sanremo. Poi canta una canzone dedicata alle mamme, mentre quei settantenni sul palco ballano una specie di twist da ricovero. Poi arriva la miss Italia di quest’anno, che presenta un suo calendario castigatissimo. "Tu faresti un calendario come altre tue colleghe, sexy?", le chiede la conduttrice-suora (bella domanda). "No, perché io sono una persona pùdica" (proprio così, con l’accento sull’ù - da non credere), risponde la miss, che evidentemente quell’aggettivo non l’ha mai sentito prima. A quel punto, l’intervento dei Ricchi e Poveri (età media da Jurassic Park) sembra una benedizione.

Allora veniamo alla domanda. Chi è per Rai Uno lo spettatore-tipo? Beh, una volta si diceva che era un bambino di 12 anni. Ora le cose sono cambiate, evidentemente.

Più o meno sembra questo: ometto e donnetta di circa 70-80 anni, cattolici osservanti, un po’ sordi (sennò come si fa a sentire quelle canzoni e quei cantanti senza spaccare la televisione?), semianalfabeti, possibilmente meridionali (ma secondo gli stereotipi più offensivi), da anni affondati nella pace dei sensi, e preda ormai senza rimedio dell’Alzheimer.

Del resto, ragazzi, quando c’è la salute… Allora, in controtendenza: auguri! E sesso sfrenato a tutti, sennò la salute a che serve? Al 2007!





 
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