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Il vento che scuote

di Riccardo Castellacci
  Cillian Murphy e Padraic Delaney
Data di pubblicazione su web 20/11/2006  
Ken Loach, classe ’36, appartiene alla "vecchia guardia" degli autori che hanno realizzato con la loro filmografia una precisa marca autoriale, riconoscibile e coerente. Le definizioni date al suo cinema - civile, impegnato, politico, di denuncia - hanno finito per collocarlo in una posizione appartata del panorama cinematografico. The Wind That Shakes the Barley, tradotto in italiano nel conciliante Il vento che accarezza l'erba (ma ‘to shake’ più che accarezzare è muovere, agitare, turbare), sorprendendo la critica, che si aspettava Volver di Almodóvar, si è aggiudicato la Palma d’oro a Cannes 2006. Anche la giuria francese sbaglia, ma meno intenzionalmente di quella veneziana.

Il film si apre su una scena apparentemente bucolica: nell’Irlanda del 1920, sopra una distesa di verde, mentre le greggi pascolano pacifiche sullo sfondo, un gruppo di giovani gioca a hockey sull’erba. Fra le corse, le risa, i colpi di abilità, gli scontri sono inevitabili, ma l’arbitro, un anziano, riesce a calmare gli animi. Il tema del conflitto, che si amplierà fino ad assumere una valenza universale, è presente fin dalle prime inquadrature.

Cillian Murphy e Padriac Delaney
Cillian Murphy e Padriac Delaney

L’idillio della piccola comunità è spezzato dall’entrata in scena della polizia inglese che, con i modi e la faccia dei peggiori nazisti, aggredisce la gente del paese e uccide un giovane di sedici anni perché si era rifiutato di pronunciare il proprio nome in inglese. Il motivo dell’uccisione ha per l’inglese Loach un significato emblematico: l’aggressione risponde a una precisa strategia imperialista, annientare la cultura irlandese, modificarne le radici e le tradizioni che si rispecchiano per prima cosa nella lingua di un popolo. In questa scena, come in altre, è evidente il riferimento al presente e la posizione del regista sulla guerra in Iraq.

Fin dall’inizio non si fa nessuna fatica a capire dove stanno i buoni e dove i cattivi, in una divisione che rischia di apparire manichea. Attraverso gli occhi del protagonista, il giovane medico che rifiuta di far carriera a Londra e sceglie di arruolarsi fra i rivoltosi (Cillian Murphy), lo spettatore assiste impotente – Loach non risparmia i particolari più crudi, le torture inflitte ai prigionieri, le urla, il sangue, le botte – a soprusi arrecati a persone inermi. Ai terribili Black and Tans (chiamati così a causa dell'uniforme cachi) sembra possibile rispondere solo con l’Irish Republican Army (I.R.A.). Nell’impossibilità di difendersi e nella mancanza di protezione si legittima il ricorso alla violenza e l’entrata nella Resistenza.

Per la prima metà il film procede secondo i canoni del cinema di Loach, fino a quando la firma del trattato di pace anglo-irlandese, che divide l’isola fra lo Stato Libero d’Irlanda e il nord-est sotto il controllo inglese, apre ulteriori ostilità. Il conflitto si amplia fino a coinvolgere gli stessi membri della comunità irlandese, fra chi vede la possibilità di completare la liberazione dall’occupazione attraverso un processo istituzionale e chi vuole continuare a combattere secondo le rivendicazioni della lotta di classe. Il giovane medico e suo fratello (Padraic Delaney), prima compagni di lotta, si trovano in breve tempo avversari: il primo, l’idealista, sceglie di continuare la ribellione, l’altro, il pragmatico, di arruolarsi fra le forze governative del nuovo stato. Alla fine il maggiore ordinerà la fuciliazione del fratello rivoltoso. Senza arbitri, senza regole, il gioco si è trasformato in tragedia.

La lotta di liberazione contro l’oppressore diventa una guerra civile che non prevede vincitori, ma solo sconfitti. Lo scontro, inizialmente politico, assume una connotazione mitologica: la guerra peggiore è quella condotta all’interno della società e della stessa famiglia (Caino e Abele, Eteocle e Polinice, Romolo e Remo). Il finale del film rivela una visione cupa, pessimistica, un abisso di violenza che comporta un esito più pienamente tragico rispetto ad altre opere del regista.

Resta da capire se la Palma d’oro sia un premio dato: alla carriera dell’autore di Terra e libertà, al modo con cui il film attraverso il riferimento alla storia parla del presente e della politica americana, o allo scarto prodotto dal finale che permette di leggere Il vento che accarezza l'erba come una riflessione più ampia sul tema del conflitto, che conduce a sponde poco rassicuranti, che non chiariscono e non liberano.

 


Il vento che accarezza l'erba
cast cast & credits
 
 

Cillian Murphy
Cillian Murphy
 




 






Ken Loach
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