Un'altra storia
L'argentino Santiago Amigorena, trasferitosi da anni in Francia, è stato uno dei più prolifici sceneggiatori del cinema d'Oltralpe; ha infatti scritto, oltre a fortunati romanzi, una ventina di film tra i quali: Samba Traoré (1992), Tokyo Eyes (1998), Rien à faire (1999). Il film fuori concorso Quelques jours en septembre rappresenta dunque per l'autore argentino un'importante sfida, quella del debutto dietro la macchina da presa, anche se sono ben riconoscibili temi e atmosfere cari alla sua scrittura drammatica e letteraria.
Il racconto è infatti una tipica spy story. E' il 1 settembre 2001, a pochi giorni dal fatidico attacco aereo a New York che cambierà la storia del mondo. Elliot (Nick Nolte), spia americana, entrato in possesso di un'informazione di importanza cruciale, decide di sparire e si mette alla ricerca della figlia Orlando (Sara Forestier), da lui abbandonata dieci anni prima. Iréne (l'ineffabile Juliette Binoche) , una collega e amica di lunga data, insieme a David (Tom Riley), figlio adottivo di Elliot, cerca di organizzare un incontro tra i due a Venezia. Tutto questo senza fare i conti con la presenza di William Pound, un killer ossessionato da conflitti edipici, interpretato da John Turturro.
Juliette Binoche
Il film risente di una spaccatura profonda tra la prima e la seconda parte (rispettivamente ambientate a Parigi e a Venezia). Gli eventi che si susseguono nella capitale francese sono costruiti con grande sapienza e rispettano in pieno le regole del genere: azioni improvvise, fughe, inseguimenti, suspence; dall'altra parte si vanno lentamente scoprendo i caratteri dei tre personaggi, soprattutto grazie all'attenzione posta da Amigorena alle strette relazioni che essi sono "costretti" a instaurare, data la precarietà delle loro vite. Da una parte quindi il film si muove sulle tracce sicure del genere, grazie anche alla splendida fotografia d'interni di Cristopher Beaucarne, dall'altra tre caratteri si vanno costruendo, dall'iniziale reciproca diffidenza alla generosa complicità non priva però di tensione.
Quando però i nodi drammatici del film vengono al pettine, la costruzione sapientemente orchestrata dal regista argentino cade inesorabilmente e al regista si sostituisce il drammaturgo, il romanziere. La ricerca esasperata dell'effetto, del momento di suspense, della citazione d'autore finisce per ingoiare amaramente tutte le dinamiche narrative. Tentando di confondere la carte in tavola allo spettatore, Amigorena finisce per inanellare una serie di episodi da "fan", che magari potrebbero funzionare in un best seller noir per il grande pubblico, ma che in un film, anche di genere, sanno tanto di inesperienza creativa.
Pur essendoci nel finale qualche bella trovata (la scena della sparatoria tra Irène e William non mostra mai i personaggi, ma è un veloce montaggio di immagini dello spazio scenico), il tono del film perde credibilità anche a causa del personaggio insopportabile interpretato da John Turturro. E' su William che si concentrano tutti gli errori del film, proprio perché è un personaggio talmente "scritto" da essere ridotto a semplice "macchietta" e francamente non si spiega il perché un attore consumato come Turturro stia prestando così eccessivamente la sua professionalità ad operazioni drammaturgiche di così basso livello.
Si perde in tal modo anche il lavoro di costruzione dei personaggi, sclerotizzando i loro caratteri in tipologie fisse e prevedibili. Quelques jours en septembre finisce così per rivelare quanto sia spesso difficile e inconcludente per uno sceneggiatore o per un romanziere confrontarsi con l'arte della regia. Verrebbe da dire: è proprio tutta un'altra storia.
Il racconto è infatti una tipica spy story. E' il 1 settembre 2001, a pochi giorni dal fatidico attacco aereo a New York che cambierà la storia del mondo. Elliot (Nick Nolte), spia americana, entrato in possesso di un'informazione di importanza cruciale, decide di sparire e si mette alla ricerca della figlia Orlando (Sara Forestier), da lui abbandonata dieci anni prima. Iréne (l'ineffabile Juliette Binoche) , una collega e amica di lunga data, insieme a David (Tom Riley), figlio adottivo di Elliot, cerca di organizzare un incontro tra i due a Venezia. Tutto questo senza fare i conti con la presenza di William Pound, un killer ossessionato da conflitti edipici, interpretato da John Turturro.
Juliette Binoche
Il film risente di una spaccatura profonda tra la prima e la seconda parte (rispettivamente ambientate a Parigi e a Venezia). Gli eventi che si susseguono nella capitale francese sono costruiti con grande sapienza e rispettano in pieno le regole del genere: azioni improvvise, fughe, inseguimenti, suspence; dall'altra parte si vanno lentamente scoprendo i caratteri dei tre personaggi, soprattutto grazie all'attenzione posta da Amigorena alle strette relazioni che essi sono "costretti" a instaurare, data la precarietà delle loro vite. Da una parte quindi il film si muove sulle tracce sicure del genere, grazie anche alla splendida fotografia d'interni di Cristopher Beaucarne, dall'altra tre caratteri si vanno costruendo, dall'iniziale reciproca diffidenza alla generosa complicità non priva però di tensione.
Quando però i nodi drammatici del film vengono al pettine, la costruzione sapientemente orchestrata dal regista argentino cade inesorabilmente e al regista si sostituisce il drammaturgo, il romanziere. La ricerca esasperata dell'effetto, del momento di suspense, della citazione d'autore finisce per ingoiare amaramente tutte le dinamiche narrative. Tentando di confondere la carte in tavola allo spettatore, Amigorena finisce per inanellare una serie di episodi da "fan", che magari potrebbero funzionare in un best seller noir per il grande pubblico, ma che in un film, anche di genere, sanno tanto di inesperienza creativa.
Pur essendoci nel finale qualche bella trovata (la scena della sparatoria tra Irène e William non mostra mai i personaggi, ma è un veloce montaggio di immagini dello spazio scenico), il tono del film perde credibilità anche a causa del personaggio insopportabile interpretato da John Turturro. E' su William che si concentrano tutti gli errori del film, proprio perché è un personaggio talmente "scritto" da essere ridotto a semplice "macchietta" e francamente non si spiega il perché un attore consumato come Turturro stia prestando così eccessivamente la sua professionalità ad operazioni drammaturgiche di così basso livello.
Si perde in tal modo anche il lavoro di costruzione dei personaggi, sclerotizzando i loro caratteri in tipologie fisse e prevedibili. Quelques jours en septembre finisce così per rivelare quanto sia spesso difficile e inconcludente per uno sceneggiatore o per un romanziere confrontarsi con l'arte della regia. Verrebbe da dire: è proprio tutta un'altra storia.
Juliette Binoche
John Turturro
Cast & credits
Titolo
Quelques jours en septembre |
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Origine
Francia, Italia, Portogallo |
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Anno
2006 |
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Durata
110 |
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Formato
(1:1.85) |
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Colore | |
Altri titoli
A Few Days in September |
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Regia
Santiago Amigorena |
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Interpreti
Juliette Binoche (Irène) John Turturro (William Pound) Nick Nolte (Elliott) Sara Forestier (Orlando) Tom Riley (David) Mathieu Demy (Banchiere giovane) Saïd Amadis (Banchiere anziano) Nicolas Cazalé Virgil Leclaire |
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Produzione
PAULO BRANCO PER GEMINI FILMS, LES FILMS DU RAT, FRANCE 2 CINÉMA, PRODUCTION GROUP, CNC, CANAL +, TPS STAR, RÉGION ILE-DE-FRANCE |
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Scenografia
Emmanuelle Duplay |
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Costumi
Isabelle Baudry |
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Sceneggiatura
Santiago Amigorena |
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Montaggio
Sarah Turoche |
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Fotografia
Christophe Beaucarne |
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Effetti speciali
Franco Ragusa |
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Musiche
Laurent Martin |
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Note
FUORI CONCORSO ALLA 63MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2006) |