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Stasi inquiete

di Riccardo Castellacci
  Alison Lohman
Data di pubblicazione su web 26/04/2006  
Sono gli anni Cinquanta e sulle reti televisive americane va in onda per trentanove ore di fila il Telethon per la poliomielite. Il programma è condotto da due comici di successo, Lanny Morris (Kevin Bacon) e Vince Collins (Colin Firth), che dovranno resistere fino allo sfinimento. Nel frattempo nella vasca di una lussuosa suite d'albergo giace il cadavere di una ragazza. Quindici anni dopo, negli anni Settanta, nel 1972, una giovane giornalista in carriera, Karen (Alison Lohman), è interessata a ricostruire la storia del duo; ingaggiata da una casa editrice cerca di raccogliere gli elementi più provocatori della loro storia: la rottura e la vicenda di Loryn Flaerty, la ragazza trovata morta nella loro suite alla fine del Telethon.

Kevin Bacon e Colin Firth
Kevin Bacon e Colin Firth

Il film pone fin dal titolo (Where the Truth Lies) il rapporto verità finzione al centro della rappresentazione. L'equilibrio risiede là dove la verità si trasforma in menzogna (dove la verità mente), ma anche dove semplicemente si colloca (secondo il doppio significato inglese di lies, sia mentire che giacere). E il film appare più interessato a stabilire dove situare la verità, attribuendo dei riferimenti morali ai quali associare il comportamento dei due, piuttosto che ad offrire una visione ambigua che superi la contrapposizione verità finzione. L'elemento su cui si concentra la storia del film, è quello dell'omicidio della giovane trovata morta nella suite, raccontato, in forma di flashback, secondo l'adozione di molteplici punti di vista.

La storia si sviluppa su due piani temporali distinti, gli anni Cinquanta e Settanta, ognuno raccontato da una voce off: la prima di Lanny, autore delle memorie da cui nascono le immagini del passato, la seconda della giornalista, le cui parole fanno eco alla scrittura con una macchina stenografica. La voce off, abusata, tende a sovrapporsi alle immagini senza condurci dentro gli sconvolgenti o solo poveri immaginari dei personaggi. La ricostruzione attraverso l’uso di un doppio narratore si fa più volte contorta e artificiosa.

Il film tratto dal romanzo di Rupert Holmes di prossima pubblicazione da Fandango, racconta cosa si nasconde dietro la rottura del duo. La coppia Larry e Vince funziona, come da regola, sull'opposizione. Uno è il rock, l’altro la classe; uno è il piacere, l’altro il controllo, e non a caso uno è americano e l’altro inglese. Il loro successo si nutre del contrasto e prevede a fine carriera la luce lugubre della rottura e dei litigi (numerosi sono i casi di celebri separazioni fra comici, in Italia è da poco il divorzio Boldi-De Sica). Come possono litigare due comici che condividono successo, simpatia, amore del pubblico e si dividono suite, champagne, prostitute, barbiturici? Forse perché uno ritiene l’altro colpevole di un atto crudele; o perché la loro unione travalica i confini della professionalità e dell’amicizia?

Egoyan conduce lo spettatore dietro le quinte dello show, nel privato dei due attori (il riferimento non troppo celato è a Jerry Lewis e Dean Martin) e individua il collante nella reciproca attrazione: un connubio professionale che era anche privato e che tuttavia non poteva emergere, pena il pubblico ludibrio (negli anni Cinquanta si poteva essere gangster, mafiosi, teppisti ma non gay).

Le immagini di False Verità presentano un carattere di inquietudine che è ottenuto stilisticamente attraverso un uso della macchina da presa che ricorda Lynch, con lente e impercettibili carrellate sui personaggi. La fotografia presenta un diverso trattamento cromatico che distingue gli anni Cinquanta, con colori più soffusi, dai Settanta, più nitidi e accesi; ma per tutto il film prevale l'uso di tinte fredde e livide. Egoyan insistendo sull'immagine del cadavere nella vasca, sulle scene di sesso orgiastiche e di violenza, lavora sui corpi degli attori mostrandoli attraverso un metodo di analisi che ricorda un entomologo, non partecipando delle emozioni dei suoi personaggi.

Kristin Adams e Alison Lohman
Kristin Adams e Alison Lohman
 
Il momento in cui con maggior forza Egoyan procede la sua ricerca dell'ambiguità, è nella festa a casa di Vince in cui la giornalista viene convinta ad assumere delle droghe. La ragazza liberata dalle proprie inibizioni procede all'incontro con l'alterità e il suo doppio, inbattendosi in un personaggio che recita la parte di Alice nel paese delle meraviglie.

L’inquietudine che Egoyan ha disseminato durante il film attraverso i colori, i lenti movimenti di macchina, tende a dissolversi nella parte conclusiva del film con una serie di cadute di genere che hanno poco a che fare col noir e molto di più con il giallo. L'ordine finale coincide con la morale idealista di Karen. I due protagonisti ritrovano la loro dignità, e identità, Vince a discapito della stessa vita, l’altro nell'amore che lo riscatta dalla sua parte di gigolo. Nel giardino dei ricordi, in cui Karen incontra la madre Loryn, la verità rimane sepolta.

La partecipazione dello spettatore nei confronti dei due protagonisti non è facilitata dalla scelta degli attori, che se si mostrano capaci di rendere la parte più oscura, in particolare Firth, nondimeno non strappano un sorriso. La Lohman, anche se vistosamente truccata, non sembra raggiungere il fascino della dark lady capace di irretire i due.

Egoyan armeno cresciuto in Canada ha fatto dell'identità uno dei temi principali dei suoi film. In quest'opera alcuni elementi della sua poetica rimangono evidenti e presentano una serie di soluzioni interessanti, come l'approfondimento del rapporto verità finzione all’interno del sistema divistico televisivo. In False Verità vi è forse la necessità, rispetto ai film precedenti, di trovare un compromesso maggiore con il film di genere.



False verità
cast cast & credits
 


 Kevin Bacon
Kevin Bacon 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Alison Lohman
Alison Lohman

  



 

 
 
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