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La costanza di Mereilles

di Federico Ferrone
  The Constant Gardener
Data di pubblicazione su web 09/09/2005  
Negli ultimi anni, come da tradizione, molti talentuosi registi non statunitensi si sono segnalati nel proprio paese ricevendo la chiamata da parte di mega-produzioni americane.

Nel passaggio hanno spesso ceduto il passo alle esigenze commerciali, accontentandosi di film addomesticati, magari col pretesto che quello fosse una tappa obbligata per poi dirigere film con piena libertà. Il risultato: pellicole banali, dove il tocco del regista era mortificato e visibile solo a tratti. Ultimi in ordine di tempo, l’Amenabar di The Others, il Kassowitz di Gothika ed il Walter Salles di Dark Water.

Fernando Mereilles, acclamato regista del pluripremiato City of God (Cidade de Deus), è invece riuscito a sottrarsi alla regola, firmando un film spettacolare eppure intelligente, personale e persino impegnato. Forse perché non si tratta di una produzione hollywoodiana, ma di un film inglese con star divenute di culto oltreoceano ma britanniche di origine, tratto da un romanzo di John Le Carré.

Insomma a Mereilles, oltre alle doti di regista, il merito di aver scelto (e di essere stato scelto da) una produzione di grande qualità, orchestrata da Simon Channing Williams, storico produttore dei film di Mike Leigh.

The Constant Gardener non è un film politico, ma si fonda su un tema di grande attualità: le Big Pharma, le grandi case farmaceutiche e la loro politica di vendita e sperimentazione nei confronti dei paesi in via di sviluppo.

Il tenace giardiniere del film è Ralph Fiennes alias Justin  Quayle, flemmatico e compito funzionario dell’Alto Commisariato Britannico in Kenya, con l’hobby del giardinaggio. Diligente al limite dell’inettitudine, il suo carattere è bilanciato dalla vitalità della giovane moglie Tessa, attivista dei diritti umani tra i diseredati del paese. Quando Tessa morirà in un misterioso incidente, forse proprio per aver ficcato il naso nei traffici di una ditta farmaceutica protetta dal governo inglese, Justin dapprima crederà di esser stato vittima di un tradimento, poi scoprirà la fitta trama di corruzione, denaro e morte che la moglie si apprestava a denunciare.

Pur mantenendo tutti i caratteri di un thriller di investigazione, abbastanza teso anche se non stratosferico, il film si eleva di qualche spanna abbondante dalla media sui film di genere per almeno un paio di motivi.

Innanzitutto l’aperta denuncia alle case farmaceutiche, colpevoli di una politica sciagurata di sperimentazione e del rifiuto di abbassare i prezzi di medicine essenziali alla sopravvivenza di masse impressionanti di cittadini del Terzo Mondo. Poi la scelta di girare, oltre che in Inghilterra, in Kenya, con immagini di bidonvilles, ospedali e fiumi umani che ricordano le favelas di City of God, stavolta con spettacolarizzazione minore ma sempre con grande pertinenza ai fini della narrazione.

Bravi anche gli attori: Fiennes, con lo sguardo fessacchiotto e la recitazione sotto tono, è efficace nel ruolo dell’impiegatuccio che si improvvisa detective, come lo fu in quello del malinconico Lenny nero di Strange Days e i comprimari sono di lusso, a partire dal grande Pete Postlethwaite.

Mereilles, che ha alle spalle una lunga e proficua carriera di produttore in Brasile, è dunque riuscito in una doppia missione: passare al “piano superiore”, dirigendo star internazionali, e non corrompere il suo stile, facendo passare qualche messaggio politico quando, dopo il successo di City of God, si poteva temere che sarebbe stato apprezzato soprattutto per il suo talento per le scene spettacolari.

Viene da credere che, vista l’evoluzione dell’industria cinematografica, produzioni come The Constant Gardener, dove alle regole del successo commerciale si aggiungono comunque temi decisamente politici, pur senza fare i nomi e mantenendo un distacco dalla realtà, siano il vero futuro del cinema impegnato per il grande pubblico. Inorridirebbero Rosi e Pontecorvo ma forse è meglio di niente.

The Constant Gardener
cast cast & credits
 



Locandina del film
Locandina del film


 
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