La fede e la recita

di Federico Ferrone

Data di pubblicazione su web 06/09/2005

Mary
Droga, religione e recitazione: quale di queste tre esperienze è la più sconvolgente secondo Abel Ferrara? Risposta: la religione, naturalmente. Le altre due sono semplicemente un mezzo per arrivarvi. A meno che non siano tutte e tre forme equivalenti di avvicinamento dell'uomo all'infinito.

Quattro anni dopo ‘R Xmas e dopo varie difficoltà economiche per raggranellare budget e produzione, buona parte dei quali provengono dall'Italia, il regista di The Addiction e Il cattivo tenente torna ad esplorare il tema della religione attraverso il filtro della grande metropoli, New York, e dal punto di vista dei suoi abitanti.

Niente di nuovo se non fosse che per la prima volta parla esplicitamente di religione senza la sua anima gemella Nicholas St John alla sceneggiatura, “imputato” talora di essere il vero genio dietro i film di Ferrara e adesso, non a caso, fuggito dal mondo del cinema per seguire la sua vocazione religiosa.

Mary si svolge tra New York e Gerusalemme: nuova e vecchia spiritualità, soprattutto la Grande Mela, città dove la perdizione è dappertutto e dove dunque può arrivare più facilmente la redenzione. 

Mentre un regista indipendente, Tony Childress (Matthew Modine), realizza This is my blood, un film sulla vita di Gesù nel quale egli stesso interpreta il ruolo principale, l'attrice Marie Palesi alias Juliette Binoche non riesce più a “staccarsi” dal suo ruolo dopo la fine delle riprese. Tony torna a New York, mentre Marie abbandona la recitazione e parte per Gerusalemme per continuare quella ricerca che aveva cominciato interpretando Maria Maddalena. A completare un'ideale trinità moderna c'è Ted Younger, anchor-man di un programma televisivo di successo sulla vita di Cristo, la cui moglie, dopo aver partorito, rischia di perdere il neonato.



Film sul dolore e sulla ricerca della fede, sulla solitudine e sui processi creativi, Mary è stato girato tra New York, Roma e la stessa Gerusalemme, fatto quest'ultimo piuttosto unico. Ferrara si è appoggiato, nel suo modo allucinato e frammentato, all'analisi che di Maria Maddalena aveva fatto, a partire dai vangeli gnostici detti “di Hag Hammadi”, il teologo fracese Jean-Yves Leloup (che nel film appare come ospite dello show di Ted, così come Amos Luzzatto), che aveva anch'egli progettato un film, poi naufragato, su Maria Maddalena, per il quale era stata appunto reclutata Juliette Binoche.

Maddalena dunque è vista non come la prostituta che amò e fu redenta da Cristo,e neppure la serva devota del Signore che sostenne il Messia durante la Via Crucis ma piuttosto come allieva di Gesù, né madre né moglie, ma personaggio complesso e tormentato.

Quando un attore interpreta un ruolo, lo fa talmente a fondo che poi è difficile per lui uscire definitivamente dal personaggio. E' compito del regista farlo tornare alla "realtà" dice nel film l'amante di Ted. E così Marie lascia il suo mondo per una ricerca spirituale che la conduce alla deriva, abbandonata da Tony che a sua volta non riesce più a controllare il suo film, bersaglio di attacchi da parte di estremisti religiosi e contestato anche dalla critica. Di droga, di Cristo e Stanislavskij si può quasi morire.

Come per New Rose Hotel e Blackout, da Abel Ferrara, accusato di non essere più in grado di dirigere un film a causa dei suoi trascorsi con la droga (e a vederlo in faccia verrebbe quasi da essere d'accordo), è inutile chiedere coerenza e struttura narrativa. Il suo cinema è ormai definitivamente fatto di spunti e visioni personali, supportato da un novero di attori ridotto che, come in Mary, sembra fargli affidamento cieco.

Frammentari e talora criptici, i suoi film restano tuttavia un'esperienza anomala e talora (vedi The Addiction) sconvolgente; disorganica eppure molto più complessa di qualsiasi altro film americano.

È il caso anche di Mary, nel quale i topoi di Ferrara tornano tutti, in maniera quasi emblematica: non solo la fede e la metropoli, ma anche il processo creativo che vede il regista crollare sotto il peso della sua stessa opera e perdere ogni controllo su di essa.

Mary

Cast & Credits

 


 



 

 

 


 

Abel Ferrara
Abel Ferrara

 

Cast & credits

Titolo 
Mary
Origine 
USA
Anno 
2005
Durata 
83’
Colore 
Regia 
Abel Ferrara
Interpreti 
Juliette Binoche
Forest Whitaker
Matthew Modine
Heather Graham
Marion Cotillard
Stefania Rocca
Produttori 
Frank De Curtis, Fernarndo Sulichin, Roberto De Nigris
Produzione 
Filmmakers,Wild Bunch
Sceneggiatura 
Simone Lageoles, Abel Ferrara, Mario Isabella
Montaggio 
Fabio Nunziata, Langdon G.Page
Fotografia 
Stefano Falivene
Musiche 
Francis Kuipers