drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

Un seduttore archetipico e divertente

Federico Ferrone
  Casanova
Data di pubblicazione su web 04/09/2005  
Nell’anno in cui la Mostra del Cinema di Venezia ricorda le diverse versioni cinematografiche del personaggio e dell’opera di Giacomo Casanova, i puristi probabilmente storceranno il naso davanti al film di Lasse Hallström, attribuendo al personaggio del libertino e filosofo veneziano una sacralità che né Steno né Fellini gli hanno conferito.

Il regista svedese, da tempo emigrato a Hollywood, ha allestito una divertente commedia degli equivoci, quasi shakespeariana, in cui la figura di Casanova è un pretesto ideale per un intreccio amoroso tra famiglie veneziane, inquisitori e mercanti. La perfetta cornice è la Venezia settecentesca, all’epoca in i cui fasti e costumi della Serenissima provocavano i furori della Chiesa di Roma.
Non è una lettura psicologica, come quelle di un Casanova grande perdente, insoddisfatto perenne o vecchio fallito, proposte in letteratura e al cinema da Schnitzler, Sandor Marai e Fellini. Casanova è qui riportato al suo elemento primario, o perlomeno quello che più lo caratterizza nell’immaginario di tutti: amante instancabile e avventuriero incorreggibile.

Il film di Hallström mostra un Casanova ancora giovane cui il Doge, suo protettore, ingiunge di sposarsi onde evitare i continui arresti e le denunce di immoralità dell’Inquisizione. La scelta ricadrà sulla giovane e facoltosa Vittoria, ma la sola vista di Francesca Bruni, nobile veneziana, in segreto pensatrice e femminista ante-litteram, sotto lo pseudonimo dell’eretico Bernardo Guardi, spingerà Casanova al ripensamento. Da qui cominceranno le rocambolesche avventure per conquistare Francesca, sbaragliare il suo promesso sposo Papprizio (sic), ricco mercante di lardo, e sfuggire al contempo all’Inquisizione ed alla sposa promessa, tra truffe e malintesi, fino al convulso finale.


 
Certo meno geniale di Fellini, Hallström incorre in qualche scelta discutibile e forse qualche banalizzazione, soprattutto nel tratteggiate il personaggio principale, interpretato da un onesto (ma nulla più) Heath Ledger. Anche la baldanza sessuale di Casanova finisce un po’ in secondo piano, suggerita all’inizio e poi data per scontata, così come è quasi eclissato il côté colto e filosofeggiante del Veneziano.

Ma se rilettura “anglosassone” c’è - in questo risiede il pregio del film – ha il gusto della ricostruzione, dei costumi e il gioco d’attori che sono il grande valore aggiunto della scuola britannica sul grande schermo. Strepitosi alcuni, come l’obeso Papprizio interpretato da Oliver Platt e l’inquisitore vaticano Pucci di Jeremy Irons, al secondo ruolo veneziano dell’anno dopo Il mercante di Venezia, e qui libero di dare sfogo alla sua istrionica recitazione, invero un po’effemminata (ma qui efficacissima) degli ultimi anni.

Divertente, vivacissimo e girato in buona parte proprio a Venezia con alcune scene addirittura in Piazza San Marco, il film si avvale di ricostruzioni e scenografie davvero pregevoli, sia sulla laguna che nei sontuosi interni, anche nei piccoli e volontari anacronismi, come i manifesti pubblicitari del lardo di Papprizio.

Nel finale, durante il quale Casanova fugge insieme a Francesca dal patibolo allestito per entrambi dall’Inquisitore (nessun accenno all’evasione dal carcere dei Piombi), Hallström aggiunge anche un elemento originale al personaggio che, allontanandosi per sempre da Venezia, cede a Giovanni, il fratello di Francesca, oltre alla casa ed al fedele servitore Lupo, il “diritto” ad essere lui stesso Casanova, e continuare la sua opera di seduttore e signore veneziano. Così diverrà eroe interpretato, sotto la stessa maschera, da persone differenti, che è poi caratteristica e prerogativa delle grandi maschere o dei grandi personaggi universali. Come Casanova.

Casanova
cast cast & credits
 





Un immagine del film
 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013