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God save the Queen, la Union Jack e le notti di Promenade Concert

di Michele Manzotti
  Last Night of The Pavilion Proms
Data di pubblicazione su web 12/07/2005  

Prom sta per Promenade concert, concerto popolare per eccellenza in Gran Bretagna. "Concerto da passeggiata" in cui generalmente il pubblico assiste in piedi, almeno in origine. Il repertorio è di facile ascolto, nonostante si eseguano musiche di autori del repertorio classico. E' un terreno tipicamente anglosassone che va sotto il termine azzeccato di light music, musica leggera, senza il significato che ci portiamo in Italia dagli anni '50. Un successo che dura da tanto tempo perché il festival dei Proms di Londra compie quest'anno i 110 anni. L'idea iniziale era quella di presentare un repertorio estremamente vario, eseguito ai massimi livelli per il grande pubblico. Così la Last Night of the Proms è la serata conclusiva del più grande festival di musica classica al mondo, quello dei Proms di Londra appunto, che ha luogo ogni estate tra il 20 Luglio e il 10 settembre circa alla Royal Albert Hall. E' sempre una serata di grande divertimento all'insegna della tradizione britannica, durante la quale il direttore d'orchestra parla e scherza con il pubblico, presentando un programma sempre molto vario non solo con lavori molto noti e amati, ma anche con nuove composizioni e la partecipazione di grandi solisti internazionali. La tradizione vuole che la Last Night of the Proms si concluda con la marcia Pomp & Circumstances 1 di Elgar, la Fantasia on British Sea Songs di Henry Wood, e l'inno Jerusalem di Parry, con il pubblico che batte le mani cantando sia l'inno Jerusalem sia il testo aggiunto al brano di Elgar, dal titolo Land of Hope and Glory. 
 

Last Night of the Proms alla Royal Albert Hall di Londra
Last Night of the Proms
alla Royal Albert Hall di Londra

  La Last Night of the Proms è diventata così popolare che il suo concetto è stato in pratica copiato da molte orchestre inglesi soprattutto per i seguitissimi concerti estivi all'aperto che prevedono proiezioni con i laser e fuochi d'artificio. E' da sottolineare che la Bbc ha messo il copyright sul nome The Last Night of the Proms e di conseguenza le altre orchestre usano nomi derivati quali The Last Night of the Christmas Proms o The Last Night of the Pavilion Proms, come nel nostro caso in cui il nome del concerto è quello del luogo del concerto tenuto a Bournemouth, sulla costa meridionale inglese, nella contea del Dorset.  La Bournemouth Symphony Orchestra (la più longeva orchestra stabile nel Regno Unito con 112 anni di attività) ha dedicato parte della sua attività ai Proms, con una lunga serie di appuntamenti estivi oltre a quelli della stagione in teatri. Tra questi il concerto il cui svolgimento è coinciso sia con un giorno di festa, sabato, sia con il 23 aprile, San Giorgio, patrono dell'Inghilterra. Sul podio Christopher Bell, giovane direttore d'orchestra di Belfast la cui attività musicale (negli Stati Uniti, in Scozia e nell'Ulster) è anche rivolta alla divulgazione per i giovani. Quindi la grande comunicativa con il pubblico che esauriva il Pavilion era assicurata, grazie anche a un gilet arcobaleno sgargiante. 

Una sezione della Bournemouth Symphony Orchestra
Una sezione della Bournemouth Symphony Orchestra


Inizio con tutto l'uditorio in piedi a cantare God save the Queen poi via al repertorio della serata. Un programma con tanti brani tradizionali ma con qualche scelta inaspettata o quantomeno poco conosciuta al di fuori dell'Inghilterra. Tra le prime una splendida suite dalla colonna sonora di Harry Potter dello specialista John Williams, tra le altre la musica scritta per un altro film, l'Henry V girato nel 1943 con Laurence Olivier, da William Walton, o la Spade and Bucket Polka del compositore Percy Whitlock, organista dal 1932 proprio in Bournemouth. Per non parlare di un brano notissimo nel Regno Unito come Calling All Workers di Eric Coates, in quanto sigla di un programma radio della Bbc. Lo stesso Coates è noto per la Dambusters March, uno dei pezzi più eseguiti nei Proms, e messo nel finale della prima parte. Ma ciò che il pubblico aspetta è festeggiare degnamente S.Giorgio con le bandiere in mano (in dotazione a ogni posto a sedere): quindi tutti a sventolare i vessilli a partire dalla Fantasia di Woods che riprende, tra gli altri, anche un brano di Georg Friedrich Häendel, ma soprattuto Rule, Britannia! di Thomas Arne dove il publico canta a gran voce i versi del ritornello mentre con colpo di teatro compare dall'alto in scena la Union Jack. L'entusiasmo continua con Jerusalem, vero e proprio inno non ufficiale composto nel 1916 da Sir Hubert Parry, maestro nato proprio a Bournemouth. Infine la solenne marcia di Edward Elgar dalla Coronation Ode del 1902 ripetuta due volte e un tocco meno nobile con There's always be an England, ma nessuno se ne duole, anzi. Bell è un eccellente maestro di cerimonie, mentre la Bso si dimostra un complesso di prima grandezza con contrabbassi, legni e percussioni in evidenza. Ma la vicenda più curiosa per chi (specialmente straniero) non ha mai assistito a un concerto del genere è la sua peculiarità, con i protagonisti equamente divisi tra palco e pubblico.





Last Night of The Pavilion Proms



cast cast & credits
                                 
 
 
 

 
 
 
 
Il pubblico di un Promenade Concert
Il pubblico di un Promenade Concert


 

 

 

 



 

Il direttore d'orchestra Christopher Bell
Il direttore d'orchestra Christopher Bell

 



 

 

 


 


La Bournemouth Simphony Orchestra negli anni '50
La Bournemouth Simphony Orchestra negli anni '50





 

 

 



 

 
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