drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti
cerca in vai

La tragicomédie humaine di Kaurismaki

di F.F.
  L'uomo senza passato
Data di pubblicazione su web 30/12/2002  
M. (l'altissimo e malinconico Markku Peltola) arriva ad Helsinki di notte, in treno. Gli spettatori non ne conoscono il nome né il passato, ed egli stesso sembra ignorarli. Decide di trascorrere la notte in un parco, dove viene aggredito da tre rapinatori che lo bastonano a sangue. Ferito gravemente, viene trasportato in ospedale dove, qualche minuto dopo, un dottore ne accerta la morte clinica.

Questo il fulminante inizio de L'uomo senza passato, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2002. Più veloce di Hitchcock in Psycho, Aki Kaurismaki fa morire il suo protagonista dopo meno di cinque minuti. Cineasta pessimista per eccellenza, disincantato (ma non freddo) osservatore dell'emarginazione umana, Kaurismaki ha sempre ritratto personaggi disperati o improbabili, sempre destinati alla sconfitta e all'indifferenza. Non cambia stavolta, ma imprime una diversa, all'apparenza sorprendentemente leggera, direzione alla sua storia.

Markku Peltola (M) in L'uomo senza passato
Markku Peltola (M) in L'uomo senza passato

M., infatti, si rialza di colpo, si raddrizza il naso ed esce dall'ospedale. Andrà a vivere in una baraccopoli fatta di container abbandonati in riva al mare, in mezzo ad altre buffe figure di poveracci, dimenticati da tutti tranne che dal cristianissimo "Esercito della salvezza", che dispensa loro cibo e vestiti. M., che non ricorda niente di sé, sperimenterà le conseguenze dell'amnesia sulla sua pelle: senza un nome, non può lavorare; senza documenti, nemmeno circolare per le strade.

Ma non c'è tristezza o disperazione tra i rinnegati. M., infatti, aiutato da Irma (Kati Outinen), volontaria dell'"esercito", e con il conforto dei suoi vicini, prenderà in mano le redini della sua vita, trovando un impiego, una sua dimensione e infine una nuova identità. Come nel divertente film cubano Lista d'attesa, ambientato in una stazione di bus che non passano mai, era la cooperazione tra i viaggiatori a far superare i guai della vita, anche qui è la solidarietà tra gli esclusi l'unico modo per vincere la freddezza e il disinteresse della società. Ancor più che in Nuvole in viaggio, l'opera più "leggera" di Kaurismaki, il film si chiude con un sognante senso di speranza.

I dialoghi sono divertenti, di un umorismo surreale. All'apparenza, risalta il contrasto coi film che avevano preceduto L'uomo senza passato, in particolare il più recente: Juha, ultima opera muta del secolo. Anche la scelta del colore, opera del direttore della fotografia Timo Salminen (collaboratore del regista fin dal primo film) ha un significato esplicito: Kaurismaki passa dal bianco e nero "più ombre che luci" del passato a colori pastello intensi e dolciastri, sensibilmente più caldi.

Ma non inganniamoci, il mondo, per il regista finlandese, continua a fare schifo. In un'intervista rilasciata a Michel Ciment su "Positif" (n. 501, Novembre 2002, pp.16-19), la sua visione delle cose appare piuttosto chiara: "oggi non esiste la minima speranza […] non c'è alcun avvenire in questo mondo". Si tratta dunque di un'opera di pura invenzione sul mondo contemporaneo, di una fiaba il cui contesto può essere verosimile ma il cui sviluppo è indiscutibilmente 'irrealista'.

Il mondo vero, purtroppo, è quello delle prime sequenze, il resto è, appunto, un'illusione: i colori stessi sono quelli di un sogno ovattato. M. è morto subito e il film è la storia del suo ritorno tra i vivi. Solo attraverso l'occhio del morto possono apparire con evidenza l'idiozia delle istituzioni e la purezza dei sentimenti di solidarietà tra gli "straccioni".

Kati Outinen (Irma) e Markku Peltola
Kati Outinen (Irma) e Markku Peltola

L'happy ending sembra quasi una concessione al pubblico da parte di un regista che nel pessimismo ha trovato la sua serenità. Senza nessuna intenzione di lottare per cambiare le cose ma con una tenerezza e una finezza che allontana ogni possibile accusa di cinismo. È infatti significativa la scelta registica di mantenere il più possibile immutata la troupe e il cast nel corso degli anni. I due attori principali sono entrambi suoi vecchi interpreti. Kati Outinan (Irma), anch'essa premiata a Cannes, è addirittura alla settima collaborazione. Persino chi è morto, come Matti Pellonpaa, protagonista di alcuni film di Kaurismaki e scomparso qualche anno fa, è presente, ricordato pudicamente da una foto appesa alla parete di un bar. Addirittura, Kaurismaki garantisce che il cane Hannibal di questo film è il figlio del cane presente in Juha, e nipote di quello apparso in Vita da Boheme.

Con questa scelta, ogni capitolo della carriera di Kaurismaki risulta, quasi inevitabilmente, un episodio di un'unica commedia (o sarebbe meglio dire tragedia) umana, dove le facce si ripetono negli anni, però interscambiandosi. Si possono invertire i ruoli, ma la sostanza resta, tristemente, immutata.

L'uomo senza passato
cast cast & credits
 



Un' immagine del film
Un' immagine del film
 

 

 

 

Dichiarazione del regista

(uff. stampa Bim Film)

Il mio ultimo film era muto e in bianco e nero, cosa che dimostra chiaramente che sono un uomo d'affari. Il passo successivo se volessi procedere su quella strada, però, richiederebbe l'eliminazione stessa del film. Cosa rimarrebbe allora: un'ombra. Quindi, sempre pronto al compromesso, ho deciso di fare dietro front e realizzare questo film, pieno di dialoghi e in più ricco di una varietà di colori, per non parlare di altri valori commerciali.

Devo ammettere che, sepolta nel mio subconscio, c'era la speranza che questo passo mi avrebbe fatto sembrare anche normale. Spero che la mia visione sociale, economica e politica dello stato della società, della morale e dell'amore si possa evincere dal film stesso. 

Sinceramente vostro,
Aki Kaurismäki




 

 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013