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Postclassico 'brasileiro' e visionario mozartiano

di Gabriella Gori
  Aterballetto
Data di pubblicazione su web 30/06/2005  

In un festival dedicato interamente al Brasile come la quarta edizione del RED (Reggio Emilia Danza), la sezione coreografica del RPF (Reggio Parma Festival), non poteva mancare l'apporto originale di Mauro Bigonzetti e del suo Aterballetto. Un maitre à danser e un ensemble che hanno la loro roccaforte nel capoluogo emiliano e rappresentano la più importante compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli coreutici in Italia e la prima realtà stabile di balletto indipendente dalle Fondazioni lirico-sinfoniche.

Inseriti in una vetrina sulla creatività tersicorea di un paese conosciuto soprattutto per il Carnevale di Rio, la samba e la bossanova, le telenovelas, i fuoriclasse Pelé e Falcao, anche Aterballetto e Bigonzetti hanno presenziato con una serata divisa in due parti e intitolata Omaggio al Brasile e Wam. E se Omaggio al Brasile è stato un banco di prova per cinque elementi della formazione emiliana, che hanno firmato altrettante creazioni ispirate alle tradizioni e alla musica brasiliane, Wam è un tributo indiretto di Bigonzetti alla terra di George Amado. Il "coreoautore" romano, legato al Balé da Citade de San Paulo per aver firmato Zona Mina-da su canzoni di Mina, e al Brasile per la fortunata tournée dell'Aterballetto nel 2002 e la presenza in organico di un ballerino di Santos, ha scelto questa occasione per presentare, in prima assoluta, un lavoro il cui titolo è l'acronimo delle iniziali del nome e del cognome del compositore salisburghese e anticipa il 250° anniversario mozartiano del 2006.


Aterballetto



Omaggio al Brasile, nato da un'idea di Mauro, è un collage di pezzi che, in modi diversi, si ispirano alla weltanschauung 'brasileira' e, accomunati dalla brevità, dallo stile 'postclassico' e dalle luci di Carlo Cerri, costituiscono il primo frutto di un progetto di valorizzazione di giovani creatori guidati dal direttore Bigonzetti. Il primo, Tatuagem è una coreografia di Amandine Mano incentrata sul trio Cyril Griset, Valerio Longo e Paolo Mangiola. I tre sulla musica di Nana Vasconcelos e illuminati da un enorme sole sprigionano l'incontenibile energia di corpi iperattivi che ricorda quella di Elios e all'istinto primordiale che alberga in una terra di sconfinata grandezza.

Re-cover
di Paolo Mangiola è invece un brano molto lirico pensato per due donne, Macha Daudel e Lisa Martini, che in un fluire continuo di passi e gesti esprimo la complessità dell'animo femminile e danno vita ad un intenso duetto sulle note di Bruno Moretti. All'insegna del Brasile più amato in Italia e nel mondo, ovvero quello calcistico, è Cliché di Adrien Boissonnet, un divertissement che chiama a raccolta otto elementi dell'Aterbelletto (Ashen Ataljanc, Thibaut Cherradi, Macha Daudel, Stefania Figliassi, Cyril Griset, Beatrice Mille, Alexis Oliveira, Roberto Zamorano) per 'giocare' la partita degli ultimi mondiali con lo scontro diretto tra Argentina e Brasile. Nella concitazione tipica da stadio, con tanto di radio cronaca, arbitro che corre a destra e sinistra, fischi del pubblico, falli, azioni al ralenti, si assiste alla proclamazione del vincitore con la consegna della coppa, il giro del campo e le foto ricordo.

Il quarto pezzo, Pororoca di Valerio Longo, su musiche di Maria Betania, Anjos Da Cancao, Jan Garbarek, è un alternarsi di soli, duetti, terzetti, quintetti, interpretati da Sveva Berti, Arturo Cannistrà, Thibaut Cherradi, Macha Daudel, Francesca Peniguel. All'intensa e brava Sveva rispondono le adeguate perfomances degli altri, mentre un abito rosso calato dall'alto richiama la passione amorosa, tema principale di Pororoca. Omaggio al Brasile si chiude con il motivo dell'acqua, che insieme al sole dell'inizio costituisce il simbolo della vita. Acucar di Walter Mattini è infatti l'ultima coreografia che vede Ina Broeckx, Lisa Martini, Roberto Zamorano, Alexis Oliveira e lo stesso Walter Mattini, danzare l'inconfondibile stato d'animo della saudade, accompagnati dalla musica di Villa Lobos, Guem, e Manuel de Falla. Lo zucchero e acqua che cadono simbolicamente rappresentano il dolce amaro della vita e se degna di nota è la prestazione di Lisa Martini sui ritmi di tamburi e percussioni, alla fine il solo del brasiliano Alexis Oliverira lascia senza fiato.

Aterballetto


Wam, dedicato al genio di Mozart, è un balletto che si colloca nel novero di quelli cari a Bigonzetti perché creati sulla musica di un solo compositore come Pitture per archi e Furia Corporis (Beethoven), Persephassa (Xenakis), Construction (Cage), Vespro (Bruno Moretti), e rappresenta un ideale ricongiungimento ai suoi esordi coreografici del 1991, quando firmò per l'Aterballetto, allora diretto da Amedeo Amodio, la sua prima prova d'autore intitolata Prova con Mozart. Ma se Prova con Mozart era un "balletto concertante", questa volta Mozart ispira un lavoro a carattere onirico e visionario, in cui diventa difficile distinguere tra sogno e realtà. Assemblando estratti da varie opere mozartiane come l'aria Voi che sapete da Le nozze di Figaro, gli Adagi dal Concerto per clarinetto e dalla Sonata per pianoforte K 332 in fa maggiore, il dancemaker firma una creazione che, lontano dal biografismo narrativo, si concentra sull'ineffabile genialità del compositore austriaco e punta sulle prestazioni pianistiche dal vivo di Bruno Moretti. Le figure del padre, della madre, della sorella, che in qualche modo hanno segnato la vita di Mozart, appaiono e scompaio alla stregua di visioni e i raffinati costumi settecenteschi di Maurizio Milenotti, accentuano questa impalpabile e illusoria atmosfera.

Con la consumata maestria che lo contraddistingue, Mauro mette in scena la compagnia inanellando assoli, duetti, terzetti, scene corali, che mostrano la potenza della preparazione tecnica con cui forgia il suo gruppo, assurto a simbolo di una danza 'postclassica bigonzettiana' che privilegia l'atletismo acrobatico e finisce quasi per dimenticare il lirismo espressivo. L'agone di corpi androgeni è quasi titanico e il virtuosismo compositivo della scrittura coreografica tende a ripiegare su se stesso, diventando a tratti manierato.

Detto questo però non mancano in Wam momenti "d'autore" a cominciare dall'inizio quando, accompagnata al piano da Moretti, una cantante intona Voi che sapete e poi, spogliatasi del costume d'epoca, rivela con le sue energiche evoluzioni la sua vera identità di ballerina. Originale è la scena in cui sono in primo piano le infiocchettate scarpe settecentesche, mentre le luci di Cerri illuminano le gambe dei ballerini perfettamente allineate à la seconde. Di notevole impatto visivo il passo a due in cui Lisa Martini è 'travolta' dall'esuberanza del partner, che la ribalta a tasta in giù, e il passo a tre in cui due uomini e una donna, in un turbinio di passaggi, prese, lifts, danno l'idea di una prorompente fisicità che sembra voglia superare i limiti umani e incarnare il "folle volo" coreografico di un ulisside contemporaneo.





Omaggio al Brasile / Wam


Omaggio al Brasile
cast cast & credits
 


Wam
cast cast & credits
 
 


 

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