La morsa del caldo
di Roberto Fedi
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Data di pubblicazione su web 27/06/2005 |
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Siamo pronti a scommettere che non cè nessuno di voi che non conosca laurea massima del giornalismo: che la notizia è luomo che morde il cane, e non viceversa. Allo stesso modo, secondo noi la notizia vera, quella da strombazzare su tutti i tiggì, sarebbe che destate fa freddo, o che dinverno fa caldo. E non che alla fine di giugno cè il sole che picchia, e che si suda, e che chi suda ha sete; e che, in questi casi, fa più piacere trincarsi una bella bibita fresca piuttosto che una tazza di latte bollente. O no?
Perché, invece, i tiggì di casa nostra (tutti) sembrano pensarla diversamente. Vabbè che destate le notizie scarseggiano (o almeno sembra: in realtà mica tanto, anzi qualche volta abbondano – in questi giorni, ad esempio: sciopero dei magistrati, gravissimo; scioperi dei mezzi pubblici; omicidi vari; kamikaze in Iraq; Fiat a picco; problemi economici come dinverno se non peggio), ma insomma non è proprio il massimo che la prima, lunghissima notizia di ogni telegiornale sia questa: la morsa del caldo.
La frase inevitabile è stata anche detta sul serio, ad esempio nel Tg delle 12.30 de La7 di domenica 26 giugno (a Studio aperto, Italia uno, dello stesso giorno hanno voluto distinguersi: “la morsa del grande caldo”): e ci vuole anche un bel coraggio, diciamo la verità, a pronunciare senza vergognarsi questo vertice del luogo comune. Ma il bello viene con quello che segue, e cioè con i consigli degli esperti.
È una gara a chi dice più scempiaggini. Per esempio: sapete come si fa a star meglio la notte? Dormite al fresco, in una stanza con un condizionatore. Ma davvero? E chi lavrebbe detto? È invece un prezioso consiglio nel Tg de La7 di cui sopra. Oppure: voi poveri scemi pensavate che per sentire meno caldo fosse bene stare al sole nel primo pomeriggio? Che sbadati. Dovete stare in casa, a persiane chiuse (se avete le persiane): ecco perché finora vi siete bolliti come la pastasciutta. O anche: siamo sicuri che col solleone voi, poveri trogloditi carnivori, vi pappate tutti i giorni bistecche di maiale. Ahi ahi ahi… Ecco perché vi fa male il pancino. Dovete invece magna verdura e frutta fresca. E perché vi scolate quei mezzi litri di cioccolata calda quando fuori sono 35 gradi allombra? Bevete acqua del frigo, oppure succhi di frutta (freddi). E scommettiamo che il pomeriggio accendete il termosifone. Ma siete proprio incorreggibili! Accendete laria condizionata, se ce lavete; altrimenti un bel ventilatore, che diamine. E via, levatevi quei cappottoni color antracite con cui uscite tutti i santi giorni, e ricordatevi, scemi siberiani che non siete altro, di indossare vestiti leggeri. Ma se non ci fosse la televisione che vi insegna anche a mettervi le mani in tasca, ma voi poveracci che fareste?
Questo, accaldati amici, il tono e i preziosi consigli dei tiggì di fine giugno. Emilio Fede, addirittura, ha ormai trasformato il suo in un lungo spettacolino di previsioni del tempo e di servizi sul caldo (ne siamo contenti, francamente). Ma anche tutti gli altri sono di questo tono. E poi dicono che la televisione non è un pubblico servizio.
PS. A chi obiettasse che un articolo più o meno come questo lavevamo già scritto un paio danni fa, di questi tempi (Afa), risponderemmo che non è colpa nostra se lestate fa caldo, e se la Tv che abbiamo è questa. E che, comunque, fate bene ad accendere il condizionatore, se ce lavete.
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